All’interrogazione a risposta immediata del deputato FI Sestino Giacomoni risponde così il sottosegretario al Ministero dell'economia e delle finanze Massimo Bitonci
Ecobonus 65% per la sostituzione di infissi, le schermature solari, gli impianti di climatizzazione invernale tramite caldaie a condensazione e a biomassa? C’era ed è stato tolto dal Governo precedente. Occorre reintrodurre questa misura, segnala l’onorevole di Forza Italia Sestino Giacomoni assieme ai colleghi di partito Bignami, Baratto, Martino, Benigni e Cattaneo che ha presentato lo scorso mercoledì 24 un’interrogazione scritta a risposta immediata alla Commissione Finanze della Camera dei Deputati.
Immediata anche la risposta scritta di Massimo Bitonci, sottosegretario al Ministero dell’economia e delle finanze che così replica:
“È allo studio, nel disegno di legge di bilancio per 2019, la proroga delle menzionate agevolazioni per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2019. Saranno confermati per ogni tipologia di intervento i limiti di detraibilità previsti dalla normativa attualmente vigente. Questa annunciata proroga conferma l’attenzione del Governo per il rilancio del comparto dell’edilizia, come auspicato dagli Onorevoli interroganti e si iscrive nel quadro degli interventi volti a garantire la riduzione della pressione fiscale e la crescita delle attività di impresa che la manovra intende realizzare”.
Insomma, dice il Governo, niente ecobonus 65% ma almeno manteniamo lo status attuale ovvero l’aliquota del 50% per l’ecobonus per la sostituzione di infissi, le schermature solari, gli impianti di climatizzazione invernale tramite caldaie a condensazione e a biomassa.
Fin qui la notizia.
La risposta dell’on. Bitonci da un lato certamente delude, dall’altro suona rassicurante per il settore dei serramenti e delle schermature solari visto il clima che aleggia sulla finanza pubblica. Con tutte le cautele del caso come suggeriscono le parole “E’ allo studio…” e “l’annunciata proroga”. Comunque ben venga questo segnale di attenzione del Governo (Bitonci, deputato della Lega, è uno di peso) verso le sorti dell’edilizia, la crescita delle imprese e la riduzione della pressione fiscale.
Nell’interrogazione gli onorevoli Giacomoni, Bignami, Baratto, Martino, Benigni e Cattaneo avevano rilevato che la prossima manovra di finanza pubblica, per l’anno 2019, prevedeva solo una proroga parziale delle detrazioni fiscali in materia di eco-bonus. Infatti il contenuto delle misure citate dal Documento programmatico di bilancio 2019, infatti, riguarda la proroga al 31 dicembre 2019 della detrazione per gli interventi di efficienza energetica (da suddividere in 10 quote annuali), ma in misura inferiore ad alcune fattispecie (50 per cento invece che 65 per cento, sostituzione di infissi, schermature solari, impianti di climatizzazione invernale tramite caldaie a condensazione e a biomassa).
Questo è un punto molto rilevante, Scrivono i firmatari dell’interrogazione, perché le associazioni Anfit, Cna, Confartigianato Imprese, LegnoLegno, Edilegno Arredo, Pvc Forum Italia e Unicmi, hanno inviato una lettera al Governo per chiedere la proroga nell’ambito del disegno di legge di bilancio 2019, delle detrazioni fiscali dedicate alla sostituzione dei serramenti, oltre all’introduzione di criteri in grado di permettere il conseguimento di risultati migliori dal punto di vista energetico. E continuano martellanti:
“Non si comprende assolutamente il senso di depotenziare le suddette detrazioni al 50 per cento, nonostante negli anni scorsi queste misure siano state tra le poche a sostenere il comparto dell’edilizia, che versa come noto in una situazione di difficoltà. Dette misure rappresentano un volano per l’occupazione del settore e il nascere di nuove professioni e know how”.
E, quindi, avanzano la richiesta di ripristino del 65% per questi interventi ”elevando altresì la detrazione per gli interventi di ristrutturazione edilizia al 65 per cento e rendendo definitivamente strutturali tali misure”. Proposte che ci vedono assolutamente d’accordo visto lo stato di crisi attuale dell’edilizia (che permane, è bene ribadirlo cotinuamente) e a cui il Governo ha detto no per il momento.
Qualcuno penserà anche che nelle condizioni attuali l’interrogazione per l’ecobonus 65% sia irrealistica e velleitaria o al più una schermaglia parlamentare volta a mettere in difficoltà la controparte, ossia maggioranza e Governo. Direi di no. Essa il merito di dire chiaramente al MEF, al MISE e quindi al Governo che gli incentivi per i lavori di ristrutturazione edilizia e di risparmio energetico non si toccano e che andrebbero anzi potenziati. Su ecobonus e bonus, lo si sa, c’è una larghissima convergenza in Parlamento, tra maggioranza e opposizione, e nel paese. Ed è bene ribadirlo forte e chiaro visti i continui tentativi (ogni anno almeno uno…) di “modulare” al ribasso le agevolazioni fiscali.
Ma c’è di più perché nella loro interrogazione gli onorevoli Giacomoni, Bignami, Baratto, Martino, Benigni e Cattaneo riprendono e rilanciano la proposta delle sette associazioni di introdurre “ criteri in grado di permettere il conseguimento di risultati migliori dal punto di vista energetico” a voler sottolineare il senso di responsabilità che anima il settore.
Infine, senza voler spegnere gli entusiasmi, all’ecobonus del 50% per il 2019 crederemo quando l’avremo visto scritto nero su bianco pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. In guardia, quindi, anche perché su di noi pende sempre la ghigliottina del decreto ammazzadetrazioni che prima o poi arriverà.
(eb)
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