Posizione comune della filiera europea del serramento sulla proposta di rifusione della Direttiva 2022 sulla prestazione energetica in edilizia proposta dalla Commissione europea. Tre proposte di miglioramento che ci vedono pienamente d'accordo.
A dicembre 2021 la Commissione europea ha proposto la revisione (rifusione) della direttiva EPBD sulla prestazione energetica in edilizia. Il documento, animato da intenzioni molto ambiziose, fissa le regole con cui il patrimonio immobiliare europeo può diventare completamente decarbonizzato e a zero emissioni entro il 2050.
Sulla proposta di EPBD della Commissione interviene l’associazione europea dei produttori di serramenti Eurowindoor assieme alle associazioni della filiera: Arge (accessori), European Aluminium (alluminio), EPPA (pvc), ES-SO (schermature solari) e Glass for Europe (vetro). È un intervento di peso perché gli edifici rappresentano il 40% del consumo di energia e il 36% delle emissioni di CO2.
Tutte le associazioni si dicono forti sostenitori dell’EPBD ma vedono la necessità di miglioramenti se si vuole raggiungere gli obiettivi climatici dell’Unione europea fissate negli accordi di Parigi del 2015. Punto importante è la riduzione del consumo energetico degli edifici migliorando in primo luogo l’involucro edilizio in ossequio al Principio Primo dell’Efficienza energetica. Da qui tre proposte per migliorare l’EPBD.
Per migliorare l’EPBD
In primo luogo, si tratta di favorire il tasso di sostituzione delle finestre per accelerare la Renovation Wave, il programma europeo “Un’ondata di ristrutturazioni” (vedi qui). Attualmente il tasso di rinnovo è stagnante intorno all’1%. Il che è particolarmente problematico considerando che più della metà degli edifici europei è dotata di finestre inefficienti.
In secondo luogo, si tratta di adottare l’approccio del “Bilancio energetico” per valutare la prestazione energetica delle finestre. Il metodo del “Bilancio energetico” tiene conto delle perdite di energia (calore) e dei guadagni energetici (guadagni di calore solare) nel calcolo della prestazione energetica di un edificio o di un elemento dell’edificio. Ciò è in contrasto con il metodo attualmente utilizzato di basarsi solo sulla trasmittanza termica (U-Value). Questo è un approccio unilaterale che non fornisce un quadro accurato delle prestazioni energetiche di elementi edilizi come le finestre.
In terzo luogo, si tratta di definire e garantire un clima sano interno. Le persone nell’Unione europea spendono fino al 90% del tempo nelle loro case. Diventa quindi sempre più importante contrastare effetti negativi su salute, benessere e produttività. Pertanto, EuroWindoor e gli altri portatori europei di interesse della finestra sostengono fortemente l’introduzione di un’ambiziosa definizione di clima sano interno con parametri misurabili.
Qui l’intero documento, in inglese, di Eurowindoor e delle altre cinque associazioni.
a cura di Ennio Braicovich
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