Continua, tra le difficoltà burocratiche, il successo degli interventi di risparmio energetico e di riqualificazione edilizia.
Gli interventi per Ecobonus e Bonus casa continuano a essere i preferiti dagli italiani. Lo confermano i primi dati 2018 che giungono da Enea e che sono stati rilasciati ad aprile nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’utilissimo software Shadowindow (vedi news) di prossima attivazione
Nel corso del 2018 sono stati effettuati 330 mila interventi di risparmio energetico che daranno diritto all’Ecobonus. Tali sono state infatti le istanze inoltrate via internet attraverso l’apposito sito di Enea, ha affermato l’ing. Domenico Prisinzano, coordinatore Task-force Detrazioni fiscali e normativa per l’efficienza energetica di ENEA.
Le pratiche per interventi di riqualificazione edilizia che comportano risparmio energetico e che danno diritto al Bonus Casa inoltrate attraverso l’apposito sito di Enea sono state 295 mila. Sempre Prisinzano: “Sono dati da studiare e valutare attentamente perché il modulo da compilare comportava tanti interventi diversi”.
Per quanto riguarda l’Ecobonus, la cifra dei richiedenti è sostanzialmente in linea con quella del 2017, fatto salvo il fatto che molte pratiche per interventi di sostituzione di serramenti sono state inoltrate ad Enea attraverso il portale che accoglie le istanze di riqualificazione edilizia che comportano risparmio energetico (vedi news).
Tanti anni di storia di successo di Ecobonus e Bonus Casa attestano la voglia di miglioramento degli italiani per le proprie condizioni di vita e hanno rappresentato e rappresentano un importanto fattore economico per le industrie delle costruzioni e la filiera (per i numeri vedi news). Ma tali misure sono “non solo un volano di sviluppo – ed ancor prima una barriera alla de-industrializzazione di questi settori – ma anche uno stimolo all’innovazione, alla stabile emersione del nero sia fiscale che contributivo, all’abbattimento della bolletta energetica del Paese, oltre che, naturalmente, al miglioramento della qualità ambientale e del valore degli edifici e che comunque tali misure hanno sostenuto la filiera industriale italiana e la relativa occupazione ed innovazione tecnologica”, rifletteva qualche giorno fa Angelo Artale, direttore generale di Finco.
La presentazione di Shadowindow è stata colta al volo da parecchi dei presenti per porre domande in merito a Ecobonus e Bonus Casa e alle regole non sempre facili da interpretare e per un aggiornamento sui lavori in corso e che riassumiamo brevemente qui di seguito:
1-Trasmittanze termica infissi per Bonus casa. E’ stato smentito – lo si sapeva ma è stato bene ribadirlo – che non vi siano vincoli di trasmittanza termica per gli infissi da “Bonus Casa” perché esiste pur sempre un Decreto requisiti minimi del 26 giugno 2015 che riporta i valori da rispettare in funzione della zona climatica di pertinenza.
2-Controlli Enea. L’Ente dovrebbe eseguire per legge (Leggi di Bilancio 2017 e 2018 e Decreto 11 maggio 2018) sugli interventi che danno diritto alle agevolazioni fiscali controlli sia documentali che in situ. Enea ha predisposto un piano di controllo che è in attesa di approvazione da parte del MISE. E senza questo via libera non si può procedere.
3-Stesso intervento, canali diversi. Lo stesso intervento – infissi e caldaie a condensazione – può godere, in maniera alternativa, di Ecobonus e Bonus Casa portando confusione tra gli utenti e gli operatori. L’ing. Prisinzano ha affermato che sarebbe augurabile evitare sovrapposizioni. Tuttavia ciò origina dall’ articolo 16 bis, lettera h, del Testo unico delle imposte sui redditi (TUIR) di cui al D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917. L’articolo 16 bis è intitolato Detrazione delle spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici e che prevede i lavori:
h) relativi alla realizzazione di opere finalizzate al conseguimento di risparmi energetici con particolare riguardo all’installazione di impianti basati sull’impiego delle fonti rinnovabili di energia. Le predette opere possono essere realizzate anche in assenza di opere edilizie propriamente dette, acquisendo idonea documentazione attestante il conseguimento di risparmi energetici in applicazione della normativa vigente in materia;
Cambiare la lettera h) non spetta ad altri che alla politica.
4-Ecobonus e posa finestre. Abbiamo posto la domanda se un domani si potrebbe correlare la concessione dell’ecobonus per le finestre a forme di qualificazione degli operatori legati alle norme sulla posa in opera. L’esponente di Enea non ha escluso che ciò possa avvenire ma anche qui la decisione è politica. Ed ha aggiunto: “La motivazione tecnica c’è. C’è una analogia con gli impianti che possono essere installati solo da chi è soggetto abilitato da un’apposita legge. Si potrebbe pensare a un percorso analogo ma la decisione è politica. Non nascondo che vi sono sempre resistenze ai cambiamenti. Sarebbe meglio però cambiare atteggiamento e vedere i cambiamenti non come un fastidio ma come un’opportunità perché le cose fatte bene piacciono a tutti”.
5-Ecobonus più alto. E’ duro convincere i condomini a interventi di riqualificazione energetica dell’involucro degli edifici. E’ molto più duro in queste occasioni convincerli a cambiare i serramenti che sono di proprietà privata mentre la facciata è di proprietà comune. Un nuovo decreto allo studio prevede che la sostituzione degli infissi possa godere dell’aliquota più alta che nel caso dei lavori condominiali può raggiungere anche l’85% (in caso di sisma bonus).
6-Decreto vagante. Domanda finale: che ne è stato del decreto che prevedeva dei massimali di costo per gli interventi giudicati impossibili da industria e artigianato? Risposta: “Gira tra i Ministeri”
(eb)
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