E’ un insostenibile drenaggio di liquidità per le aziende che hanno dimezzato il proprio reddito operativo
Come anticipato qualche giorno fa (vedi news) la ritenuta d’acconto sui bonifici per i lavori di risparmio energetico e di ristrutturazione dovrebbe passare dal 4 all’8% secondo il testo dello Schema di Decreto della Legge di Stabilità 2015 presentato dal Governo, ancora da approvare da parte del Parlamento.
Se così fosse sarebbe un danno fortissimo per tutti gli operatori dell’edilizia in quanto rappresenta una sottrazione fortissima di liquidità.
Lo denuncia a chiare lettere Unicmi con una nota in cui si promette battaglia presso Esecutivo e Parlamento affinché la percentuale della ritenuta d’acconto sia confermata all’attuale 4% “permettendo in questo modo alle aziende di mantenere una liquidità sufficiente a non ridurre investimenti nei processi di innovazione tecnologica”.
Spiega a proposito del raddoppio della percentuale della ritenuta d’acconto, il coordinatore scientifico dell’Ufficio Studi Economici UNICMI prof. Carmine Garzia: “Se si considera che dall’inizio della crisi il settore ha perso circa il 35% del valore della produzione aggregata e il reddito operativo (prima degli interessi passivi degli oneri straordinari e delle tasse) si è più che dimezzato passando dal 6% del valore della produzione del 2008 a meno del 3% del 2013, il raddoppio dell’aliquota della ritenuta d’acconto rischia di essere insostenibile per la maggioranza degli operatori.”
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