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Ecobonus in fattura. Da Finstral un secco doppio no

Norma ingestibile. Dobbiamo tutelarci. Invita i propri rivenditori a valutare molto bene ogni decisione in merito e li avvisa che non accetterà cessioni dei bonus fiscali/crediti di imposta

Anche Finstral dice no all’ecobonus in fattura.

Il provvedimento che ora è legge, già articolo 10 del DL Crescita, continua e continuerà per lungo tempo a suscitare reazioni.
Unicmi ha già fatto sapere che accoglierà il provvedimento con un “rumoroso silenzio”, un chiaro invito al boicottaggio dell’ecobonus scontato direttamente in fattura definito provvedimento velleitario.
CNA ha promesso di portare il provvedimento in Tribunale e davanti all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato come pure Confartigianato che afferma di voler contrastare l’ ecobonus in fattura. Si era espresso contro, poco prima dell’approvazione del DL Crescita alla Camera, anche Emanuele Orsini, presidente di FederlegnoArredo proponendone (vedi news)  l’abrogazione o un modifica profonda “prevedendo la possibilità per queste imprese di poter cedere a loro volta le detrazioni fiscali accedendo al sistema bancario con il meccanismo “pro soluto”, così come già avviene per altri crediti d’imposta”.

E l’industria? E gli artigiani della casa? Se l’industria sta soppesando i pro e i contro del provvedimento, i rivenditori, i serramentisti, i falegnami sono in grande maggioranza tutti arrabbiati. E i commenti su internet lo testimoniano. Tuttavia qualcuno tra i rivenditori e i produttori sta già prendendo accordi con banche e finanziarie per poter approfittare di quella che crede essere un’occasione unica per sbaragliare i concorrenti. Ma sono davvero poche le aziende che stanno intraprendendo questa strada definita da tanti molto rischiosa.

Un produttore industriale di peso -peraltro è il maggior produttore della penisola e uno dei primari a livello europeo –  ha però già preso posizione contro il provvedimento. E’ Finstral che qualche giorno fa ha inviato ai propri rivenditori di porte e finestre un comunicato del Consiglio di Amministrazione. In una lettera di due pagine inviata ai propri rivenditori e firmata Luis Oberrauch, si informava che nelle proprie rivendite dirette l’azienda bolzanina non è disposta ad accettare vendite di serramenti in cui il cliente pretenda l’ecobonus del 50% scontato in fattura.

D’ora in poi le offerte di preventivo di Finstral riportano un paio di frasette in cui il cliente con tanto di firma dichiara esplicitamente di ”non optare per la cessione del bonus fiscale” ex DL 34/19. Una dizione quest’ultima che cambierà perché il DL 34 è stato convertito ieri in legge e avrà un proprio numero in funzione della data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

L’invito esplicito di Finstral ai propri rivenditori è quello di valutare ogni decisione con molta attenzione per non mettere a rischio la propria azienda.
E per tutelare la propria posizione Finstral li avvisa subito che non è disposta ad accettare le cessioni dei bonus fiscali/crediti di imposta dai propri Partner/rivenditori.
Già a suo tempo, ai primi di maggio, appena uscito il DL Crescita, Luis Oberrauch aveva definito l’ ecobonus in fattura come una rovina per le aziende del settore (vedi news).

(eb)