E’ una pesante sottrazione di liquidità per le aziende che fanno lavori da ecobonus e che gli incursori esteri, venditori di porte e finestre senza partita Iva, non pagano affatto. Una disparità incredibile di trattamento a danno chi le tasse le paga in Italia
Roberto Dionisi, noto rivenditore genovese di porte e finestre, sollecita il Governo ad abolire la ritenuta d’acconto dell’8pc sui bonifici per i lavori da ecobonus e bonus casa che si traduce in una pesante sottrazione di liquidità per il mondo dell’edilizia e del serramento in particolare. Sarebbe un gesto doveroso in questo momento viste le condizioni tremende in cui si trovano il settore delle costruzioni, edilizia in particolare, e il comparto del serramento che sta in piedi grazie all’ecobonus.
Purtroppo la ritenuta d’acconto dell’8pc sui bonifici per i lavori di risparmio energetico, per i quali in genere viene chiesto l’ecobonus, rappresenta una pesante sottrazione di liquidità per costruttori e rivenditori di serramenti che eseguono la sostituzione dei vecchi serramenti. Come più volte abbiamo denunciato. Quest’anno, al di là della tragedia sociale ed economica, le cose si sono fatte più dure per chi esegue lavori da ecobonus in quanto le compensazioni fiscali per le ritenute avverranno molto più avanti nell’anno rispetto agli anni passati. Infatti avverranno almeno 10 giorni dopo la presentazione della dichiarazione annuale dei redditi. Questo slittamento delle compensazioni è stato imposto dall’articolo 3 “Contrasto alle indebite compensazioni” della L. 157/2019 di conversione del D.L. 124/2019. E’ il cosiddetto Decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2020, in vigore dal 25 dicembre 2019 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 301 del 24 dicembre 2019 (clicca qui).
Dionisi lancia da guidafinestra canale #infissicelafaremo la richiesta di abolire la ritenuta dell’8pc o di ridurla e quanto meno di iniziare subito le compensazioni fiscali. Peraltro i tanti incursori esteri, senza sede legale in Italia e senza conto corrente in Italia, che vendono direttamente li loro serramenti, la ritenuta d’acconto non la pagano affatto. Il che si traduce in un’ingiustizia fiscale, in una disparita di trattamento a danno dei produttori/rivenditori insediati sul territorio nazionale cui il Governo dovrebbe porre rimedio.
Dionisi sottolinea che queste due semplici aiuterebbero il settore quantomeno a respirare. E in ogni casoil rvenditore genovese, al di là dell’attuale momento, si sente fiducioso. Dopo il temporale spunta sempre il sole. La fiducia nel futuro lo spinge a ricercare due bravi venditori.
Roberto Dionisi possiede tre rivendite, due a Genova e una Novi Ligure (AL). Lo showroom di Viale Brigata Bisagno a genova è anche Flagshipstore di Internorm. Del rivenditore abbiamo più volte parlato in passato anche come fortunato proprietario di una casa passiva, la prima del genere in Liguria. Ne abbiamo dato notizia addirittura nel 2010 (vedi news). In essa ci abita con la famiglia spendendo praticamente niente in riscaldamento e raffrescamento. “Non abbiamo impianti di riscaldamento né di raffrescamento. Non abbiamo il gas ma solo il fotovoltaico. E’ una casa fantastica”. Come dire: “Nell’efficienza energetica io ci credo davvero e non solo a parole”. Quanto al marchio dei serramenti installati nella sua casa passiva, ci sono pochi dubbi.
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