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Durc Fiscale dal 1° gennaio 2020 per opere oltre i 200 mila euro

Il nuovo provvedimento è contenuto nel Decreto Fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2020. Sarà una sorpresa di inizio anno assai poco piacevole per molte aziende

Arriva il Durc Fiscale. Il nuovo documento certifica l’affidabilità fiscale e contributiva delle aziende ed è previsto dal Decreto Fiscale pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 24 dicembre scorso (clicca qui) all’articolo 4 “Ritenute e compensazioni in appalti e subappalti ed estensione del regime del reverse charge per il contrasto dell’illecita somministrazione di manodopera”.

Perché richiedere il Durc Fiscale

L’articolo 4 prevede che i committenti che affidano il compimento di opere o servizi di importo complessivo annuo superiore a euro 200.000 “a un’impresa, tramite contratti di appalto, subappalto, affidamento a soggetti consorziati o rapporti negoziali comunque denominati caratterizzati da prevalente utilizzo di manodopera presso le sedi di attività del committente con l’utilizzo di beni strumentali di proprietà di quest’ultimo o ad esso riconducibili in qualunque forma, sono tenuti a richiedere all’impresa appaltatrice o affidataria e alle imprese subappaltatrici, obbligate a rilasciarle, copia delle deleghe di pagamento relative al versamento delle ritenute”.,.” trattenute dall’impresa appaltatrice o affidataria e dalle imprese subappaltatrici ai lavoratori direttamente impiegati nell’esecuzione dell’opera o del servizio”. Praticamente, per dirla in breve, si avrà una verifica mensile di tutte le ritenute fiscali relative ai lavoratori mensilmente utilizzati nelle opere e nei servizi commissionati con carichi burocratici nuovi per committenti e impreseappaltatrici o affidatarie o subappaltatrici.

Il provvedimento prende di mira settori come edilizia, agricoltura, logistica..dove assume una certa rilevanza l’evasione sia fiscale che contributiva e dove spesso si assiste alla nascita e alla sparizione in poco tempo di aziende che non versano i contributi e le ritenute fiscali. Aumenta con l’articolo 4 la responsabilità dei committenti e delle imprese a capo della filiera. Le sanzioni sono piuttosto rilevanti, vedi commi 3 e 4.

I rischi per i committenti si annullano se, in ottemperanza con il comma 5, ci si rivolge ad aziende affidabili, in vita da almeno tre anni, in regola praticamente con tutto (“obblighi dichiarativi”), senza iscrizioni a ruolo o accertamenti esecutivi o avvisi di addebito affidati agli agenti della riscossione relativi all’IRPEF, all’IRAP, ed alle ritenute ed ai contributi previdenziali.

Soluzione per uscire da quello che appare essere un incubo è la richiesta del Durc Fiscale, documento rilasciato da parte dell’Agenzia delle Entrate alla impresa richiedente appaltatrice o affidataria o subappaltatrice.

Oggi, a due giorni dall’entrata in vigore dell’articolo 4 del Decreto Fiscale, manca la risoluzione dell’Agenzia che chiarisca come richiedere il Durc fiscale e come e quando esso verrà rilasciato. Sarà una sorpresa di inizio anno assai poco piacevole per molte aziende, sia quelle in regola che quelle non in regola.

a cura di Ennio Braicovich