Gli Stati membri stanno realizzando gli obiettivi a un ritmo ancora troppo lento. Inoltre dovrebbero stimolare di più la ristrutturazione degli edifici esistenti per trasformarli in edifici a energia quasi zero.
Con la Raccomandazione UE 2016/1318, qui sotto in allegato, la Commissione europea pungola gli Stati membri a essere più decisi sulla strada dell’efficienza energetica in edilizia puntando sugli edifici a energia quasi zero, i cosiddetti edifici NZEB, sia nelle nuove costruzioni che nelle ristrutturazioni.
Gli Stati dovrebbero adoperarsi più a fondo per garantire che tutti gli edifici di nuova costruzione siano a energia quasi zero entro i termini prescritti dalla direttiva. E raccomanda agli Stati membri di accelerare l'elaborazione di politiche specifiche a sostegno della ristrutturazione degli edifici esistenti per trasformarli in edifici a energia quasi zero.
E’ la RACCOMANDAZIONE (UE) 2016/1318 DELLA COMMISSIONE del 29 luglio 2016 “recante orientamenti per la promozione degli edifici a energia quasi zero e delle migliori pratiche per assicurare che, entro il 2020, tutti gli edifici di nuova costruzione siano a energia quasi zero”.
Il documento, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea del 2 agosto n. 208/46 consta sostanzialmente, oltre che di un’ampia premessa e di un allegato di 10 pagine, di un solo articolo che afferma seccamente:
“Gli Stati membri stanno realizzando gli obiettivi a un ritmo ancora troppo lento, che occorre accelerare. Nonostante l'aumento delle misure nazionali volte a incrementare il numero di edifici a energia quasi zero, gli Stati membri dovrebbero adoperarsi più a fondo per garantire che tutti gli edifici di nuova costruzione siano a energia quasi zero entro i termini prescritti dalla direttiva”.
Tra le indicazioni finali:
-gli Stati membri dovrebbero adoperarsi più a fondo per attuare completamente e far rispettare le disposizioni della direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia affinché tutti gli edifici di nuova costruzione siano a energia quasi zero entro i termini stabiliti dalla direttiva stessa;
-gli Stati dovrebbero essere più ambiziosi nella definizione nazionale di «edificio a energia quasi zero» e a e a utilizzare le fonti energetiche rinnovabili nell'ambito di una progettazione integrata per soddisfare il modesto fabbisogno di energia degli edifici a energia quasi zero;
– gli Stati membri dovrebbero adeguare le pratiche esistenti per assicurare che a fine 2020 gli edifici di nuova costruzione siano a energia quasi zero;
– lgli Stati membri dovrebbero accelerare l'elaborazione di politiche specifiche a sostegno della ristrutturazione degli edifici esistenti per trasformarli in edifici a energia quasi zero.
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