Scopri di cosa parliamo sul nuovo fascicolo appena uscito di The Next Building. Tecnologia, Architettura, Impianti.
E’ uscito il nuovo numero di The Next Building. In primo piano: “Recupero virtuoso: l’Italia fa scuola”. E ancora: l’anteprima del nuovo progetto Nuvola Lavazza, firmato da Cino Zucchi Architetti a Torino, il cantiere Hi-Tech della nuova Torre Hadid, CityLife Milano, la bioarchitettura di Isabella Goldmann per le Torri Tim all’Eur…
L’essenza del costruire è il far abitare… Solo se abbiamo la capacità di abitare, possiamo costruire” (Martin Heidegger, “Costruire, abitare, pensare”, Darmstadt, 1951)
L’architettura si occupa di dare forma ai luoghi in cui viviamo. Non è più complicato, né più semplice di così” (Alejandro Aravena, curatore della 15a Mostra Internazionale di Architettura, 2016)
Un intervallo di 65 anni separa queste due affermazioni che, benché esito delle riflessioni sull’architettura dell’essere umano come progetto la prima, e delle concrete esperienze progettuali di architetto la seconda, nella loro apparente banalità, introducono coerentemente questo numero di The Next Building. Come l’abitare, il costruire e il pensare gli edifici del futuro si differenzia da quanto è sempre stato fatto con le case del passato? Cosa è opportuno, necessario mutuare dal “saper fare bene” della tradizione per edificare il nuovo a misura d’uomo? E che valore ha il recupero, rinnovato e adeguato alle esigenze della vita contemporanea? Abbiamo provato a rispondere a queste domande con casi concreti, che testimoniano l’attualità, anche economica, del tema del recupero virtuoso.
Quello non solo eccellente dal punto di vista della conservazione, ma anche arricchito da integrazioni tecnologiche, funzionali a un metabolismo energetico prossimo allo zero. In Italia, gli esempi non mancano. Lo dicono anche i numeri: già nel 2009, recupero e manutenzione rappresentavano più del 60% del mercato nazionale delle costruzioni (trend ribadito dal Rapporto Cresme 2011-2015 e alimentato dal riconoscimento, finalmente legislativo, della necessità di frenare il consumo di suolo), come leggiamo nell’interessante articolo dedicato alla riqualificazione firmato da Riccardo Pollo del Politecnico di Torino (a pag. 62).
E proprio nella città sabauda troviamo l’egregia testimonianza di come il giusto equilibrio tra recupero dell’esistente, costruzione ex novo, sostenibilità ambientale e qualità della vita sia attuabile sia su scala di edificio, sia su scala urbana. Il progetto Nuvola Lavazza, il nuovo centro direzionale dell’azienda torinese firmato da Cino Zucchi Architetti nel quartiere Aurora (a pag. 28) La realizzazione e la posa delle facciate è un intervento in ATI AZA Aghito Zambonini e Frea & Frea, sistemi Schueco e ALsistem e vetri AGC e Guardian. La Nuvola si articola in più interventi che innestano armonicamente alle preesistenze storiche riqualificate il nuovo edificio per uffici (LEED Gold).Torino non è sola: a Roma, le torri di Ligini (1950) diventeranno il nuovo HQ Tim, nonché un benchmark internazionale in chiave bioclimatica per gli edifici direzionali del gruppo (ne parliamo a pag. 4 con Isabella Goldmann, partner dell’operazione).
E Milano che fa? Il nuovo ad altissima tecnologia avanza (a pag. 42 vi raccontiamo tutti i segreti della Torre Hadid, architettura dalla geometria complessa del piano CityLife). Contemporaneamente e in pieno centro, un recupero da primato: Palazzo Ricordi, l’edificio sostenibile più antico al mondo (a pag. 50). Insomma, un numero tutto da leggere, per provare a capire, insieme, come stia cambiando l’ambiente costruito e quali forze operino in questo importante passaggio.
Se vuoi visualizzare e scaricare il numero clicca qui.
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