Nell’anno passato investimenti per 3,3 miliardi di euro per interventi di riqualificazione energetica, in calo del 10% rispetto al 2017
Ecobonus 2018 e investimenti per interventi di riqualificazione energetica. Solo l’hanno scorso hanno significato un giro d’affari di 3,3 miliardi di euro con importanti ricadute economiche, occupazionali oltre che di risparmio energetico, miglior comfort, minori emissioni di CO2 e lotta ai cambiamenti climatici. Di fronte ai 300 miliardi di detrazioni fiscali che si registrano ogni anno è poco più dell’1%, una cifra sostanzialmente piccola ma molto fruttifera per l’intero corpo sociale. Considerazioni che occorre ribadire con forza e caparbietà a fronte dei continui attacchi che subisce l’ecobonus da più fronti non ultimo quello rappresentato dal nefasto articolo 10 del DL Crescita, legge sì dallo scorso 30 giugno ma bocciato clamorasamente dall’Antitrust (vedi news).
E’ questo l’importante dato di sintesi che emerge dall’8.o Rapporto annuale sull’efficienza energetica dell’ENEA presentato ieri a Roma insieme al Rapporto annuale sulle detrazioni fiscali per interventi di risparmio energetico e utilizzo di fonti di energia rinnovabili negli edifici esistenti.
Nel solo 2018, l’ecobonus ha consentito un risparmio complessivo di 16 milioni di MWh, pari al consumo medio annuo di energia elettrica e termica delle famiglie di una città di 2,5 milioni di abitanti. Risultati molto positivi si riscontrano anche per altre tipologie di incentivi: sempre nel 2018, il conto termico, destinato principalmente a iniziative per l’efficienza e per le rinnovabili nella PA, ha registrato un balzo in avanti del 115% con 93 mila richieste totali e un incremento del 90% delle incentivazioni ottenute a 190 milioni di euro; il Programma di Riqualificazione Energetica della PA Centrale PREPAC ha raccolto 100 proposte progettuali per oltre 177 milioni di euro e i cosiddetti certificati bianchi per incentivare l’efficienza nelle imprese hanno comportato minori importazioni di energia elettrica e gas naturale per 14 milioni di MWh, con un risparmio di 400 milioni di euro sulla fattura energetica nazionale.
Dichiara il presidente dell’ENEA Federico Testa: “L’efficienza energetica si conferma come una delle leve più efficaci per ridurre i consumi e la spesa per l’energia di famiglie, imprese e sempre più anche della PA, un volano di crescita per una filiera industriale fortemente italiana”.
Che cosa è stato fatto con l’ ecobonus 2018
Nel 2018, i tre quarti delle domande di ecobonus per interventi nelle parti comuni dei condomìni hanno riguardato la riqualificazione energetica dell’involucro dell’edificio con un’incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda (detrazione del 70%) e circa un quarto il miglioramento delle prestazioni energetiche invernali ed estive (detrazione del 75%). Sono inoltre stati avviati i primi interventi per accrescere la sicurezza sismica che prevedono detrazioni dell’80% o dell’85% a seconda della riduzione della classe di rischio.
Sempre Testa: “Accelerare la riqualificazione degli edifici consentirebbe di compiere per un salto di qualità, con ricadute tecnologiche, ambientali, economiche e occupazionali di grande rilievo e di avvicinare l’obiettivo di risparmio energetico al 2020 indicato dal Piano d’Azione Nazionale per l’Efficienza Energetica e dalla Strategia Energetica Nazionale”
Al 2018 l’obiettivo è stato centrato al 67%: a livello settoriale, il residenziale ha già superato il target indicato, l’industria è oltre la metà del percorso (54%), mentre debbono recuperare terreno i trasporti (41,6%) e il terziario, PA compresa (25,6%).
L’ ecobonus 2018 nel dettaglio
Dai dati sull’ ecobonus 2018, emerge che lo scorso anno le famiglie italiane hanno effettuato oltre 300 mila interventi di efficienza energetica, prevalentemente per sostituire i serramenti (1,2 miliardi di spesa), per coibentare solai e pareti (circa 1 miliardo) e per installare caldaie a condensazione e pompe di calore per il riscaldamento invernale (circa 800 milioni). Circa il 77% degli investimenti (2,56 miliardi di euro su oltre 3,3) riguarda edifici costruiti prima degli anni ‘80. In particolare, circa il 35% delle risorse (oltre 1,1 miliardi di euro) è stato destinato all’edilizia anni ‘60. Il 36% degli investimenti (oltre 1,2 miliardi di euro) ha riguardato una costruzione isolata (ad esempio una villetta mono o plurifamiliare), mentre più del 50% delle risorse (pari a oltre 1,7 miliardi di euro) ha interessato interventi su edifici in linea e condomìni con più di tre piani fuori terra.
Sempre nel 2018, primo anno di monitoraggio del bonus casa (detrazione al 50%) sono stati effettuati 500 mila interventi con un risparmio complessivo di 700 mila MWh.
Del Rapporto Enea sull’ecobonus colpisce il fatto che nel 2017 gli investimenti per l’ ecobonus erano stati 3,7 miliardi euro. Quindi vi è stato un calo del 10% circa nel 2018. In secondo luogo si assiste a una diminuzione da 1,74 miliardi (dato 2017) a 1,2 (dato 2018). Occorre certamente considerare che una quota parte delle sostituzioni di infissi è stata collocata sotto il bonus casa che per di più dà il diritto anche al complementare bonus mobili. Prossimamente presenteremo un’analisi dettagliata del Rapporto Enea su ecobonus 2018 e il suo impatto su involucro e serramenti
a cura di Ennio Braicovich
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