Economia

Deloitte chiede video. I progettisti protestano

Cessione dei crediti da bonus edilizi. La richiesta di una asseverazione video, ulteriore prova della veridicità delle dichiarazioni in merito ai lavori, suscita l’indignazione e la protesta di un folto gruppo di progettisti

I progettisti indignati protestano sulla rete contro Deloitte. La recente richiesta della piattaforma Deloitte di produrre e inoltrare una asseverazione video a dimostrazione della veridicità delle dichiarazioni e dei documenti prodotti per i bonus edilizi ha suscitato la protesta dei progettisti.

La lettera contro la piattaforma Deloitte

L’ondata di indignazione è partita su Linkedin da Claudia Volontè, ingegnere edile-architetto e libera professionista, e da un gruppo di colleghi. Insieme hanno elaborato una lettera tipo da inviare al proprio ordine di appartenenza per denunciare quella che viene definita “incresciosa richiesta di “asseverazione video” da parte di Deloitte”. La pretesa della piattaforma cessione dei crediti fiscali della multinazionale mette in dubbio, scrivono i progettisti, la credibilità dell’intera categoria professionale. E invitano i loro colleghi a farsi parte attiva nell’inviare la denuncia al proprio ordine e a diffonderla tra colleghi. La protesta in effetti era partita qualche giorno fa dall’arch. Roberto Righetto, presidente Ordine Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Padova.

Non solo sconcerto

La lettera sottolinea “lo sconcerto derivante dal fatto che una piattaforma come Deloitte, che gestisce la cessione del credito per uno dei maggiori operatori finanziari come IntesaSanPaolo, richieda ulteriore documentazione e adempimenti ai professionisti pochi giorni dalla scadenza del 30 settembre”.

Richiesta di Deloitte vessatoria

Ma non c’è solo sconcerto. C’è di più perché “la richiesta risulta intempestiva e vessatoria, rappresenta un appesantimento di adempimenti non obbligatorio e non richiesto dalla normativa, e addirittura retroattivo per rapporti e contratti già in essere, oltre che con dubbia possibilità di essere ritenuto incentivabile per il committente, e di cui non sono ben chiari i risvolti in merito alla tutela della privacy dello stesso”.

Le regole non si cambiano in corsa

Non basta. Come un martello in mano a un fabbro la lettera picchia duro su Deloitte. Scrivono i progettisti: ” Questa insulsa richiesta è palese sintomo di una profonda mancanza di rispetto nei confronti delle nostre categorie professionali, che stanno impiegando da tempo tutte le proprie energie e competenze a servizio della collettività, andando a fornire un servizio pubblico nello spirito della sussidiarietà come ci viene richiesta dalla pubblica amministrazione. Le regole non si cambiano in corsa, non si impongono unilateralmente, vessatoriamente incomprensibilmente last minute qualche giorno prima delle scadenze, minando la credibilità dei tecnici”.

Le reazioni

E come non si può non essere d’accordo? Bravi i progettisti. E ora attendiamo le reazioni di Ordini, Federazioni e Associazioni, anche quelle degli operatori dell’edilizia e dei serramenti.

a cura di Ennio Braicovich