Il Comitato europeo di normazione CEN TC 33 è stato informato dalla Commissione dell'UE che i riferimenti della norma EN 14351-2 sulle porte interne non verranno pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale UE entro fine anno.
La EN 14351-2 sulle porte interne, o meglio il suo riferimento, non verrà pubblicata nella prossima edizione speciale della Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea che raccoglie le norme armonizzate secondo il Regolamento n. 305/2011 e di cui era prevista l’uscita tra novembre e dicembre di quest’anno. Lo segnala una nota di ift Rosenheim, ente notificato e laboratorio prove su facciate, serramenti, vetri e complementi.
Il mancato inserimento della EN 14351-2 nell’elenco delle norme armonizzate con indicazione delle date di avvio volontario della marcatura CE e della sua obbligatorietà è importante per il settore delle porte interne ma anche per le chiusure tagliafuoco e tagliafumo, molte delle quali (80-90%) sono porte interne.
In effetti in molti ambienti vicini al CEN si dava per scontata l’avvio della marcatura CE sulle porte interne secondo EN 14351-2 addirittura il 2 novembre prossimo in concomitanza con l’avvio della obbligatorietà della marcatura CE secondo la EN 16034:2014 “Porte pedonali, porte e cancelli industriali, commerciali e finestre apribili – Norma di prodotto, caratteristiche prestazionali – Caratteristiche di resistenza al fuoco e/o controllo del fumo”.
Il mancato avvio della marcatura CE su porte interne e su porte interne tagliafuoco e tagliafumo è visto come un colpo duro da parte delle industrie che si sono messe o si stanno mettendo in regola e che subiscono un evidente danno. Anche le Federazioni europee più sensibili al tema come Eurowindoor, European Aluminium (già nota come EAA) e EDSF non dovrebbero essere molto contente viste che da anni protestano per i ritardi che subisce l’applicazione piena della norma.
Secondo le informazioni in possesso di ift Rosenheim la ragione del rinvio della pubblicazione della EN 14351-2 starebbe in una discussione di natura giuridica che si sta svolgendo all’interno dei servizi della Commissione e che dovrebbe essere risolta prima di pubblicare altre norme armonizzate. Tuttavia mancano informazioni più dettagliate sulla durata del ritardo della pubblicazione della norma o su una ulteriore procedura che si dovrebbe/si potrebbe aprire con conseguenze imprevedibili. A ottobre si dovrebbe sapere qualcosa di più sulle intenzioni della Commissione.
Nonostante questo grave stop alla marcatura CE delle porte interne e la mancata armonizzazione della EN 14351-2, ift Rosenheim sottolinea che la norma di prodotto EN 14351-2 è stata pubblicata dagli enti normatori europei e, anche se non ancora armonizzata, può essere utilizzata senza restrizioni per la descrizione, i test e la classificazione delle proprietà tecniche (isolamento acustico, resistenza climatica, comportamento al fuoco, forze operative, ecc.) dei prodotti. Il che offre vantaggi in termini di progettazione, pianificazione e redazione di capitolati di gare d’appalto perché consente di utilizzare regole chiare e uniformi come base.
La norma è stata pubblicata da UNI come UNI EN 14351-2:2018 con il titolo “Finestre e porte – Norma di prodotto, caratteristiche prestazionali – Parte 2: Finestre e porte interne pedonali”. Essa identifica le caratteristiche prestazionali indipendenti dai materiali, fatto salvo le caratteristiche di resistenza e controllo del fumo, applicabili a finestre e porte interne pedonali.
Le caratteristiche di resistenza al fuoco e/o controllo del fumo per porte pedonali e finestre apribili sono trattate nella EN 16034. La UNI EN 14351-2 si applica a finestre e porte destinate internamente alle costruzioni.
Il commento sulla mancata armonizzazione della EN 14351-2
In attesa di ulteriori chiarimenti e informazioni, l’unico commento che possiamo esprimere in merito alla mancata armonizzazione della EN 14351-2 è che questo ulteriore rinvio danneggia industrie, operatori dell’edilizia, committenti e consumatori finali. Siamo di fronte a comportamenti opachi e poco comprensibili dei servizi tecnici e legali della Commissione UE, ancorché mascherati dal rispetto della legalità del Regolamento n. 305/2011.
Ricordiamo che sono circa 130 le norme europee che da anni stentano a trovare pubblicazione quali norme armonizzate nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea (vedi news). Qualcuno sarà pure responsabile? I servizi della Commissione troppo rispettosi del Regolamento n. 305/2011? Oppure la Direzione del CEN, il Comitato europeo di normazione, che pure ha dato il via libera a 130 norme che violano il Regolamento n. 305/2011 secondo quanto affermano i servizi legali della Commissione? Intanto gli enti normatori continuano a vendere norme che non sono pienamente in regola con il Regolamento Prodotti da Costruzione e magari lo violano mentre le industrie che si sono messe in regola pagano pegno.
Immagine: doc. ift Rosenheim
a cura di Ennio Braicovich
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