Forti ripercussioni sui bilanci aziendali e pesanti ipoteche sulla ripresa, soprattutto per i piccoli e medi imprenditori
Il 1° ottobre sono aumentati i costi dell’energia: +29,8% per l’elettricità e +14,4% per il gas, per il mercato non tutelato. Continua l’allarme delle Confederazioni artigianali per i forti rincari delle materie prime, per le loro difficoltà di reperimento, le pesanti ripercussioni sui bilanci aziendali, specie delle PMI. L’osservatorio messo in campo da Confartigianato ha rilevato, ad esempio, un aumento del 31,9% dei prezzi delle materie prime rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Calmierare materie prime ed energia
“Materie prime sempre troppo care e spesso introvabili – mette in luce il presidente di Confartigianato Marco Granelli – sono un freno per la ripresa. Si riducono il valore aggiunto e la propensione ad investire delle imprese, compromettendo sia i processi di innovazione che la domanda di lavoro. Le nostre aziende rallentano la produzione e, in alcuni casi, tornano ad utilizzare gli ammortizzatori sociali, nonostante la ripresa degli ordinativi”. E aggiunge: “Al Governo chiediamo di vigilare e scongiurare manovre speculative. Per quanto riguarda le materie prime che impattano su tariffe amministrate vanno messi in atto meccanismi di calmierazione come è stato fatto per l’energia. Inoltre, per quanto riguarda gli appalti e le opere pubbliche, chiediamo di favorire la revisione dei prezzi nei contratti”.
Il decreto-legge del Governo non basta
In effetti occorre dare atto che il Governo ha fatto qualche cosa ultimamente. Il 23 settembre ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas naturale. Così 3 milioni di famiglie si vedranno azzerati gli effetti del futuro aumento della bolletta dell’ energia, gas e luce. Per circa 6 milioni di piccolissime e piccole imprese (con utenze in bassa tensione fino a 16,5kW) e per circa 29 milioni di clienti domestici, sono azzerate le aliquote relative agli oneri generali di sistema, per il quarto trimestre 2021.
Le piccole imprese pagano l’energia quattro volte di più delle grandi
Sono misure utili ma certamente non sufficienti. A proposito di energia, l’Osservatorio specifico messo in campo da CNA ha confermato che le piccole imprese italiane pagano l’energia quattro volte di più rispetto alle grandi ed il 33,5% in più della media europea. La componente parafiscale della bolletta per una piccola impresa incide quasi per il 35% sul totale
Secondo CNA: “La distribuzione degli oneri di sistema così fortemente sperequata tra le diverse categorie di utenti determina inoltre che le piccole imprese sono le principali finanziatrici del sistema senza avere alcun beneficio”.
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a cura di Ennio Braicovich
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