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Fiere dell’architettura e dell’edilizia. Numerose le novità per la BAU di Monaco, 16-21 gennaio 2017
 

Il Salone fieristico si presenta al gran completo con 185 mila metri quadri, 17 padiglioni e 2000 espositori circa. Gli organizzatori si aspettano almeno 250 mila visitatori da tutto il mondo

“Ci manca lo spazio per soddisfare le richieste delle 400 aziende in lista d’attesa”. Così Markus Sporer, vicedirettore della Bau di Monaco, descrive in conferenza stampa la cifra della prossima edizione della fiera dell’architettura e dell’edilizia aggiungendo: “Per questo stiamo costruendo due nuovi padiglioni che si aggiungeranno ai 17 esistenti. Oggi la nostra superficie espositiva equivale a quella di 25 campi da calcio ma non basta”.

Gli espositori

La Bau 2017 copre 185 mila metri quadrati lordi per ospitare 2000 espositori, sempre più internazionali. Gli espositori non tedeschi sono oramai al 30%. Quelli italiani, evidenzia Davide Galli, direttore di Monaco Fiere, sono attualmente 107 ma altri sono in arrivo. Tra le categorie presenti spiccano i produttori di prodotti chimici per l’edilizia, serramenti e infissi ed accessori, pavimentazioni.

I visitatori

Sempre più internazionali sono i visitatori. Nel 2015 furono oltre 250 mila: l’obiettivo è superare tale cifra. Allora furono 72 mila i visitatori non tedeschi: il 29% del totale. Tra gli stranieri, dopo i confinanti austriaci per i quali la Bau è praticamente sull’uscio di casa, emergono gli italiani e quindi gli svizzeri. Furono 5396 i nostri connazionali a raggiungere Monaco con un +11% di crescita rispetto al 2013, annota con soddisfazione Galli. In crescita anche i visitatori da Turchia, Polonia, Cina, Medio Oriente e tanti altri paesi. Insomma il ritratto è quello di una fiera sempre più internazionale sia come offerta di prodotti e servizi che come frequentazione.

Di rilievo è anche l’aspetto socio-demografico dei visitatori. In cima alla lista gli artigiani e gli specialisti dell’edilizia (37%), seguiti dagli uomini del commercio edile (30%). Sono solo terzi i progettisti (26%) che furono comunque ben 65 mila. Cifre che sostanzialmente smentiscono l’idea preconcetta, semplicistica e piuttosto corrente della BAU come fiera dell’architetto e ce la identificano meglio come fiera dell’architettura e dell’edilizia nel suo complesso.

Sempre sui progettisti Sporer mette comunque in luce: “BAU è la più importante piattaforma di informazione e comunicazione per progettisti, architetti e ingegneri edili di tutto il mondo. Non esiste un altro evento al mondo dove queste categorie sono presenti in modo altrettanto massiccio”.

Ai progettisti verrà dedicata grande attenzione con quattro saloni monografici (edilizia digitale, facciate intelligenti, casa intelligente e l’abitare nel 2020), mostre speciali dedicate agli scenari futuri gestite da prestigiosi Istituti di ricerca: Fraunhofer, ift Rosenheim, DGNB e GGT, con l’Archiworld Academy e la Notte bianca dell’Architettura programmata per venerdì 20 gennaio sera che permetterà di visitare 50 edifici di prestigio, non aperti di solito al pubblico.

Tra i nuovi servizi per i visitatori il matchmaking via online per facilitare il contatto diretto e gli appuntamenti tra visitatori e espositori.

La Mostra di ift Rosenheim

Tra i partner oramai tradizionali della manifestazione è ift Rosenheim che da diverse edizioni cura una Sonderschau, una mostra tematica. Dopo l’Ecodesign, tema di due anni fa, nel 2017 sarà la volta di “Quality follows function” ovvero la Qualità segue la funzione.

Fuori di metafora e di slogan, ha spiegato in conferenza stampa Christian Kehrer, responsabile della Divisione Certificazione di prodotti di ift, la mostra speciale organizzata dall’Istituto di Rosenheim ha per obiettivo mettere in luce che la progettazione dei prodotti come porte e finestre va fatta in funzione delle condizioni di impiego.

Una finestra in una scuola, ha messo in evidenza Kehrer, sempre tradotto dall'ing. Dante Baldelli, uomo ift per l'Italia, è cosa diversa dalla finestra in un ufficio pubblico o in un’abitazione. Quindi va progettata adeguatamente. Il che non succede, ci ha confidato in privato. Impieghi diversi impongono funzionalità diverse che a loro volta definiscono caratteristiche diverse. La normativa europea oramai permette con la sua classificazione di definire precisamente le caratteristiche desiderate. Da quelle tradizionali come aria, acqua e vento, alla sicurezza all’uso, dalla protezione dal fuoco e dai fumi alla resistenza all’effrazione e alla manovrabilità senza dimenticare l’efficienza energetica e la protezione dal rumore.

E a proposito di protezione dagli incendi Kehrer s’è detto convinto che il 1° novembre di quest’anno entrerà in vigore la EN 16034 per le porte e finestre resistenti al fuoco e a tenuta di fumi e quindi ift potrà esporre alla BAU 2017 le prime porte tagliafuoco marcate CE secondo EN 16034. Di sicuro il grande merito della Sonderschau di ift sarà il richiamare i progettisti alle loro responsabilità: progettare anche gli infissi definendone funzioni e caratteristiche in funzione degli specific impieghi e quindi la loro qualità.

(eb)