Focus del PVC Forum sulla norma “Prestazione igrotermica dei componenti e degli elementi per edilizia” - Temperatura superficiale interna per evitare l’umidità superficiale critica e la condensazione superficiale – metodo di calcolo”
Nel suo impegno di promozione della cultura normativa in edilizia e, in particolare, nel settore del serramento il PVC Forum focalizza “ La Finestra sul PVC n.98“ sulla norma UNI EN ISO 13788 “Prestazione igrotermica dei componenti e degli elementi per edilizia” – Temperatura superficiale interna per evitare l’umidità superficiale critica e la condensazione superficiale – metodo di calcolo”.
La trasmissione del vapore all’interno delle strutture edilizie, spiega la newsletter, è un processo molto complesso e la conoscenza dei suoi meccanismi, delle proprietà dei materiali, delle condizioni iniziali, e al contorno è spesso limitata. La norma propone calcoli semplificati.
La norma UNI EN ISO 13788 riguarda:
-Umidità superficiale critica in grado di causare problemi come la crescita di muffa sulle superfici interne degli edifici
-La condensazione interstiziale in un componente edilizio
-Una stima del tempo necessario perché un componente, tra due strati ad alta resistenza al vapore, si asciughi, dopo essere stato bagnato da qualsiasi fonte.
La norma fornisce metodi di calcolo semplificati per determinare:
– La temperatura superficiale interna di componenti o elementi edilizi al di sotto della quale è probabile la crescita di muffe, in funzione della temperatura e dell’umidità relativa interne. Il metodo può essere anche utilizzato per la valutazione del rischio di altri problemi di condensazione superficiale interna
– La valutazione del rischio di condensazione interstiziale dovuta alla diffusione del vapore acqueo.
Il primo punto viene affrontato mediante la progettazione per evitare condensazione superficiale su elementi a bassa inerzia termica.
La valutazione della condensazione superficiale su elementi a bassa inerzia termica, quali ad esempio finestre e telai che mostrano una risposta rapida ai cambiamenti di temperatura, richiede una procedura diversa.
La condensa sulla superficie interna di telai di finestre può essere un inconveniente se l’acqua scorre sulle decorazioni adiacenti e può causare corrosione in telai metallici o far marcire quelli di legno penetrando nei giunti, per esempio tra telaio e vetro. A causa della loro finitura superficiale impermeabile, la formazione di muffe è raramente un problema sui telai delle finestre in pvc.
Procedure semplificate:
-definire la temperatura dell’aria esterna come la media delle minime temperature medie giornaliere di ciascun anno, considerate in un periodo di vari anni;
-definire la temperatura interna secondo le indicazioni nazionali;
-calcolare l’umidità relativa interna;
– con un valore massimo accettabile di umidità relativa in corrispondenza della superficie interna, calcolare il valore minimo della pressione di saturazione ;
– determinare la temperatura superficiale minima accettabile in funzione della pressione di saturazione minima accettabile.
A causa della forma complessa e della varietà di materiali utilizzati per i telai e delle interazioni tra vetro, telaio e la parete contenente la finestra, i flussi termici e le temperature superficiali non possono, in generale, essere calcolati con semplici metodi monodimensionali. Deve perciò essere prestata attenzione a collegare la temperatura superficiale minima accettabile del telaio alle temperature dell’aria interne ed esterne.
Calcoli agli elementi finiti bi- o tridimensionali su sistemi completi di finestra compreso il vetro forniscono temperature superficiali che possono essere adattate a qualsiasi combinazione di temperatura interna ed esterna.
Dettagli sui metodi di calcolo appropriati sono indicati nella EN ISO 10077-2.
Sono stati sviluppati vari metodi semplificati per consentire il calcolo di trasmittanze termiche realistiche di finestre complete, tenendo conto dei flussi di calore multidimensionali attraverso il telaio e il distanziatore tra le lastre di vetro. Mentre con questi si ottengono flussi termici accurati, si producono invece seri errori sulle temperature superficiali e pertanto non dovrebbero essere utilizzati per stimare il rischio di condensazione.
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