Davanti alle Commissioni riunite di Industria e Lavoro, a domanda, bypassa il tema delle detrazioni fiscali e ne parla come interventi ‘a titolo oneroso’, per lo Stato intende.
Prima uscita del viceministro Di Maio sul tema dell’ecobonus e degli sgravi fiscali per la casa e non è stata proprio un successo per il mondo dell’edilizia che ancora annaspa dopo 10 anni di crisi e sta galleggiando a mala pena proprio in virtù degli sgravi fiscali del bonus casa e dell’ecobonus.
E’ successo mercoledì 11 luglio quando al Senato si sono riunite le Commissioni 10a (Industria, commercio, turismo) e 11a (Lavoro, previdenza sociale) per ascoltare le comunicazioni del ministro dello sviluppo economico e del lavoro e delle politiche sociali sugli indirizzi generali della politica dei suoi dicasteri. E’ possibile vedere il video dell’audizione, lungo 2 ore 19 minuti ca, cliccando qui. Noi ci concentreremo su quello che ha detto (o meglio non ha detto) il ministro sull’ecobonus che il lettore potrà rivenire a 2h 15 minuti dall’inizio circa e che noi abbiamo estratto sotto forma audio.
Di fatto al tema dell’energia Di Maio ha dedicato poco più di tre minuti per -testuale- ‘non tediarvi molto’ come se i senatori fossero lì solo per annoiarsi. Forse, ma non vorremmo essere polemici, non aveva molto da dire. Il ministro invece si è diffuso molto sull’auto elettrica, sullo storage elettrico domestico, e tecnologie avanzate come il ‘vehicle-to-grid’ che appassionano enormemente gli italiani possessori di veicoli elettrici (0,01% della popolazione). Ma sulle detrazioni fiscali per gli interventi di efficientamento energetico (che probabilmente interessano l’80% della popolazione) il ministro non ha detto molto salvo sottolineare che vi sono due tipi di interventi: “da un lato vi si sono interventi onerosi come gli incentivi, gli sgravi fiscali, l’ecobonus, e dall’altro vi sono alcuni a costo zero. Ma lì bisogna sbloccare alcune tecnologie come la ‘vehicle-to-grid’ che consente di fare dello storage a macchina elettrica ferma”. E poi via sullo storage domestico, argomento bellissimo, su cui lavorano tante partecipate statali laddove ognuna fa per sé mentre ci vorrebbe il coordinamento politico.
Significativo l’intervento finale fuori programma di un senatore che sbotta avvilito chiedendo: ”Ma, alle nostre domande nessuna risposta?”.
La domanda sull’ecobonus era stata rivolta dal sen. Adriano Paroli di Forza Italia. Il contratto tra Lega e M5Stelle contempla la green economy, l’energia circolare, il rilancio del patrimonio edilizio esistente, la rigenerazione urbana e la riqualificazione energetica degli edifici.
Una parte del M5S vorrebbe la prosecuzione degli incentivi per la riqualificazione energetica della nostra edilizia. La Lega sostiene invece che l’introduzione della flat tax al 15% (e ora + 20%) porterà all’eliminazione secca degli incentivi di ogni genere.
In ogni caso qualcuno dovrebbe spiegare a Di Maio che con gli incentivi del bonus casa e dell’ecobonus lo Stato ci guadagna e non sono per niente onerosi per l’erario, come dimostra lo studio di Camera+Cresme rinvenibile qui. Ci guadagna pure l’ambiente e ci guadagnano pure le famiglie. Ecobonus e bonus casa sono stati, infine, grandi stimolatori anticiclici di occupazione e posti di lavoro. Un particolare non indifferente visto che Di Maio è pure ministro del Lavoro e delle politiche sociali.
(eb)
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