Tempesta di reazioni negative anche se qualcuno, pur notando le gravi criticità, cerca di cogliere dei tratti positivi
L’ ecobonus in fattura previsto dall’articolo 10 del DL Crescita in vigore dal 1° maggio non piace quasi a nessuno nel mondo dell’edilizia (vedi news) e nel comparto dei serramenti. Lo testimoniano i tanti commenti, anche con toni vivaci, che continuiamo a ricevere a flusso continuo e a pubblicare sul sito, i tanti post sulla pagina Facebook di Guidafinestra e qualcuno su Linkedin. Serramentisti grandi e piccoli, rivenditori di porte e finestre, e naturalmente esponenti di Associazioni, a cominciare dalle due Confederazioni di Confartigianato e CNA Produzione, sono in genere furibondi, anche se qualche esperto, pur notando le gravi criticità del provvedimento, cerca di vedere dei tratti positivi nell’ ecobonus in fattura.
Qui, in ordine temporale, pubblichiamo una selezione di commenti brevi e interventi arrivati in redazione o postati su Facebook a complemento dei tanti apparsi in questi giorni. Senza censure, salvo quando c’è di mezzo il buon gusto. (eb)
Marco Rossi di Risposta Serramenti e vicepresidente Anfit: “Penso che sia assurdo chiedere nuovamente alle aziende di far da banca a chi che sia. Già con la ritenuta dell’8% sui pagamenti per gli interventi dell’ecobonus la situazione è difficile. Penso che sarebbe stato sicuramente più perseguibile far sì che il credito potesse essere ceduto a banche o società dedicate”.
Francesco Mangione di SPI Finestre: “I nostri politici sono specialisti nell’ottenere benefici da un’operazione senza averne condiviso i costi (l’espressione originale fa parte del ricco idioma romanesco…,ndr). Bastava dire: i bonus scendono al 30%, ma potrete compensarli per intero in uno, due o tre anni, a scelta ed in base alla capienza. Tuttavia, credo che scenderanno in campo nuovi attori, grossi operatori che vogliono entrare nel settore in ragione di questo provvedimento. E i segnali ci sono già. Noi, ad esempio, siamo già stati contattati da qualcuno”.
Giovanni Tisi, ingegnere ed esperto di serramenti: “Ogni cambiamento può essere un problema o una opportunità. Diciamo che in senso generale, in un sistema economico sano, i clienti comprano, i fornitori forniscono e il sistema bancario mette in circolo i soldi. Qui siamo abbastanza lontani dalla norma: i clienti sono convinti a comprare da fornitori che ci mettono prodotti e soldi. Mah… al me pias minga (per i non lombardi: non mi piace mica, ndr). Detto questo, per me il vero tsunami è un altro e sta arrivando sotto il nome di flat tax: se la tassa si “flatta”, che fine fanno le detrazioni? Quelle future certamente ma magari anche quelle passate. E che succede a quelle che i fornitori (magari piccoli) si sono accollati? Sarà una mia impressione basata su una sfiducia di fondo in questi timonieri, ma ho il netto sospetto che si stia per fare un gran risotto… indigesto”.
Luciano Bertocchi, Poliedil, rivenditore di porte e finestre: “Mi ritrovo con i conteggi fatti da Luis Oberrauch (vedi news) sull’impossibilità economica per un rivenditore di soddisfare le richieste che chiedono lo sconto dell’ecobonus del 50% direttamente in fattura come vuole l’articolo 10. Qui si chiude. Roberto Galli (vedi news) dice che si chiude in tre anni se si applica la legge. Forse tre anni sono tanti. Per me si chiude prima”.
Roberto Raia, Raia Serramenti: “Sconto in fattura? Da me non si faranno più detrazioni fiscali a meno che arrivi subito il bonifico del 50% scontato da parte dell’Agenzia delle Entrate. Con il 50% di sconto in fattura, 8% di ritenuta di acconto, Iva, Irpef su ogni lavoro o ci applichi un ricarico del 300% (cosa inverosimile) o al trimestre successivo siamo tutti falliti. Nessuno mi costringe a fare la detrazione fiscale del 50% al cliente. Io gli dico che a queste condizioni non ci sono più i presupposti e se intendono usufruire del bonus possono tranquillamente rivolgersi ad un’altra azienda…… tanto questa risposta la troveranno sicuramente anche altrove”.
Lucia Fini di Artigiani per la Casa: “La mia Azienda non ha tutta quella compensazione da sfruttare. Qualcuno ha pensato a quanta liquidità perdono nell’immediato le Aziende? Vuol dire non avere minimamente sotto controllo i numeri delle Aziende. O peggio, permettere di sopravvivere solo a chi ha una enorme capacità di compensazione. E, poi, si parla di preservare le piccole Imprese. Giusta la considerazione di Samuele Broglio di poter contenere produzione di pessima qualità dall’estero. Ma rimane il problema della capienza fiscale. Qui il problema è proprio opposto. Concordo nell’essere positivi e trovare opportunità, ma questa mi sembra forzata. Oltre tutto impraticabile. I numeri non mentono.”.
Stefano Mora, Legnolegno: “Mi pare una operazione prettamente politica, di facciata, senza particolari ricadute. Conoscete qualche serramentista, anche, con sufficiente capienza e struttura finanziaria? Io no. Ora studiamolo e poi muoviamoci….”
Serena Gurdi, Pantoni Infissi: “Ma qual è la percezione della realtà di chi scrive questi decreti? Per giunta “DL Crescita” di cosa??!!? della moria delle piccole e medie imprese che portano avanti questo paese!”
Marco Schiesaro: “Ma come fanno i conti??? Chi può scontare il 50% dalla fattura per poi riaverli in 5 anni come recupero fiscale? Quanto si dovrebbe marginare in una fattura? Il 70% e oltre. Praticamente significa dimezzare il flusso di cassa di un’azienda. Come si pagano i fornitori e i dipendenti???”
Stefano Cescutti: “Grande caz..ta.. , complimenti ai fenomeni”
Donato Montanaro, Kikau: “Un disastro”
Filippo Solari, Solari Arredamenti: “Follia. In questo modo eliminano di fatto le detrazioni fiscali, facendo però ricadere la colpa sui rivenditori”.
Gabriele Fulcheri: “Mi chiedo cosa ci si alzi la mattina a fare a questo punto. Con queste politiche ci stanno massacrando. Sarei curioso di capire quale luminare ha partorito un’idea tanto brillante. complimenti!! Se non ci facciamo sentire come categoria siamo destinati a spegnerci in tempi brevissimi. Detto questo il lato positivo è che il decreto legge non parla di obbligo da parte del fornitore bensì di possibilità. Ora ognuno di noi dovrà guardarsi intorno e capire se nella propria zona è presente un concorrente tanto folle da accollarsi uno sconto del genere.. e nel caso in cui questo pazzo ci sia prepararsi a periodi neri, fino al fallimento (sicuro) dell’azienda impavida. Serrate le file, l’inverno sta arrivando”
Mancuso Giuseppe: “Roba da pazzi…”
Enzo Giordano: “Se va in porto chiuderemo entro tre mesi per carenza di coperture finanziarie”.
Giacomo Tosetti: “Volevo far notare che il DL del governo legato all’Ecobonus non è nient’altro che la volontà di far finalmente partire la cessione del credito per i redditi meno abbienti non superiori ai 7500 euro annui. Consiglio di andare a vedere il provvedimento (vedi news) del 19.04.2019 sulla cessione del credito dell’Agenzia delle entrate”.
Ezio Palumbo: “OBI, Leroy Merlin ed altri grossi gruppi diventeranno più competitivi nonostante l’incompetenza nel settore dei serramenti”
Nicola Filisetti: “Dal momento che non c’è ancora nulla di chiaro mi pare un buon articolo senza fare inutili allarmismi. Vediamo una volta tanto di provare a ricavarne qualche cosa di utile. Leggevo della questione di infissi di importazione cui accenna Samuele Broglio. La norma cosa prevederebbe in merito a questo? nel senso che molti grossi gruppi hanno dei rivenditori di zona. Sono equiparati a produttori sul territorio nazionale? Secondo me se la norma penalizzerà troppo gli operatori esteri potrebbe essere vista come una sorta di aiuto di Stato o sbaglio?
Davide Brighi: “Concordo pienamente con il sig. Broglio che ha esposto un quadro in maniera lucida e senza pregiudizi.
Rosa Bonaldi: “Nulla di più insensato!”
Ramon Crespolin: “Finché persone per nulla competenti andranno avanti a fare leggi per gli altri, questo paese non si riprenderà mai, ma sarà sempre peggio!”
Giovanni Cannalire: “Abbiamo gente incompetente; se non facciamo qualcosa tante piccole imprese spariranno!!! Facciamo in modo che ciò non accada!! Facciamoci sentire. Con questa legge ci saranno i grandi che potranno affrontare tutto ciò; mentre noi piccoli tenderemo a scomparire!!! Facciamo in modo che questo decreto venga abrogato o almeno modificato. Non facciamo come i soliti italiani pecoroni; tutti bravi a parlare ma poi di fatti niente!!!!”
Simone Spacchini: “Deficienti al governo”
Maria Calia Biadolla: “Ma chi hanno messo a pensare a questi decreti??non certo un artigiano che lotta tutti i giorni…”
Monica Telleri: “Non ho parole!”
Ermelindo Romano: “Si è fatto un piacere alla criminalità organizzata che ha liquidità in abbondanza. Scommettiamo nella proliferazione di nuovi show room al 50%. Che minchioloni!”
Andrea Vitali: “Tutti insieme dobbiamo dire, ‘noi anche no’…” (con riferimento all’intervento di Paolo Bacchini)
Giuliano Donato, Aluk Group: “Buonasera Sarebbe da regolamentare bene. “ possono essere portato in detrazione solo i prodotti che sono stato lavorato in Italia”. Le tasse le paghiamo “ quasi “ tutti……”
Maurizio Ridolfi, Key Sas: “E’ una rovina e basta poco per fare due conti…evitare”