Lo sostengono il prossimo presidente di FederlegnoArredo Emanuele Orsini e il direttore generale Giovanni De Ponti
C'è veramente da provare ammirazione e un po' di invidia (via, ammettiamolo) quando si parla dell'andamento dell'economia tedesca. Ancor più se si affronta il tema dell'edilizia che continua a progredire (vedi news) con cifre che neanche ci sognamo. Quest'anno il settore edile in Germania segnerà il +5%. Quando va male (si fa per dire…) il +3% ed è il caso del segmento dell'edilizia non residenziale.
E noi? Abbiamo qualche speranza di miglioramento? Ne parliamo subito con il prossimo presidente di FederlegnoArredo Emanuele Orsini e il direttore generale Giovanni De Ponti che incontriamo di primo mattino al Bau di Monaco. Orsini, a destra nella foto, sarà nominato presidente della Federazione a metà febbraio. Sono due osservatori di primo piano del mondo delle costruzioni. Non si parla ovviamente della fiera tedesca ma della nostra edilizia che fa molta fatica. La domanda è se parte o non riparte?
Orsini: “Credo che il 2017 e il 2018 saranno ancora due anni sofferti. L’unico importante volano sarà purtroppo ancora il terremoto. Questo in particolare per le quattro regioni colpite dal sisma in Centro Italia. Messe da parte Milano e Roma che costituiscono due realtà autonome dal resto della penisola, pensavamo che con il nuovo Codice degli Appalti potessero partire gli appalti pubblici che sono il vero volano dell’industria delle costruzioni. Invece gli appati stagnano. Se fossero partiti, avrebbero potuto dare uno choc positivo al mercato delle costruzioni.
In più il mercato immobiliare è sostanzialmente ancora molto fermo. Lo stock immobiliare è enorme. Abbiamo parecchi dubbi sull’edilizia. In questo quadro devo dire che i nostri settori stanno tenendo. Ad esempio, il mercato delle costruzioni in legno, anche a causa del terremoto purtroppo, sta tenendo molto bene con un 9-10% del mercato edilizio. Andare all’estero come soluzione ai problemi non è molto facile.
Spero che il Governo si impegni a dare un elettrochock all’edilizia. A questo proposito abbiamo stretto buoni rapporti con Ance.
Per fortuna tiene la riqualificazione…
Sì, è vero, la ristrutturazione tiene ma i volumi non ci sono ancora. Ci sarebbe da ripensare la politica del ‘consumo zero di suolo’. Ci vorrebbe la ripartenza delle nuove costruzioni.
Come vede la nostra edilizia Giovanni De Ponti che è anche amministratore delegato di Made Eventi?
Vorrei inserire qualche elemento che induca all’ottimismo. Il primo dato è rappresentato dall’incremento del numero dei mutui. È un fenomeno da osservare con attenzione come pure dobbiamo apprezzare la crescita del numero dei permessi di costruzione. Tuttavia si tratta sempre di numeri modesti. Ha ragione in questo Orsini. Concordo: ci vuole una cura da elettrochoc per far ripartire la nostra edilizia come è successo in altri paesi. Non vedo altra soluzione.
(eb)
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