A Monaco di Baviera più espositori e più visitatori esteri. Sostanzialmente invariato il numero dei visitatori. L’Italia primo paese estero per numero di espositori.
Sabato 21 gennaio si è conclusa l’edizione 2017 del Bau di Monaco di Baviera. È stata un’edizione record, segnalano con entusiasmo gli organizzatori. Più espositori rispetto all’edizione precedente: 2120 contro 2015. Occupati tutti i 17 padiglioni per una superficie di 183 mila metri quadrati. Altro dato di rilievo è la presenza estera tra gli espositori provenienti da 45 paesi: in pratica uno su tre. Primeggiano gli italiani con 128 presenze, seguiti da austriaci (107) e quindi turchi (50), belgi (36) e polacchi (35).
Globalmente rimane invariato il numero dei visitatori rispetto al 2015: oltre 250 mila. Tuttavia il fiore all’occhiello è la continua crescita dei visitatori esteri che ammontano a oltre 80 mila contro i 72 mila del 2015 e i 60 mila del 2013. Comprensibilmente primi gli austriaci (11520 visitatori) seguiti da svizzeri (5243) e quindi gli italiani (5013). Nella top ten dei visitatori vi sono tre paesi non EU: Turchia (3055 visitatori, – 20% rispetto a due anni fa), Russia (2868, in crescita +10%) e Cina (2235, +10%). Forte anche la crescita di visitatori provenienti dalla Corea del Sud (1301, +42%), dagli Usa (792, +40%) e dall’India (803, + 59%).
Troppo presto per avere uno spaccato sulle professionalità dei visitatori. Di fatto anche per il mondo delle facciate, dei serramenti, delle chiusure e dei vetri il Bau è un punto crescente di riferimento a livello internazionale senza nulla togliere al Fensterbau di Norimberga con cui si alterna. In grande sintesi: qui la grande architettura ed edilizia, il regno delle applicazioni in metallo, là l’edilizia residenziale, ossia il regno di pvc e legno.
Insomma una fiera veramente internazionale per contenuti, presenze e visitatori. Dietro la quale vi è senza dubbio la forza dell’edilizia tedesca e dell’industria retrostante e della capacità organizzativa della fiera di Monaco.
Ineccepibile la qualità degli stand e dell’offerta di prodotti, componenti e sistemi per l’architettura e l’edilizia anche se di grandi novità non ne abbiamo viste. Semmai possiamo parlare di tendenze oramai in via di consolidamento. Anzitutto la digitalizzazione che ha permeato molti stand, a cominciare dal BIM-Building Information Modeling, che parte dal progettista per scendere lungo la filiera per arrivare ai trasformatori come il serramentista e quindi oltre fino alla cura e alla manutenzione programmata degli edifici e dei componenti. Per non parlare di componenti per porte, finestre, schermi ampiamente digitalizzati per le smart homes e la building automation (o BMS_Building Management Systems).
Infine l’espansione del formato XXL. Extralarge per tutto laddove possibile: porte, finestre, vetri, pannelli di facciate. Il gigantismo invade gli stand e naturalmente i telai di contorno vanno progressivamente assottigliandosi.
Insomma, una fiera che continua a migliorare innovandosi continuamente e che sta diventando il centro internazionale dell’architettura e dell’edilizia se non lo fosse già diventata.
La prossima edizione si terrà dal 14 al 19 gennaio 2019 e si estenderà di altri 20 mila metri quadrati espositivi grazie a due nuovi padiglioni.
(eb)
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