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Fapim: l’accessorio per serramenti ha un suo museo

Fapim Museum: in occasione dei 40 anni l’accessorista Fapim ha inaugurato una mostra museo permanente che racconta la vita dell’azienda e dei suoi prodotti nel corso di tutti questi anni.

In occasione delle celebrazioni per i 40 anni di attività, il produttore di accessori per serramenti Fapim ha inteso creare una mostra-museo permanente dove dare conto della storia dell’azienda, delle persone che l’hanno vissuta e la vivono quotidianamente, dei prodotti e progetti innovativi che continuano ad ispirare l’attività quotidiana.
“Un luogo di memoria collettiva, dove trovare anche stralci di vita comune, di personaggi, cultura, politica e musica, di noi tutti” sottolineano alla Fapim.
Questo luogo è aperto al pubblico con la convinzione che ogni storia imprenditoriale possa essere uno spunto interessante e arricchire con la sua testimonianza quel territorio in cui vive e opera quotidianamente.
Perché a volte è necessario guardarsi dentro e guardare indietro per avere piena consapevolezza di sé e nuovo slancio verso il futuro.
Di seguito, il filo dei ricordi che è possibile seguire nelle diverse “ambientazioni storiche” che compongono il museo.
“Abbiamo iniziato a raccogliere il materiale aziendale oltre cinque anni fa – sottolinea l’azienda – sperando di poterlo un giorno organizzare e mostrare.
Di seguito, pensando alla forma migliore per l’allestimento di questa mostra, ci è parso che tutto quello che avevamo trovato fosse diventato all’improvviso “normale”, quasi banale.
Come se gli oggetti in sé, una maniglia, una cerniera, un pezzo di alluminio, il prodotto più importante e di successo, perdesse importanza, fosse senza “aura”, perché un’azienda ed il suo microcosmo si basano su qualcosa di molto più complesso ed unico, su rapporti e sentimenti, sull’unione, l’empatia e talvolta l’antipatia, di un gruppo di persone che per certi periodi si trovano a camminare insieme.

Così un giorno – seduti intorno ad una scrivania – stanchi, con bozzetti, foto e vecchi cataloghi davanti, abbiamo iniziato il gioco dei ricordi.

Allora gli oggetti che avevamo di fronte hanno perso la loro fisionomia e si sono trasformati in vecchie Fiat 131 Panorama e in telefoni celestini.
Cosa guardavamo alla Tv in quegli anni o di cosa si parlava sui giornali, che musica ascoltavamo e chi erano i personaggi più in vista…

Quel gioco ci è piaciuto, ci ha appassionato e ci ha convinto a fare qualcosa che non parlasse solo di prodotti e mercati, ma anche di cosa c’era dietro, di quegli anni, di com’era il mondo e di come eravamo noi”.

C’era una volta…
E’ così che iniziano le favole, ma anche tutte le storie vere, belle da raccontare perché autentiche e positive. Come questa.
C’erano una volta tre ragazzi, amici d’infanzia e di scuola, cresciuti nel dopoguerra con la voglia di fare qualcosa di buono.
Subito dopo il servizio militare, poco più che ventenni, Paolo Bellandi e Lido Bendinelli fondano “senza capitali” la Bellandi&Bendinelli, società artigiana per la produzione di infissi in alluminio, con sede a Chiesina Uzzanese. E’ il 1967.
Qualche anno dopo, nel 1974, sempre senza capitali, viene fondata la Fapim, ossia Fabbrica Accessori per Infissi Metallici, con un terzo socio, Sergio Pacini, amico di studi di Paolo Bellandi.
Fapim è un sogno, una scommessa sul futuro. Nei primi anni Paolo e Lido continuano a fare serramenti con la B&B e Sergio mantiene il suo impiego precedente. Solo dopo il lavoro si dedicano a questa impresa, in un magazzino di Chiesina Uzzanese.
Fondamentale per capire il successo mondiale di Fapim questa identità tra produttore e consumatore: tutte le soluzioni create rispondono a precise esigenze dei serramentisti.

1967- 1977: L’inizio della storia, dalla B&B alla Fapim
Il 1967 è l’inizio della storia, perché è da qui che bisogna partire per arrivare al 1974, anno in cui nominalmente nasce Fapim. E’ l’anno in cui viene fondata la ditta di infissi metallici B&B che tanta parte avrà nei primi anni di vita di Fapim e impronterà tutte le soluzioni ideate negli anni mantenendo sempre l’approccio dell’utilizzatore.
Dal 1974 inizia il sodalizio con Pacini, il terzo socio. Nasce Fapim “senza capitali” e come attività collaterale alla B&B, che assorbiva da sola la parte principale della produzione. Sono di questi anni i primi prodotti, di cui alcuni ancora in produzione, mentre altri hanno fatto la storia del serramento. Il pomolo Chianciano, ad esempio, è stato venduto fino a poco tempo fa.

1978-1982: il trasferimento ad Altopascio e le prime esperienze commerciali
In questo periodo si registra una crescita costante dell’azienda di Chiesina Uzzanese, tanto che avviene adesso un passaggio cruciale della storia: lo spostamento ad Altopascio, a pochi chilometri di distanza. Si inizia a viaggiare molto verso Sud: Campania, Calabria, Puglia, Sicilia… creando relazioni commerciali e personali che durano ancora oggi. Tra i prodotti-simbolo di questa fase, la maniglia Abano.
L’altra data fondamentale a questo punto della storia è il 1982, con la prima partecipazione di Fapim ad una fiera, la SAIE2 a Bologna. Tappa importantissima perché certifica il cambio di passo di Fapim, che da azienda locale nata per servire un territorio limitato ha ora la capacità di servire il mercato nazionale e addirittura guardare all’estero.

1985-1989: si imparano le lingue. Nasce la cerniera Loira

Nella seconda metà degli anni ’80, avviene il primo fondamentale cambiamento dell’azienda. Succedono tante cose, a livello di strutture e prodotti. Avvengono adesso il secondo e terzo ampliamento, tanti prodotti nuovi di successo e alla fine degli anni ‘80 si decide che i tempi sono maturi per aprire ai mercati esteri, con prodotti adatti a loro. Si inizia a viaggiare verso Nord, si imparano le lingue.
Fapim si dota delle prime macchine per la pressofusione della zama. Nell’89 nasce la cerniera Loira: prodotto innovativo di grandissimo successo, sarà sull’onda per 20 anni. Nascono i primi calendari e in generale le prime prove di gestione interna della grafica, come le prime valigette di campionatura per i commerciali. E sempre nell’89 nasce la Ferramenta Fivizzanese, società di distribuzione.

1990: l’Europa entra in Fapim
Fapim ormai assorbe tutte le energie: nel 1990 chiude la B&B e nasce Ferpoint, società di distribuzione dotata anche di un centro servizi che copre l’intera Toscana. E l’Europa entra in Fapim: ci sono i primi cataloghi in lingue straniere. Nasce la sala prove e la TF11, prima macchina di servizio per i prodotti Fapim.

1991-1993: lLa prima filiale e l’importanza della ricerca

L’azienda sta diventando grande, negli anni ’90 la crescita sarà un trend continuo e positivo di nuove filiali, nuovi clienti, tante assunzioni. Sono gli anni in cui Fapim diventa un’industria europea leader di mercato. Cambia la visione, il modo di fare impresa. La società diventa una holding: nasce Euroinvest. E nel gennaio 1992 nasce Fapim France: è un’intuizione fondamentale, tanto da divenire il modello di tutte le filiali successive. Piccole società di servizi, snelle e veloci nelle consegne, senza unità produttive.
Appartengono a questo periodo il catenaccio Titan, ancora oggi molto venduto, e l’avvento delle forme arrotondate: acquista consapevolezza e importanza la ricerca nei campi del design e delle tendenze di mercato, assume rilievo maggiore la grafica.

1994 -1998: le linee Galiplus e Nefer
Gli anni tra il 1994 e il 1998 sono caratterizzati da grandi prodotti e grandi innovazioni. In ordine cronologico, il primo è l’anta-ribalta: un prodotto fondamentale che ha aperto nuovi mercati col marchio Galiplus, particolarmente felice, arrivato fino ad oggi. Nel 1997 vengono inaugurati i nuovi uffici, con la facciata caratteristica, e un importante ampliamento dei capannoni. Queste novità strutturali vengono progettate e realizzate per dare lustro all’azienda, contribuendo significativamente ad un cambiamento di immagine. Arrivano le cerniere in PVC, il kit 1492 dell’anta ribalta. Nasce poi la linea Nefer, con il caratteristico manico, tra i prodotti più noti di Fapim.
Inizia adesso, grazie ad un’altra intuizione felice, il confezionamento industriale e la linea Industrial, serie di componenti che richiedono l’utilizzo di piccole macchine. Nascono le importantissime filiali in Benelux e Spagna.

1999-2001: Domatic, Velox e Venice
La fine degli anni ’90 segna la data di nascita di Fapim Polska, alle porte di Varsavia, che diventa ben presto il perno per i mercati emergenti non solo della Polonia, ma anche della Bielorussia e delle repubbliche baltiche. Nello stesso periodo Domatic inizia la produzione dei paraspifferi. Il prodotto di punta di Fapim ora è Galiplus 2. Nasce nel 1998 il “progetto Velox”: un progetto speciale basato sulla progettazione congiunta di profili non standard e accessori, all’inizio dedicato a pochi clienti. Poco dopo, applicando il concetto di base ai prodotti standard, si crea un prodotto innovativo che segnerà un progresso nel mondo degli infissi in alluminio, condizionandolo. Questa novità si chiama Venice. Si tratta di una cerniera a contrasto, e rappresenta una delle più importanti innovazioni lanciate da Fapim.

2002-2004: automazione e antipanico Panama
Gli anni 2000 iniziano con la nascita della linea di antipanico Panama, con cui Fapim entra in un mercato nuovo, con grande soddisfazione. Zero difetti è la sua peculiarità. Prodotto molto innovativo per l’epoca, porta per primo nel mercato i colori, le linee arrotondate e tanti accessori, ancora oggi di grande attualità. E sono anche gli anni di Syncro, un progetto davvero visionario su cui si è molto investito.
Nel 2004 si celebrano i 30 anni di Fapim, festeggiati con un evento per tutti i dipendenti.
Soprattutto è questo il momento di una scelta che ha condizionato tutte le strategie future: mentre tutti optano per la delocalizzazione verso l’estremo Oriente, Fapim rafforza le strutture produttive iniziando i lavori di un nuovo stabilimento a Spianate, frazione di Altopascio.
Non resta che spingere al massimo sull’automazione per abbassare il costo della produzione e mantenersi competitivi.

2005-2007: si raddoppiano gli spazi produttivi
Nel 2005 Spianate inizia l’attività, raddoppiando gli spazi produttivi di Fapim. E’ anche l’inizio di un periodo duro di contestazioni e problemi burocratici che hanno sottratto energie e risorse, ma hanno anche contribuito a dimostrare la solidità dell’azienda e delle sue ragioni, aumentandone fiducia e determinazione. Arrivano macchinari più potenti, grandi investimenti: l’ultimo ampliamento di Altopascio, con l’arco dell’ingresso merci e il tunnel di vetro con lo show-room, ma si investe anche per ribadire i valori aziendali: nel 2006 viene inaugurato un gruppo bronzeo per l’ingresso principale, commissionato ad un artista toscano di fama nazionale, per illustrare i valori fondanti dell’azienda. L’inaugurazione sarà una due giorni con il primo open-day Fapim, impreziosito da una mostra di opere dei dipendenti.
Il 2007 è l’anno migliore per livelli di fatturato e numero di dipendenti, ma si comincia a percepire qualche segnale di rallentamento dei mercati. La fine degli anni 2000 porta la più grave crisi finanziaria e industriale dal dopoguerra. Una nuova sfida.

2008-2009: nasce Loira+, si punta ad Est
Nasce Fapim Russia. L’azienda punta sull’est Europa, con una mossa che si rivela subito vincente: questa filiale, infatti, insieme al prodotto Loira+, ha avuto un ruolo molto importante nel mantenere l’equilibrio dei bilanci negli anni più duri della crisi. Il 2009 è l’anno nero: cala bruscamente la domanda, alcuni mercati crollano, altri spariscono. Il prezzo diventa elemento predominante, soprattutto nel mondo della finestra, in cui si risente delle produzioni a basso costo, perlopiù cinesi. Si punta allora sui prodotti per la porta, che crescono d’importanza e fatturato. Loira+ apporta al prodotto precedente una serie d’innovazioni tecniche e d’uso ed è subito un grande successo. Ha più che raddoppiato i numeri della versione storica Loira, facendo guadagnare nuovi mercati.

2011-2013: la prima corporate identity

Il 2011 porta una novità importante: il primo rinnovamento grafico ragionato ed esaustivo, fatto completamente all’interno e declinato prima in azienda e poi all’esterno. E’ un’operazione di corporate identity importante in un momento di crisi, serve a compattare i ranghi, a rinvigorire l’orgoglio di appartenenza. E centra in pieno l’obiettivo.
Nel 2012 nasce Fapim Argentina. E’ un progetto ambizioso, servirà tutti i mercati del Mercosur, un mondo nuovo con esigenze peculiari. E’ la nuova frontiera di Fapim. Per questo nuovo mondo nasce tutto il progetto scorrevole per porte e finestre.
Arrivano alcuni modelli di serrature per porte in alluminio e un progetto molto innovativo ancora in via di sviluppo: F Industrial, un potenziale enorme che chiude il cerchio, perché è il ritorno al serramento, da cui tutto era partito in quel lontano 1967.
F Industrial, insieme a Syncro, rappresenta il meccanismo ideale che i serramentisti del ‘67 potevano sognare dopo quarant’anni è stato realizzato. Tutto ottimizzato, ogni minimo particolare, e finalmente la finestra ideale diventa reale.
In questi anni si pongono anche le basi per una brand identity matura, completamente rivista e consapevole. Colori, loghi, lettering, nuovo sito Internet, apertura ai social network… Un’operazione complessa fortemente voluta dalla seconda generazione.

2014: uno sguardo al futuro…
Il 2014 è l’anno di Galicube, che è già un successo e non mancherà di affermarsi sempre più se i mercati si riprenderanno. In periodi di crisi si crea il futuro. Anche Fapim l’ha fatto. In tempi molto rapidi, con sforzo e concentrazione straordinari si sono progettati e presentati in quest’ultimo anno una serie di prodotti che non hanno paragoni nella storia dell’azienda per importanza e prospettive. E altri prodotti nuovi sono allo studio, con funzioni completamente diverse.

Siamo alla fine del viaggio, ad oggi o magari già al futuro, a quello spicchio di futuro che l’oggi ci fa intravedere.
Per questa storia non c’è miglior lieto fine che continuare a fare quello che viene meglio: progettare soluzioni, dar vita a prodotti innovativi, continuare a macinare migliaia di kilometri all’anno per il mondo… E così vivere felici e contenti.

Il Fapim Museum è situato presso lo stabilimento Fapim di Spianate, in via Chimenti n.32 ad Altopascio, Lucca ed è visitabile su appuntamento. Ecco il link.