CEN pubblica a fine maggio la nuova versione della norma di prodotto per le facciate continue che UNI ratifica subito come UNI 13830: 2020. Sarà la volta buona per diventare norma armonizzata?
Le facciate continue hanno una nuova norma di prodotto. E’ la UNI 13830: 2020 che il nostro ente normatore pubblica con notevole sollecitudine pochi giorni dopo la pubblicazione da parte del CEN, l’ente normatore europeo. In effetti non si tratta di una nuova norma ma della revisione di quella precedente, la UNI EN 13830:2015 che è stata ritirata. E’ stata elaborata dal gruppo di lavoro CEN/TC 33/WG 6 di cui è convenor il prof. ing. Paolo Rigone.
In questa videointervista il prof. Rigone illustra i contenuti della norma e anche ciò che ci sta dietro ed è tanto.
Il titolo della norma è piuttosto secco: Facciate continue – Norma di prodotto. E’, salvo il titolo, in lingua inglese e costa 75€, salvo sconti, presso il sito dell’UNI.
Nel sommario leggiamo che la UNI EN 13830: 2020 specifica i requisiti delle facciate continue utilizzate come involucro edilizio al fine di fornire resistenza agli agenti atmosferici, sicurezza d’esercizio e risparmio energetico e ritenzione del calore. La norma fornisce metodi di prova/valutazione/calcolo e i criteri di prestazione ad assicurare la conformità.
La norma si applica ai kit (ovvero sistemi) per facciate continue che vanno da una posizione verticale a ± 15 ° dalla verticale. Eventuali parti inclinate devono essere contenute nel kit per facciate continue. Questo standard è applicabile a tutti i kit per facciate continue, compresi i fissaggi. Le facciate continue secondo questo standard devono essere utilizzate come parte dell’involucro dell’edificio.
Presto la norma sulle facciate continue in Gazzetta Ufficiale UE?
Speranza degli operatori è che presto la EN 13830:2020 venga pubblicata presto come norma armonizzata nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea, permettendo la relativa marcatura CE del prodotto. Il paradosso nel settore delle facciate continue è che da anni si è utilizzato la versione precedente UNI EN 13830: 2015 per la qualificazione del prodotto. Tuttavia per la marcatura CE del prodotto si utilizza la versione del 2003, la EN 13830:2003, norma ritirata ma pubblicata come norma armonizzata in Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea. Un assurdo doppio regime che equivale a una specie di strabismo regolamentare.
La EN 13830 fa parte di un gruppo foltissimo di norme europee, che è stato bloccato dalla Comissione perché giudicato non conforme al Regolamento n.305/2011, e creando così notevoli attriti tra Bruxelles, CEN, gli enti normatori nazionali e le associazioni dei produttori.
Ora, dopo anni di limature del testo della EN 13830:2015 per renderlo conforme al dettato del Regolamento Prodotti da Costruzione, come richiesto dal CEN consultant al servizio della Commissione europea, dovremmo essere di fronte a un testo che non attende altro che essere pubblicato come norma armonizzata sulla GUUE. Di fatto la norma oggi è un testo in linea con il progresso del settore mentre il testo del 2003 riflette lo stato dell’arte degli anni novanta.
Tuttavia abbiamo a che fare – ed è questa la vera ragione del blocco di tante norme EN, vedi news – di fronte a una Commissione terrorizzata di fronte a possibili condanne da parte della Corte di Giustizia europea che ha già sentenziato un paio di volte che le norme armonizzate fanno parte integrante del diritto europeo. Ovvero sono “leggi” ed esse vanno rispettate come tali. E naturalmente le norme EN devono rispettare il diritto europeo, in primis il Regolamento Prodotti da Costruzione n. 305/2011.
a cura di Ennio Braicovich
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