Economia

Ecobonus 110%? Mangione: Un topolino rachitico

Sulla misura dell’ecobonus 110% interviene con un commento tra i primi Francesco Mangione, alla testa di SPI Finestre.

Francesco Mangione, osservatore attento della scena politica e del mondo dell’edilizia,  imprenditore alla testa di SPI Finestre, interviene sul tema del giorno, l’ecobonus 110%, provvedimento inserito nel Decreto Rilancio approvato ieri dal Consiglio dei MInistri.


Il governo sui mirabolanti ecobonus al 110% ha partorito un topolino e per di più rachitico.

Francesco Mangione
Francesco Mangione

Il 110% lo avranno coloro che: “sono alti 1.85 , con i capelli biondi , gli occhi azzurri e parlano fluentemente 2 lingue straniere !”
Insomma un pastrocchio, UNO SLOGAN.
Gli italiani vedranno naufragare, sugli scogli delle normative, le illusioni indotte da governanti che dopo improvvide uscite non hanno avuto il coraggio di planare sui campi del pragmatismo razionale.

Il pragmatismo razionale constava di poche righe: “gli ecobonus oggi previsti con aliquota al 50% saliranno al 70% e quelli previsti oggi al 65% saliranno all’85%. La misura sarà provvisoria per soli 18 mesi e già fruibile da domani

Ma era troppo facile. Non avrebbe suscitato titoloni su giornali e nessuno avrebbe potuto dire all’ideatore che aveva espresso una proposta “storica “.
Nel mio piccolo, ricordo che la massa globale di liquidità in capo agli italiani è pari 4 mila miliardi di euro. Con siffatta modifica degli ecobonus, almeno il 5% se non il 10% di quella liquidità sarebbe affluita sul mercato. E parliamo di 200 oppure 400 miliardi di investimenti !

Ebbene, per avere i super bonus saranno necessari interventi complessi che prevedono: cappotto termico, caldaia a condensazione/ pompa di calore e pannelli fotovoltaici. Inoltre per il cappotto si dovranno utilizzare materiali definiti dai CAM-Criteri Ambientali Minimi, costosi e di non facile reperibilità .
Dulcis in fundo, non saranno ammessi interventi che superino i 30 mila euro di spesa per singolo intervento (insomma per i materiali , gli italiani dovranno rivolgersi ai cinesi oppure ai turchi).

Inoltre, siccome lor signori non si fidano degli italiani, anziché indicare, giustamente , delle severe sanzioni per i furbi, preferiscono introdurre l’asseverazione dei termotecnici. Attenzione, gli anzidetti termotecnici dovranno prima stipulare una polizza di assicurazione “adeguata” che risponda per le loro eventuali dichiarazioni infedeli, inoltre sempre i termotecnici dovranno garantire la congruità del costo dell’intervento .
Da aggiungere che per ottenere i superbonus, sarà necessario che l’intervento abbia migliorato l’unità immobiliare di almeno due classi energetiche! Da dimostrare con analisi tecnica, ante e post intervento.

Dulcis in fundo, sarà il Ministero dello Sviluppo economico ad indicare entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge (1 luglio 2020) a diramare una circolare che indicherà i requisiti minimi dei materiali. Tanto premesso tutto congelato fino a settembre .
Tanto premesso, da domani, tra gli ignari cittadini che hanno solo memorizzato il CENTODIECI PER CENTO, vi saranno quelli che andranno a comprare i serramenti, visto che quello avevano previsto, risposta picche.
Poi ci saranno coloro che avevano deciso di cambiare solo la caldaia, risposta picche .
Poi verrà il turno di coloro che volevano solo cambiare la porta d’ingresso, risposta picche è così via dicendo per i solo pannelli fotovoltaici, la sola pompa di calore, ecc.ecc.

Premio di consolazione

Per i singoli interventi, rimangono le vecchie aliquote ovvero 50% per serramenti e schermature solari (intervento più apprezzato dagli italiani con 1,6 miliardi di incentivi su 3,8 globali, dati ENEA 2018) e 65 % per le caldaie di nuova generazione pompe di calore, cappotti termici ecc.
Tuttavia il legislatore, per una questione di “equità “, anche in questo caso chiede la dichiarazione dei termotecnici per la congruità del costo, la relativa performance e bla bla … con i relativi costi aggiuntivi per il consumatore, quindi un elemento di complicazione .

Piccola nota a margine

Dai dati Eurostat (vedi grafico in alto, ndr) , il 52% degli italiani vive in condominio, il 23% in casa indipendente ed il rimanente in casa semi-indipendente .
Ergo che oltre la metà delle nuove “case green” (così definite in conferenza stampa da Conte) saranno obbligatoriamente nei condomini .
Tanto premesso per gli interventi strutturali saranno necessarie le assemblee condominiali, auguri …..( gli assembramenti sono al momento vietati) .
L’Italia ha la più alta percentuale di immobili storici e vincolati. Come si faranno i cappotti in questi edifici dei nostri bellissimi centri storici ?
Dall’interno? Mi viene da ridere! I condomini andranno tutti in albergo ?
Insomma, se volessimo mutuare un titolo dalla drammaturgia: “Tanto rumore per nulla “, passando alla letteratura oppure al cinema ci potremmo ispirare al Principe di Salina del Gattopardo “Cambiare tutto, affinché nulla cambi “. Nel caso di specie, quasi nulla.

Francesco Mangione, SPI Finestre