Eletti il presidente Luciano Galimberti e del nuovo Comitato Esecutivo di ADI, l’associazione del Design Industriale. Gli obiettivi sono la creazione di un polo internazionale del design e il rilancio organizzativo e strategico dell’associazione
Luciano Galimberti è il nuovo presidente di ADI, l’associazione per il disegno industriale che raccoglie il meglio dell design industriale nell’ADI Design Index e premia i migliori prodiotti col Compassso d’Oro (vedi news). Con gli altri componenti del nuovo Comitato Esecutivo – Giovanna Talocci (vicepresidente), Simona Finessi (tesoriere), Umberto Cabini, Riccardo Diotallevi, Marinella Ferrara, Stefano Antonio Pirrone, Francesco Subioli, Alex Terzariol e Luisa Bocchietto nel ruolo di past president – guiderà per i prossimi tre anni l’associazione.
Tutti i nuovi eletti hanno maturato una lunga esperienza grazie alla loro attività in vari organi di ADI, dal Comitato Esecutivo alla Presidenza delle Delegazioni territoriali, ai Comitati di coordinamento dei Dipartimenti.
Oltre a portare a compimento le iniziative intraprese dal precedente Comitato Esecutivo (come l’adeguamento alla nuova normativa nazionale per il riconoscimento della professione di designer), il nuovo gruppo dirigente ha di fronte un obiettivo fondamentale: la riorganizzazione dell’associazione in vista della creazione del nuovo polo internazionale della cultura del progetto, la “Casa del Design”, all’interno della quale troverà luogo la nuova sede ADI e la Collezione storica permanente del Compasso d’Oro.
La strategia del nuovo Comitato Esecutivo si svilupperà attorno a tre linee coordinate: l’identità culturale dell’ADI e i suoi valori professionali ed etici, la nuova capacità di rappresentare – a livello nazionale e internazionale – le idee e gli interessi del design, il raggiungimento dell’autonomia economica grazie alla messa in valore dei servizi offerti dall’associazione.
“Il mondo è cambiato e conseguentemente anche il mondo del design” dichiara Galimberti (nella foto a destra). “Il design deve essere considerato una scelta civile e una leva strategica per lo sviluppo responsabile. Il prossimo triennio per ADI segnerà lo spartiacque tra un modello associativo consolidato in sessant’anni di storia e un nuovo modello tutto da costruire insieme a tutto il mondo del design.”
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