Il Consorzio Fabbri in Italia: preoccupati per l’economia e l’aumento dei costi generati dalle nuove condizioni di lavoro
Confabit, il Consorzio Fabbri in Italia, è preoccupato per le sorti dell’economia, dell’edilizia e l’aumento dei costi generati dalle nuove condizioni di lavoro. Dopo il DPCM26aprile, esprime il sentiment dell’associazione, che è basata a Verona ma opera in mezz’Italia, il neo presidente Claudiu Fer che da febbraio ha rilevato il testimone da Giampietro Mozzo:
“In merito al nuovo DPCM del 26 Aprile, esso presenta parecchi aspetti poco chiari. Pertanto sarà necessario approfondire il provvedimento. Sicuramente è positivo che le aziende dal 4 Maggio possano ritornare ad operare insieme all’intero comparto edilizio. Sicuramente dovremmo riflettere rapidamente sui costi generati dalla nuove disposizioni sanitarie che dovremo rispettare nei cantieri grandi e piccoli. Oggi ho parlato con un posatore di serramenti sui protocolli da seguire per la posa in cantiere e mi ha espresso molte perplessità sulla gestione del cantiere e sui costi più elevati delle installazioni. Si parla di un 30% in più. Mi auguro di no, ma certamente la vicenda merita un approfondimento.
Molto del nostro lavoro è legato agli sviluppi dell’economia. Emerge qualche preoccupazione sulla mancata ripartenza del comparto legato al turismo e dell’indotto che crea, di riflesso anche per le aziende del settore dei serramenti e delle chiusure tecniche. Basta pensare nel Veneto il turismo fa girare da solo il 20% dell’intero PIL regionale ovvero circa 32 miliardi di euro.
Ci auguriamo che il sistema economico nella sua interezza possa ripartire prima possibile, con regole certe, in modo tale da permettere alle aziende una corretta programmazione”.
Alle parole del presidente di Confabit sui costi aggiuntivi si aggiungono quelle del socio Guerrino Gobbi Guerrino, titolare una piccola azienda artigiana che produce ed installa serramenti in alluminio da oltre trent’anni con sede a San Giovanni Lupatoto alla periferia di Verona. Così si esprime Gobbi: “Dopo una lettura veloce del protocollo per la posa in cantiere a prima vista sicuramente ci saranno dei costi aggiuntivi nelle pose in cantiere: il che è problematico sicuramente nei cantieri in corso con prezzi già concordati (chi se li prenderà in carico?), soprattutto in questo primo periodo per la difficoltà di reperire i dpi. Oltre alle difficoltà nel dover concordare orari e tempi di permanenza in cantiere e del trasporto del personale.
Sempre da una veloce lettura mi sembra che troppo spesso nel controllo e nel far rispettare le regole si cii il “datore di lavoro” (cane da guardia in cantiere). Se qualche volta si citasse che la responsabilità è del lavoratore dipendente sempre previa informazione preventiva non sarebbe male”.
Confabit opera da 21 anni e raccoglie 300 associati tra fabbri, carpentieri e serramentisti di mezz’Italia, con una prevalenza nel Nord. Il Consorzio nasce per fornire servizi di cui gli operatori hanno bisogno e che sarebbero costosi per il singolo. L’esempio tipico di servizio è la marcatura CE su cancelli, portoni e serramenti. Di questo servizio e degli scopi del Consorzio ha riferito Claudiu Fer in occasione del Convegno Closing 2 di Acmi (vedi news). Fer è anche attivo nel TC33/GL13, il gruppo di lavoro UNI incaricato di redigere una norma italiana sull’installazione di cancelli e portoni manuali e motorizzati.
a cura di Ennio Braicovich
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