"Ciononostante” è stata la parola che non mancava in quasi nessuna conversazione nell’edizione della fiera Aluminium 2018 a Düsseldorf.
Si è chiusa a Düsseldorf la fiera Aluminium 2018. Malgrado le controversie commerciali attuali come le tariffe punitive applicate dagli Stati Uniti , le sanzioni contro la Russia e le strozzature occasionali nella fornitura di materie prime, la produzione e la domanda mondiale del comparto continuano a crescere in tutto il mondo.
Aluminium 2018 ha infatti indicato questo trend positivo, registrando, nonostante una lieve flessione nel numero dei visitatori, una edizione più grande e più internazionale.
“Aluminium 2018 è un salone per il metallo leggero, ma ha un peso significativo nella sua importanza globale per l’industria. Soprattutto in tempi di mercati perturbati, le Fiere ricoprono infatti una centrale e importantissima funzione di orientamento nel commercio globale”, afferma Hans-Joachim Erbel, ceo di Reed Exhibitions Deutschland, organizzatore di Aluminium 2018.
Il numero dei visitatori è rimasto pressoché stabile, nonostante le sfide e gli ostacoli nel commercio internazionale: in totale, gli organizzatori del Salone hanno registrato 24.148 visitatori professionali (edizione precedente: 24.373).
Sud Africa, Stati Uniti e Brasile, Giappone, Nuova Zelanda e, naturalmente, Europa: i visitatori di Aluminium 2018 provenivano da 123 Paesi. La percentuale di visitatori internazionali è elevata: quasi il 20%.
“Il Salone Aluminium è un punto di riferimento di qualità e rilevanza globale nel quali si riflette tutto lo sviluppo dei mercati internazionali”, afferma a consuntivo della manifestazione Olaf Freier, direttore di Aluminium.
Uno scenario che corrisponde a quello degli espositori: oltre i due terzi degli espositori – per un totale di 664 aziende – è internazionale attestando un aumento del quattro percento rispetto all’evento precedente.
In totale sono stati 971 gli espositori. In cima alla lista dei 54 Paesi rappresentati si trova la Germania (307 aziende), seguita dall’Italia, la seconda nazione più forte a livello espositivo (118), seguita dalla Cina (103), Turchia (64), Spagna (32), Austria con la Spagna a pari merito (32) USA (29), Paesi Bassi (25), Francia e Regno Unito (ciascuno con 23 espositori) e Canada (19).
“La tendenza globale a lungo termine della materia alluminio è molto positiva. Secondo le previsioni, si osserva che la domanda aumenterà del 50% entro il 2050 e raggiungerà i 108 milioni di tonnellate. Vediamo la crescita più rapida nei Paesi asiatici, ma l’Europa è attualmente il secondo mercato per la materia alluminio e si prevede che rimarrà tale fino almeno al 2050. Nei prossimi decenni si stima che l’Europa richieda circa nove milioni di tonnellate di alluminio all’anno” dichiara Gerd Götz, direttore generale dell’European Aluminium Association.
“La mobilità elettrica, la digitalizzazione, la sostenibilità e la produzione additiva – questi sono alcuni dei megatrend che daranno ulteriori impulsi all’industria dell’alluminio in futuro”, così si aspetta Christian Wellner, direttore esecutivo del GDA Confederazione dell’industria dell’alluminio.
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