
L’intelligenza artificiale è in grado di impattare in maniera estremamente positiva nel settore delle costruzioni e dell’edilizia in genere, lo dice il rapporto su “L’AI e la digitalizzazione” di ANCE
AI e costruzioni, IoT e Smart Home, direttiva EPBD e rilancio del Paese; la settimana appena trascorsa è stata un concentrato di analisi e rapporti su vari temi. Leggiamo i report di Ance, di Nomisma e dell’osservatorio del Politecnico di Milano.
L’impatto dell’AI nel settore delle costruzioni
L’intelligenza artificiale impatta in modo significativo nel settore delle costruzioni migliorando i tempi e i costi, riduce inoltre gli sprechi e rende più efficiente la produzione, consentendo alle aziende maggiori introiti.
Come evidenziato nel rapporto su “L’AI e la digitalizzazione” messo a punto da ANCE, in termini di produttività l’AI può avere un effetto in edilizia tra i 90 e i 150 miliardi di dollari in tutto il mondo.
Le nuove tecnologie offrono vantaggi per i tempi di preparazione delle offerte nelle gare d’appalto che risultano ridotti dell’80%, consentono un taglio dal 20 al 30% dei costi di manutenzione e la diminuzione delle tempistiche di sviluppo della progettazione (30-50%) e di consegna (50-70%), nonché una precisione nel controllo della qualità e del design maggiore dell’80%.
Importante anche l’impatto sul fronte della sicurezza dove si stima un -20% dell’incidentalità. L’AI consente infatti di monitorare in tempo reale la rispondenza del cantiere alle normative vigenti, i progressi dei lavori, le condizioni di lavoro identificando subito eventuali situazioni di pericolo (e prevenire incidenti), aggiornando sugli avanzamenti.
Federica Brancaccio, presidente dell’ANCE, sottolinea quindi la necessità di un maggiore impegno per promuovere la trasformazione digitale nel settore.
Potenzialità dell’IoT per la Smart Home
Nel 2025 per il mercato italiano della smart home si prevede un valore pari o superiore a un miliardo di euro. Il dato emerge dalla ricerca sulla Smart Home dell’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano.
Nell’ambito del quadro applicativo di prodotti e servizi IoT per la Smart Home quella che si prospetta è una crescita intorno all’11%, bissando i valori dello scorso anno quando il mercato ha raggiunto i 900 milioni contro gli 810 del 2023. Tuttavia, in Italia la spesa pro-capite è di circa 15,5 euro per abitante contro i 32,5 della media UE.
I prodotti chiave sono quelli per la sicurezza (videocamere, sensori per porte e finestre e serrature connesse), che rappresentano il 28% della spesa. Seguono gli elettrodomestici smart (19%), dispositivi per l’efficientamento energetico (termostati, valvole termostatiche e condizionatori connessi) (16%) e gli smart speaker (14%).
L’AI rappresenta anche un valore aggiunto per le aziende per la valorizzazione dei dati e l’offerta di nuovi servizi, garantendo un’esperienza sempre più personalizzata ai clienti.
Opportunità dalla direttiva EPBD
Dall’analisi “Direttiva EPBD, un’opportunità di rilancio per il Sistema Paese”, di Nomisma per Rockwool, si stima che saranno necessari 83,4 miliardi di euro per completare il percorso verso gli obiettivi della direttiva Case Green nei prossimi cinque anni.
Questo investimento, destinato agli interventi di riqualificazione energetica e alla sostituzione degli impianti, consentirà un ulteriore risparmio del 7,1% sui consumi energetici entro il 2030. Ogni unità immobiliare richiederà un investimento medio di circa 24.800 euro, permettendo di intervenire su circa il 10% degli edifici residenziali italiani.
Gli interventi di riqualificazione porterebbero inoltre a una riduzione delle emissioni di CO2 pari a 3,2 milioni di tonnellate, il 7% delle emissioni dell’intero settore residenziale, e un risparmio medio del 36% sulla bolletta energetica per unità immobiliare.
Il report evidenzia che oltre la metà dell’obiettivo 2030 è già stato raggiunto grazie agli incentivi edilizi erogati tra il 2020 e il 2023, come il Superbonus 110%, l’Ecobonus e il Bonus Casa.
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