Pienone in Aula Magna al Politecnico di Torino per un convegno di elevato livello accademico, tecnologico e progettuale
Aula Magna zeppa piena ieri al Politecnico di Torino per il Convegno “Progettare a energia quasi zero” organizzato dal Dipartimento di Architettura e Design e dalla rivista “The Next Building” di DBInformation in collaborazione con gli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri della provincia di Torino. L’incontro, terzo della serie dopo quelli di Milano (vedi news) e di Venezia (vedi news) continua ad approfondire la tematica della progettazione degli edifici a energia quasi zero salito alla ribalta dopo l’emanazione dei tre decreti sull’efficienza energetica del 26 giugno 2015. Come forse noto, i tre provvedimenti che introducono gli edifici a energia quasi zero, stanno iniziando a plasmare la nostra architettura e la plasmeranno per i prossimi decenni.
A Torino il tema degli edifici NZEB-Nearly Zero Energy Building è stato innovato declinandolo in funzione del recupero e restauro del nostro vasto e importante patrimonio edilizio storico. Un dato per tutti: il 30% dei nostri edifici è stato costruito prima del 1940. Quasi tutto in classe energetica G, la peggiore. E quasi tutto in classe G è anche il restante patrimonio costruito dopo la guerra fino a pochi anni fa.
Lo spirito che ha animato il convegno torinese è stato anche quello della progettazione integrata che vede collaborare tutti gli attori del mondo delle costruzioni sotto la guida del progettista (e del committente).
Dopo i saluti non formali dei professori Stefano Corgnati a nome del Rettore, Paolo Mellano, direttore del DAD, e Cristina Coscia per l’Ordine degli Architetti, la parola è passata a Gabriella Peretti, docente di tecnologia di architettura, che ha tracciato il quadro entro cui il mondo della progettazione e delle aziende della costruzione si debbono muovere. Il panorama non evitabile per progettisti e committenti è quello della green economy, della green energy e dell’economia circolare, laddove il principio di base dell’economia circolare è la possibilità di rimettere in circuito il ‘già utilizzato’. E anche le aziende del mondo edilizio, ha ammonito Peretti, devono stare molto attente ai cambiamenti in corso perché ”potrebbe costar caro non adattare i propri modelli alle sfide dettate dai cambiamenti climatici”.
E quindi via alla relazione di scenario del prof. Riccardo Pollo sulla “Sostenibilità, recupero e manutenzione dell’esistente” che vede proprio nell’oscenità della qualità energetica oggi esistente nel nostro patrimonio una grande speranza per tutti noi sia come persone che come operatori dell’edilizia. E ad esempio di speranza progettuale Pollo ha citato tre realizzazioni. Si tratta di due progetti parigini la Tour Bois Le Pretre di Lacaton & Vassal, riqualificazione di un edificio a torre degli anni sessanta a Parigi, e la residenza tutta rivestita di cellule fotovoltaiche di Emmanuel Saadi, e un progetto torinese: la affascinante Casa Hollywood, progetto biofilico di Luciano Pia.
All’architetto Giovanni Nuvoli di Regione Piemonte il compito di riferire in maniera esaustiva sui contenuti dei tre decreti nazionali sull'efficienza energetica e su quanto Regione Piemonte sta facendo in merito. E quindi si è entrati nel merito del focus del Convegno. Il tema del restauro e del recupero connessi con la sostenibilità è stata affrontato rispettivamente da Carla Bartolozzi e Daniele Bosìa mentre Luca Colombo dello studio Matteo Thun Luca Colombo ha portato l’esempio del delicatissimo recupero di un edificio moderno, Ludus Magnus, collocato di fronte al Colosseo, e valorizzato da ampie aperture con scorrevoli dalle linee esilissime in alluminio. Del complesso progetto di recupero di una porzione di un centro storico minore, uno dei tanti di cui è costellata l’Italia, una vera ricchezza culturale ed architettonica, ha riferito Fabrizio Tucci, docente alla Sapienza Università di Roma. Il centro storico è quello di Salve, piccolo borgo in provincia di Lecce. Tucci ha sottolineato la necessità di un approccio bioclimatico anche nei progetti a energia quasi zero, valorizzando culture e saperi tradizionali. Il caso studio è stato occasione anche per un contrappunto ideale alla cultura della casa passiva ad involucro stagno di matrice centroeuropea e importato in maniera indiscriminata anche là dove fa più male che bene.
Ma efficienza energetica nel nuovo e nel rinnovo significa anche adeguata dotazione impiantistica. Una rassegna delle differenti soluzioni impiantistiche è stata offerta all’audience dal prof. Marco Masoero che ha messo in luce anche la potenzialità delle facciate dinamiche a doppia pelle prendendo spunto da quanto realizzato al grattacielo Intesa San Paolo dove sono state pure progettate le realizzate delle serre bioclimatiche. La certificazione Leed Platinum sigilla la qualità energetico-ambientale del progetto firmato Fuksas.
La case history straordinaria del progetto Nuvola Lavazza, ancora da terminare, ha chiuso idealmente il convegno. Una storia complessa dove si intrecciano edifici modernissimi ma anche recupero dell’esistente e che è stata narrata in un dialogo a tre dal committente, rappresentato dal responsabile di progetto Lavazza arch. Paolo Corradini, dal progettista Cino Zucchi Associati rappresentato dal partner Andrea Viganò e dal direttore lavori ing. Vittorio Neirotti. Anche questo complesso è stato certificato Leed a livello Gold.
Lungo tutto l’incontro si sono intrecciati gli interventi delle aziende fornitrici contribuendo ad arricchire i contenuti del convegno on il loro apporto di ricerca e sviluppo. L’ing. Alessandro De Stefano e Gianluca Fantinuoli hanno illustrato un sistema di monitoraggio continuo e preventivo via sensori e via cloud della salute delle strutture di un edificio mentre Valentino Fresia di Fresia Alluminio ha provveduto ad aggiornare i presenti sulle tecniche di posa ad efficienza energetica sviluppate nel corso degli ultimi anni e che valorizzano, se rispettate, serramenti ed ambienti interni.
Paolo De Paoli di Zehnder ha attirato l’attenzione dei presenti con la storia virtuosa del (nuovo) condominio viterbese dove grazie a un’opportuna progettazione, all’involucro efficiente e a soluzioni impiantistiche adeguate i consumi energetici invernali ed estivi si sono ridotti a poche centinaia di euro (meno di 1000) per l’intero condominio di 12 palazzine. La cultura della trasparenza, paradigma dell’architettura moderna, è emersa nella relazione di William Barni di Faraone, specialista di architetture, sistemi e componenti trasparenti, sempre sottolineando il valore della sicurezza delle soluzioni, un must quando si ha che fare con il prodotto vetro in edilizia. Infine, Internorm per voce dell’arch. Luigi Staccotti ha voluto offrire un panorama aggiornato dell’evoluzione della tecnologia della finestra sia nella componentistica che nella dotazione impiantistica per la ventilazione decentrata e controllata degli ambienti, per la movimentazione degli schermi fino alle soluzioni domotiche a portata di tutti e di smartphone.
Conclusioni a cura del prof. Riccardo Pollo: “Missione del convegno era il focus sulle problematiche della progettazione di edifici a energia quasi zero nell’ambito del restauro e nel recupero del nostro patrimonio storico, quindi interventi delicatissimi. E qui abbiamo avuto la presenza di tutti gli attori del mondo dell’architettura. A cominciare dal settore della formazione ben rappresentato dai professori del Politecnico di Torino che hanno testimoniato l’impegno che ormai da anni esiste in questo settore per una formazione utile e aggiornata ai progettisti. L’Ordine degli Architetti ha dato un suo segnale importante di impegno appoggiando il Convegno. Nelle relazioni che si sono succedute abbiamo notato elementi importanti. Ad esempio Nelle relazioni che si sono succedute abbiamo notato elementi importanti. Ad esempio, quando Peretti ha affermato che la sfida energetica è anche per una nuova economia, cambiamento di paradigma essenziale e impegnativo.
Il cambiamento della normativa è essenziale: l’importante è che la normativa sia aderente alla realtà e che permetta di affrontare in un modo corretto il patrimonio esistente Da questo punto di vista sono stati molto interessanti gli interventi degli studiosi Bartolozzi e Bosìa del Politecnico di Torino e del prof.Tucci della Sapienza Università di Roma e l’indicazione di non adeguare ma di dialogare l’esistente, con un approccio bioclimatico anche riscoprendo le radici della nostra architettura e utilizzando al meglio, con intelligenza, le tecnologie oggi disposizione, e affrontando il tema sistema edificio+impianti in una ottica collaborativa e integrata. I progettisti hanno avuto modo di esporre due casi di intervento in cui la qualità architettonica si sposa agli aspetti energetici e ambientali. E v’è stato pure l’intervento dell’arch. Corradini a nome di una committenza sensibile a questi aspetti. Il Convegno di oggi ha avuto il merito di porre sul tappeto i principali problemi che il mondo della progettazione si trova ad affrontare e mi auguro che gli elementi forniti aiutino i progettisti presenti oggi a farvi fronte in modo soddisfacente”.
Soddisfazione per il risultato unico del convegno da parte di DB Information, è stata espressa dal direttore di divisione Francesco Briglia e dal direttore editoriale Ennio Braicovich che hanno preannunciato i prossimi convegni di The Next Building “Progettare a energia zero” di Bologna (metà ottobre) e Milano (metà novembre). La strada dell’efficienza energetica in edilizia e architettura è ancora lunga da percorrere.
(eb)
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