E’ stato presentato in anteprima all’inaugurazione del nuovo showroom dell’azienda comasca in pieno centro Varese
Si rinnova la collaborazione tra Erco, produttore di serramenti, e il designer Giuseppe Bavuso con l’arrivo di Dry, un nuovo progetto di serramento all’insegna della multimaterialità. Ora affianca la collezione Shade, l’infisso selezionato dall’ADI Design Index 2013, frutto sempre di Bavuso.
Occasione per conoscere il prodotto in anteprima è stata la presentazione del primo Flagship Store del produttore comasco. Ad accogliere tutti Antonio Corengia e Claudia Giordani, alla testa dell’azienda che quest’anno compie sessant’anni, Giuseppe Bavuso e il giovane designer Alessandro Dubini, creatore della maniglia in cemento Juno di Mandelli 1953, sempre di proprietà Erco, premiata con il Good Design Award assegnato dal Chicago Athenaeum Museum of Architecture and Design dove sarà esposta in modo permanente.
Situato a Varese nella centrale via Dandolo, quasi all’angolo con via Cavour, lo showroom è stato progettato interamente da Bavuso ed ospita solo serramenti da lui firmati. “Abbiamo cercato -afferma il designer- di creare un interno all’esterno e un esterno all’interno grazie a backlight e materiali che valorizzano il serramento ma che dilatano anche lo spazio. La sfida per un progettista è sempre grande quando si tratta di infissi perché si tratta di presentare in un interno un prodotto che è da esterno.”
Su quasi 150 metri quadrati che evocano uno spazio loft vi sono esposti un ampio ventaglio di infissi Shade, dagli scorrevoli, alle porte, alle porte finestre, e due campioni di porte finestre dell’ultima creazione: un infisso plurimateriale concepito attorno a un profilo in “resina sintetica” su disegno della stessa Erco, rivestito esternamente da un profilo in alluminio e internamente da un profilo in legno disponibile in varie essenze e finiture.
“L’infisso Dry è espressione di semplicità ed eleganza. Inoltre è di notevole semplicità di installazione sia sul nuovo che sull’esistente e di grande applicabilità architettonica. Dietro c’è la “mano” di Bavuso ma anche la capacità progettuale e realizzativa dell’azienda”. Così lo presenta Antonio Corengia che mette in luce: “Tutta la parte tecnica è di nostra concezione e proprietà, come il nucleo centrale che è estruso da profine Italia ma frutto di nostro progetto. Dry è un prodotto valorizzato dal sapiente impiego di più materiali collaborativi ognuno per la propria parte: alluminio, resina e legno. Non parliamo più di pvc ma di resina sintetica per smarcarci da un prodotto la cui immagine è stata fortemente svilita negli ultimi anni da un’invasione di prodotti di basso prezzo e bassa qualità. In effetti bisogna superare il concetto di materiale e sposare quello di design per giungere a prodotti altamente estetici e personalizzabili”.
Aggiunge dal canto suo Claudia Giordani: “Dry ci permette di smarcarci dall’invasione del prodotto a basso prezzo, da dovunque esso provenga. Sulla fascia di mercato che ci ha visto primeggiare, ed eravamo pionieri, oggi l’attenzione si sposta sul prezzo. Certamente manteniamo la nostra produzione tradizionale. Tuttavia abbiamo introdotto prima con Shade e ora con Dry prodotti altamente tecnici ed estetici proposti a un prezzo adeguato, e altamente personalizzabili, anzi esclusivi per ogni cliente e la sua casa”.
Così Giuseppe Bavuso spiega l’origine del progetto: “L’idea di partenza è stata quella di realizzare un sistema per finestre moderno, lineare, ben inseribile in ogni architettura, con spessori a vista ridotti, con un’anima in pvc strutturale e due carenature anteriore e posteriore. Il tutto utilizzando le tecnologie dell’azienda che lavora principalmente con pvc e alluminio, Abbiamo separato il progetto in due parti: esterno e interno. Quasi due progetti diversi. Con un esterno il più versatile possibile, inseribile in varie architetture, e all’interno una struttura altrettanto versatile con la possibilità di personalizzare con i materiali più vari, potenziale oggetto di interior design”.
Sul posizionamento di mercato del prodotto Corengia e Bavuso precisano all’unisono che Dry è offerto ad un prezzo più accessibile di Shade, che resta la punta di diamante aziendale, e riempie il gap tra Shade e l’infisso tradizionale dell’azienda. Quanto alla produzione tradizionale (Erco è stato uno dei primi produttori di infissi in pvc nel nostro paese ed è tuttora uno dei maggiori player del mercato) così Antonio Corengia sigla: “Certamente non l’abbandoniamo. Riconosco che oggi è penalizzata schiacciata dal peso del prodotto low-cost”.
Più esplicito è il commento di Marcello Gaffuri, responsabile commerciale Clienti speciali, che frequenta con assiduità gli studi professionali: “C’è un certo mondo della progettazione e della cliente che non vuol sentir più parlare di pvc. Il serramento tradizionale in pvc, che è stato il cavallo di battaglia dell’azienda per sessant’anni, oggi soffre. Purtroppo. Oggi parlare di infissi in pvc nei progetti speciali, particolari, è divenuto praticamente impossibile. Certi studi di progettazione non ti ricevono neanche più se ti presenti con un angolare in pvc. Ecco perché noi parliamo di resina sintetica. I produttori ribassisti, specie quelli che vengono dall’est, ma non solo, hanno svilito il mercato e l’immagine del serramento in pvc. E hanno rovinato il nostro lavoro di decenni”.
A riprova del cambio di passo dell’azienda verso prodotti a maggior valore aggiunto giunge la notizia del recente accordo con l’azienda svizzera Krapf AG per la distribuzione esclusiva in Italia di Air-lux, lo scorrevole minimale in alluminio dalle elevate prestazioni termiche, di tenuta e di resistenza antieffrazione. Elevate tanto quanto il prezzo. Svizzero, s’intende.
(eb)
Condividi l'articolo
Scegli su quale Social Network vuoi condividere