Tra terra e cielo, opacità e trasparenze sono studiate per enfatizzare le funzioni definendo un’architettura iconica: le aree destinate agli uffici si caratterizzano per le facciate trasparenti, mentre quelle che ospitano officina e impianti, ai piani inferiori, sono nascoste alla vista”.
Il Ferrero Technical Center è un edificio che, tra le colline delle Langhe in Piemonte, ospita spazi di progettazione, produzione e uffici. L’obiettivo era creare un volume perfettamente integrato con il paesaggio, con una visuale costante sull’esterno e di qualità elevata. Il risultato è nZEB con un perfetto equilibrio tra sostenibilità, comfort, efficienza energetica ed elevato benessere delle persone che lo vivono ogni giorno. E in tutto ciò, l’involucro, soprattutto nelle sue parti trasparenti, ha giocato un ruolo decisivo per il raggiungimento dei target prefissati.
Progettare spazi industriali
Progettare gli spazi dedicati all’industria significa dar vita a luoghi in grado di coniugare i più classici obiettivi di un buon progetto architettonico, con tutte le esigenze del mondo produttivo. Anche se ci sono brillanti esempi di architettura industriale nella storia italiana del ‘900, nella maggior parte dei casi, negli ultimi decenni si sono proposti capannoni e aree industriali prive di qualsiasi valore architettonico. Volumi anonimi, senza una studiata relazione con il contesto e il paesaggio, frutto di una semplice produzione in serie di elementi prefabbricati, dove non si dà alcun valore all’involucro e non si studia l’apporto che può dare la luce naturale. Del resto, l’obiettivo è generalmente quello di ottenere ampi spazi liberi coperti, per una più semplice disposizione delle linee produttive e delle attrezzature necessarie.
Le cose, però, stanno cambiando. Il mondo industriale si è molto evoluto e, anche con l’avvento delle nuove tecnologie, le fabbriche stanno assumendo un volto e un carattere nuovi, con una crescita dell’attenzione ad aspetti quali la salute, la sicurezza e l’igiene sul posto di lavoro, che sempre più spesso si traducono in una ricerca di benessere e soddisfazione del lavoratore.
Ecco, allora, che nasce la necessità di progettare spazi di lavoro di qualità, anche nel mondo produttivo, che siano in grado di soddisfare i requisiti operativi e di allinearsi con le più recenti soluzioni architettoniche. Per le aziende, i vantaggi che derivano da questo approccio sono significativi e si traducono generalmente in una maggior produttività, in una migliore immagine aziendale, nella possibilità di comunicare in modo tangibile i propri valori. Si parla, quindi, di identità e di comunicazione, ma anche di benessere e soddisfazione dei dipendenti. Ma come si ottengono questi risultati? Con una progettazione di valore, con l’architettura che torna protagonista anche nel mondo industriale, realizzando edifici di un certo livello, in linea con le esigenze della società attuale, anche in termini di sostenibilità ed efficienza. Gli spazi si fanno più luminosi, pensati per la permanenza delle persone e per il risparmio energetico. In questa partita, l’involucro diventa un grande protagonista.
Un esempio interessante, in questo senso, è il Ferrero Technical Center, realizzato ad Alba su progetto di Frigerio Design Group, che ha dato vita ad un edificio innovativo e altamente efficiente, un modello di sito produttivo innovativo con uffici annessi, basato sul Comfort Working.
Il progetto architettonico del Ferrero Technical Center
Il nuovo polo di innovazione tecnica per la Ferrero è stato ultimato e consegnato nel 2022 ed è oggi pienamente operativo. L’edificio si estende su 12.700 metri quadri e al suo interno sono impiegati più di 200 dipendenti. Il progetto del Ferrero Technical Center vuole rappresentare una nuova frontiera dell’architettura industriale, dove i protagonisti sono qualità, tecnologia, relazione tra uomo e macchine e relazione tra costruito ed ecosistema.
I primi input al progetto arrivano dalle necessità emerse dall’idea di sviluppare un sistema di manifattura 4.0, incentrato su automazione e interconnessione, ma allo stesso tempo anche dal paesaggio circostante, con cui l’edificio si doveva integrare armoniosamente. L’obiettivo di Frigerio Design Group, responsabile del progetto, non era di “nascondere” la nuova sede Ferrero, bensì di studiare un’architettura riconoscibile, ma al contempo rassicurante e in grado di raccontare l’identità aziendale e la storia del gruppo. La scelta della località di Alba non è casuale, ma dipende dal legame storico che l’azienda ha con il territorio, oltretutto dichiarato Patrimonio Mondiale Unesco. Partire con lo studio del luogo, quindi, era essenziale.
L’approccio perseguito è stato quello della Slow Architecture, che mira alla realizzazione di edifici con un impatto ambientale ridotto, duraturi nel tempo e rispettosi delle risorse naturali. La natura e i suoi colori hanno ispirato il progetto architettonico, che li ha reinterpretati attraverso geometrie astratte nelle tonalità calde di un paesaggio autunnale.
Il Ferrero Technical Center ospita principalmente due differenti aree, tra loro connesse e in armonia: da un lato lo spazio produttivo, in cui si sviluppano e realizzano i macchinari destinati agli stabilimenti Ferrero, dall’altro gli uffici. La scelta è stata quella di suddividere in più piani l’edificio, ponendo al livello inferiore la produzione e la progettazione, mentre a quello superiore tutti gli uffici e le aree comuni per il personale.
La zona destinata alla produzione è stata sviluppata con una pianta semplice e regolare, che si allunga per 100 metri, creando uno spazio adatto ad ospitare le linee di realizzazione dei macchinari. Tutti gli impianti a servizio dell’officina sono posizionati nel cuore tecnologico dell’edificio, il Mezzanino Tecnico, per poi essere distribuiti all’interno dello spazio produttivo secondo uno schema modulare integrato nelle facciate.
È stata dedicata molta attenzione anche allo studio degli spazi destinati agli uffici, la cui progettazione si è posta lo scopo principale di realizzare ambienti confortevoli e stimolanti per le persone. Si sono scelti colori e materiali che richiamassero il ruolo della natura, inserendo negli open space dei “giardini volanti”, ossia dei patii verdi che, oltre a portare la natura all’interno dello spazio costruito, hanno permesso di gestire anche dal punto di vista dei rapporti aero-illuminante l’ampia manica dell’edificio. Le pavimentazioni in linoleum richiamano il pattern dei campi della campagna e si alternano al legno di bambù. I progettisti hanno dato vita a un “landscape in quota”, che favorisce non solo il lavoro, ma anche momenti di relax e incontro, creando una forte relazione tra natura interna ed esterna all’edificio. Gli uffici, gli spazi privati, quelli dedicati al relax e ai meeting si sviluppano per 4.100 metri quadri, visivamente connessi al paesaggio circostante. Sono presenti piante di caffè, nocciolo e melograni, utili anche per la regolazione del microclima
Questi due mondi, infine, si uniscono nell’ingresso dell’edificio, situato in testa al volume e costituito da una hall a tutta altezza interamente vetrata, all’interno della quale si trova una scala metallica rossa che si estende per una tripla altezza e offre una scenografica passeggiata aerea con una visuale privilegiata sulle diverse attività che si sviluppano all’interno. La copertura è piana e sporge sui lati, con dei frangisole a pale con sezione ellittica, necessari per proteggere dal sole le vetrate posizionate nella parte superiore del volume.
L’involucro a servizio della sostenibilità
Nel progetto del Ferrero Technical Center il ruolo della luce naturale è particolarmente significativo e le aperture trasparenti rivestono un ruolo importante se si parla di sostenibilità, aspetto centrale per lo sviluppo dell’edificio. Comfort, benessere e ambiente, infatti, sono valori chiave sia per la progettazione degli spazi dedicati agli uffici, che dell’area produttiva. L’alternanza di opacità e trasparenze, infatti, è attentamente studiata e funge anche da elemento caratterizzante dell’intera architettura. Ovviamente uffici e area produttiva non sono trattati allo stesso modo, in quanto le esigenze sono chiaramente differenti. Al piano superiore si trovano facciate interamente trasparenti, mentre si ha una maggior opacità al piano inferiore.
Per la costruzione, inoltre, sono stati scelti materiali da costruzione che riducessero l’impronta ecologica dell’edificio e sono stati assemblati prevalentemente a secco. L’edificio, infatti, si sviluppa a partire dal modulo di 1,80 metri, con sotto moduli da 60 cm, che ne regolano la geometria di facciate e vetrate.
Al livello superiore l’inserimento dei patii verdi favorisce le migliori condizioni di illuminazione naturali, con importanti vantaggi anche in termini bioclimatici, acustici ed estetici. Un obiettivo raggiunto anche grazie alla predisposizione di vetrate e aperture modulari, continue e trasparenti, con pochi elementi fissi e geometrie coordinate.
Le aperture delle facciate, in generale, sono studiate anche sulla base dell’irraggiamento solare, favorendo l’illuminazione naturale, ma anche prestando attenzione al problema di eventuale surriscaldamento. Proprio in questo modo nasce la scelta di inclinare le cosiddette “branchie”, che illuminano il piano terra rispetto alla parete dell’edificio. Questi elementi sono stati oggetto di uno studio interessante nato dalla necessità di trovare un’alternativa al classico sistema di illuminazione naturale in ambito industriale, generalmente costituito dagli shed. Avendo stratificato l’edificio e disposto le funzioni in verticale, questa strada non era percorribile e si è arrivati alla decisione di realizzare delle aperture laterali, orientate in base all’irraggiamento solare. Si tratta, infatti, di elementi che fanno respirare l’edificio, accogliendo luce e interrompendo la pelle opaca costituita dai pannelli di tamponamento con faccia interna microforata e fonoassorbente, necessari per assicurare la massima qualità degli ambienti interni. Queste vetrate sono inclinate rispetto alla facciata principale, così da garantire comunque la massima privacy richiesta al reparto produttivo e di sviluppo ed evitare l’irraggiamento diretto, possibile causa di surriscaldamento. La ventilazione naturale, invece, è garantita dalle sezioni apribili.
Trasparenza e paesaggio
Lo studio dell’involucro trasparente, oltre che caratterizzarsi per un’elevatissima attenzione al tema della sostenibilità, è stato particolarmente influenzato dal paesaggio collinare delle Langhe, con il quale si voleva creare una forte relazione. L’edificio è riconoscibile, ma allo stesso tempo è il paesaggio, con le sue forme e i suoi colori, a renderlo unico, proprio grazie alla relazione visiva che si crea attraverso l’involucro trasparente. Si innesta un dialogo costante tra artificiale e natura. Questo scambio continuo, abbinato al verde inserito all’interno dell’edificio, permette a chi lavora in questa sede di sentirsi immerso in un paesaggio aperto, come fosse in cima ad una collina.
Ecco perché non si parla solo di efficienza energetica e trasmittanze, comfort interno e ventilazione naturale, ma anche di Comfort Sensoriale per i lavoratori. La collaborazione tra Frigerio Design Group e METRA Building, del resto, si è proprio sviluppata in questo senso: competenze tecniche, esperienza e prodotti di qualità, sono stati ingredienti essenziali per sviluppare soluzioni adeguate alle aspirazioni architettoniche e progettuali degli architetti. Il concept di partenza, del resto era chiaro, doveva esserci un’ampia e luminosa hall completamente vetrata, un sistema di “branchie” essenziali per catturare la luce nella zona operativa al piano terra e uffici luminosi e confortevoli al piano superiore.
I serramenti installati e la facciata continua della hall sono stati realizzati con specifiche customizzazioni, al fine di creare un vestito fatto su misura per il progetto. Si sono scelti prodotti che garantissero le massime prestazioni in materia di efficienza energetica, confort acustico e di caratteristiche architettoniche. Infatti, pur essendo customizzate, le vetrate realizzate non comportano alcuna rinuncia in materia di prestazioni assicurate, sia da un punto di vista tecnico, che architettonico.
Inoltre, la complessità del progetto, non ha compromesso la durabilità e l’affidabilità degli elementi utilizzati, sottoposti a test e verifiche prima dell’installazione. Tutti i vetri utilizzati sono caratterizzati da elevate prestazioni in termini di isolamento acustico e termico, ma assicurano la massima trasparenza e luminosità negli ambienti, anche nelle giornate meno soleggiate.
I prodotti scelti per il Ferrero Technical Center
Per il progetto delle superfici vetrate si sono scelti dei prodotti standard, successivamente sottoposti ad un processo di customizzazione, che permettesse di ottenere le caratteristiche richieste dai progettisti, soprattutto da un punto di vista architettonico.
Per quanto riguarda la facciata continua della hall, è stata utilizzata la Serie Poliedra Sky 50 S di METRA Building, che prevede sia soluzioni strutturali (per un effetto tutto vetro), che semistrutturali. Si tratta di un sistema per facciate continue che assicura isolamento acustico e termico, adatto all’impiego in moltissimi contesti, grazie anche alla leggerezza della struttura e alla semplicità di montaggio.
In questo progetto, nello specifico, si è scelto un sistema semistrutturale, con elementi in alluminio visibili in facciata e che contornano il vetro. La customizzazione è stata resa necessaria dalla volontà di ottenere la massima coerenza tra gli elementi vetrati dell’edificio, senza che vi fosse distinzione tra le parti apribili e quelle fisse. Si è così proceduto ad una progettazione su misura di alcuni accessori e componenti, come le cerniere, per le quali si è realizzata prima una campionatura da sottoporre ai progettisti. Questi elementi a scomparsa sono stati studiati per sorreggere ante con peso fino a 200 kg, permettendo sempre la massima manovrabilità del serramento. Tutti gli accessori e la ferramenta necessaria sono integrati nei profili: solo la maniglia posta sul lato interno del serramento svela quali sono i moduli apribili. Particolare attenzione è stata dedicata allo studio dell’“hardware” delle parti apribili, con la cerniera a scomparsa in acciaio inox per l’apertura ad anta per degli infissi di dimensioni 120 cm x 240 cm.
Lo stesso sistema è stato utilizzato anche in facciata, in quanto per la realizzazione delle branchie si è scelto lo stesso prodotto. Chiaramente, è stato declinato in forma verticale e contestualizzato rispetto alle necessità che ne derivavano. L’altezza di questi elementi vetrati, infatti, è di tutto l’interpiano dell’edificio e, di conseguenza, gli elementi apribili sono stati motorizzati. Anche in questo caso la scelta è stata quella di uniformare gli elementi apribili e quelli fissi.
Al piano superiore, invece, in corrispondenza degli uffici e delle terrazze a servizio, si è optato per gli alzanti scorrevoli della linea NC-S 170 HES, sempre di METRA Building. Si sono realizzati elementi vetrati di grandi dimensioni, con portate che arrivano a 500 kg, per quanto siano sostenibili pesi maggiori, fino a 600 kg. Il prodotto si distingue da quanto scelto per le altre superfici vetrate solo ed esclusivamente per motivi funzionali, in quanto in quest’area era necessario assicurare l’accesso delle persone. Di nuovo, i profili sono in alluminio e le prestazioni assicurate sono le medesime di quanto previsto per le facciate.
Prestazioni e caratteristiche facciate
- Permeabilità all’aria, classe A4
- Tenuta all’acqua, RE900
- Tenuta all’aria, A9 per gli scorrevoli
- Pressione di progetto per il vento, +1050Pa/-1300Pa
- Spinta folla, 2 kN/m
- Ucw ≤ 1,3 W/m2K
- Assenza di condensa con i seguenti parametri:
Temperatura esterna -8°C
Temperatura interna +20°C
Umidità relativa interna HR 40%
Il Ferrero Technical Center è un edificio che può essere considerato un esempio e un modello per il modo in cui riesce ad integrare al suo interno funzioni produttive e spazi dedicati al lavoro d’ufficio, dando vita al contempo ad una relazione costante con il paesaggio circostante. Il mondo industriale viene “nobilitato” e gli spazi dedicati alla produzione assumono valenza architettonica, con l’obiettivo di costruire in modo sostenibile a 360°, ricercando un impatto ambientale ridotto, ma anche il massimo benessere delle persone. In questo progetto l’involucro è studiato in modo molto attento per bilanciare le risposte a tutte le differenti necessità emerse, ma le parti trasparenti, in particolare, diventano un elemento di legame con l’esterno e via d’ingresso per luce e aria. Le facciate continue, le vetrate degli uffici, le “branchie” del piano terra, sono risposte efficaci alla necessità di avere luce e ventilazione naturale, vista sull’esterno, ma anche elevate performance energetiche. I progettisti, quindi, hanno trovato un perfetto equilibrio tra necessità proprie degli ambienti industriali, che ad esempio presentano problematiche quali il rumore, e di sostenibilità e comfort. I risultati sono stati eccellenti, dato che l’edificio è un nZEB, grazie anche alla compattezza del volume e agli apporti solari passivi. Altri utili accorgimenti sono stati il montaggio a secco delle tecnologie scelte, la predisposizione di un impianto fotovoltaico di 300 kW di picco e l’utilizzo di impianti radianti a soffitto che lavorano a basse temperature. In conclusione, un esempio virtuoso di come l’architettura riesce, anche in ambito industriale e coniugata alla tecnologia, a costruire spazi di valore per le persone e del tutto rispettosi del paesaggio e del contesto circostante.
La progettazione
Coordinamento generale, Progetto architettonico Pratiche Amministrative, Interior design, Direzione Artistica Vincolante: FRIGERIO DESIGN GROUP [E. Frigerio con C. Ginocchio (capo progetto), S.Rota, S. Stevanè, D. Bona, M. Verdona, F. Valido, A.Alessi, A. Chiappini]
Direzione Lavori e CSE: RECCHI ENGINEERING [P.Porporato, G. Parnisari, M.Durbano, F. Rubini, M. Rubini]
Strutture: REDESCO PROGETTI [M.E. Giuliani, F.Inzaghi]
Impianti: ARIATTA INGEGNERIA DEI SISTEMI [A.Ariatta, G.Ariatta, C.Zeni, M.Zoppo Vigna
BIM Manager: M.Gobbi
Giardini volanti: AG&P GREENSCAPE [E. Bortolotti]
Prevenzione incendi e CSP: C. Manfreddo
Geologia: O. Costagli
Idraulica: S. Sordo
Acustica: E. Bocca
Fotografie: A. Positano e G. Cambiaggi | Studio Campo, E. Cano
L’intervento
Concorso: 2017
Esecutivo: 2018-2019
Consegna: 2022
Committente: Gruppo FERRERO
General Contractor: Co.Ge.Fa.
Resp. Commessa e Resp. Cantiere: G. Forte Capo Cantiere A. Sega
Assistenza tecnica di cantiere: P. Masci
Facciatisti: Frea&Frea
Serramenti: Metra
Involucro opaco: Lattonedil
L’edificio
Località: Alba, Cuneo
Superficie totale sito: 14.500 m2
Superficie lorda di pavimento: 12.700 m2
Parcheggio esterno: 4.100 m2
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