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DL Sblocca cantieri. Finco: direzione giusta ma…

La presidente Tomasi interviene in merito ai ripensamenti del Governo

Il DL Sblocca Cantieri, assieme al DL Crescita, è uno dei grandi temi politici ed economici del momento. In Parlamento è in corso il processo di discussione nelle apposite Commissioni che porterà alla conversione in legge di entrambi i provvedimenti. Ricordiamo che il DL Sblocca Cantieri è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 18 aprile, e quindi andrà convertito in legge entro 60 giorni a partire da quella data. Qui di seguito una nota di Finco, la Federazione delle Industrie delle Costruzioni, sul DL Cantieri, che prende atto dei miglioramenti proposti per il provvedimento e ne offre una propria valutazione attraverso le parole della presidente Carla Tomasi.


La presidente FINCO Carla Tomasi
Carla Tomasi, Presidente FINCO

“Finco si è sempre dichiarata contraria all’aumento della quota dei lavori subappaltabile dal 30% al 50%; purtuttavia, l’ipotesi che sta circolando in queste ore di individuare una via intermedia (al 40%) potrebbe essere ragionevole, ferma restando, però, la non subappaltabilità delle lavorazioni ex art. 89, comma 11 del Codice dei Contratti, c.d. “superspecialistiche”, oltre quanto già oggi previsto (percentuale del 30 % che, invero, dovrebbe invece essere ulteriormente ridotta proprio in ragione del notevole contenuto tecnologico o della rilevante complessità tecnica di queste lavorazioni) e ferma restando anche la discrezionalità delle Stazioni Appaltanti di consentire o meno – ed in che proporzione – il subappalto stesso – così Carla Tomasi, Presidente Finco”.

Positivo anche il ventilato ripensamento sul premio legato alla progettazione per i dipendenti delle pubbliche amministrazioni, che costituirebbe una indebita forma di concorrenza per tutti i professionisti che operano nel settore e che, già nel medio periodo, non sarebbe neanche utile a raggiungere lo scopo che si ripromette.

Tra le misure particolarmente condivisibili si segnala la proposta del Governo di escludere dalle gare le imprese che si siano rese responsabili di gravi inadempimenti anche nei confronti dei subappaltatori (integrazione all’art. 80, comma 5 del Codice , che andrebbe, però estesa anche ai gravi inadempimenti nei confronti delle mandanti dei Raggruppamenti Temporanei di Impresa e di ogni altra impresa impegnata nello svolgimento dell’appalto) e quella che prevede la nullità della procedura di appalto in caso di mancata divisione in lotti funzionali e prestazionali non giustificata da fondati motivi (art. 51, comma 1 del Codice).

Positiva anche l’idea di eliminare dal testo del DL Sblocca Cantieri l’esclusione delle imprese che non abbiano versato imposte e contributi previdenziali non definitivamente accertati e di reintrodurre la soglia massima per la parte economica nell’Offerta Economicamente più vantaggiosa, come annunciato dal Relatore Santillo.

Da valutare, infine, nella sua reale applicazione, ma positiva in via di principio, anche la specifica previsione di appalti di servizi per le Prestazioni Energetiche degli Edifici Pubblici. Quello dell’efficienza energetica degli edifici della Pubblica Amministrazione è tema di grande rilevanza (anche per il valore simbolico e di stimolo specifico al settore) che ad oggi non ha trovato una adeguata risposta nelle tipologie di appalto a disposizione trattandosi di un “appalto misto” / “servizio complesso” condizionato, in qualche modo, nella sua efficacia alla corretta “combinazione” di una serie di variabili.