Reintrodotta la detrazione fiscale del 65% per le caldaie ad alta efficienza energetica mentre si penalizzano i serramenti che fanno bene all’ambiente. Pronti i nostri sacchi di carbone per i politici che li meritano
Cari Lettori,
di fronte alla notizia del giorno – reintroduzione del 65% per le caldaie – sentiamo il dovere di scrivere alle Associazioni del settore serramenti. Quello che si sta perpetrando nelle aule parlamentari è un vero insulto non tanto al settore del serramento quanto ai consumatori intelligenti, agli amanti dell’ambiente, a chi fa ricerca e sviluppo, a chi si è impegnato da 10 anni e più sul fronte dell’efficienza energetica in edilizia, a chi si è dannato per far comprendere agli operatori dell’edilizia che occorre cambiare profondamente registro. Un affronto anche alle politiche dell’Unione europea che vuole premiati i comportamenti virtuosi pro ambiente e penalizzati quelli che danneggiano l’ambiente.
Di fronte a questo insulto occorre un sussulto anche last minute. Da parte nostra abbiamo già pronti dei sacchi di carbone per i miopi politici che li meritano.
Ennio Braicovich
Ai dirigenti di:
Anfit, CNA Produzione, Confartigianato, EdilegnoArredo/FederlegnoArredo, Si-Pvc Forum, Unicmi
Carissimi,
Non è una grande giornata per il mondo del serramento.
La notizia del giorno (vedi news) è che la lobby delle caldaie è riuscita a far approvare alla Commissione Bilancio l’emendamento che riporta la detrazione fiscale al 65% per le caldaie ad alta valenza energetica. A loro i nostri complimenti. E pure ai politici così sensibili al tema.
Vengono così clamorosamente smentiti coloro che non credevano fosse possibile cambiare quanto i giornali finanziari (su imbeccata ministeriale) andavano scrivendo da mesi: che oramai nel 2018 c’era solo il 50% di detrazione fiscale per caldaie, infissi e schermature solari e non c’era più nulla da fare.
Si salva così il 65% per le caldaie ad alta efficienza mentre si ammucchiano i serramenti in un calderone unico (il 50%) che comprende i prodotti ordinari e quelli ad alta valenza energetica disorientando il consumatore finale. Viene a mancare così la funzione di orientamento dell’opinione pubblica in funzione ambientale.
Immaginate un po’ se lo Stato premiasse ugualmente le auto a Euro 6 e quelle a Euro 2? Ne nascerebbe un bel putiferio.
Come detto più volte, il problema non è il 65%. Ci sta pure bene il 50%. L’importante è che vi sia un bel differenziale tra prodotti ordinari e prodotti ad alta valenza ambientale. Anzi si potrebbe proporre di annullare ogni beneficio fiscale ai serramenti ordinari.
Credo che vi sia ancora spazio per un’azione last minute che faccia comprendere ai ministri Calenda e Galletti, all’on. Realacci, e ai tanti che contano che non si può scherzare sulle politiche pro ambiente. Che figura ci faranno con l’Europa? non oso pensare alle facce che faranno in Commissione a Bruxelles quando vedranno che in Italia si premiano egualmente i prodotti ordinari e quelli ottimi per l’ambiente?
Non possiamo buttar via 10 anni di campagne per l’efficienza energetica.
Buona giornata
Ennio Braicovich
PS: ho già ordinato alcuni sacchi di carbone per ministri e politici che potremmo portare a Roma. Spero di non farlo.
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