Un giudizio positivo con qualche zona d’ombra proviene da Carla Tomasi, presidente della Federazione delle Industrie per le Costruzioni
“Non si presta a facili slogan il giudizio su una riforma che avrà un’influenza rilevante su tutta la vicenda economica del nostro Paese”. Così si esprime la Presidente Finco Carla Tomasi, al momento della pubblicazione del nuovo Codice dei Contratti Pubblici (vedi news).
“Una prima considerazione di ordine generale è che il disposto normativo che ne è scaturito è coerente con le principali linee di indirizzo comunitario previste dalle Direttive Europee che eravamo chiamati a recepire entro il 18 aprile”. “Un secondo positivo aspetto sempre di carattere generale –continua Carla Tomasi – è l’attenzione posta alle aree di possibile conflitto di interesse nell’ambito dell’iter di predisposizione ed aggiudicazione degli appalti”.
“Reputiamo poi positivamente, per quanto riguarda il centrale tema della qualificazione delle imprese, il mantenimento del sistema SOA per i lavori sopra i 150.000 euro anche se avremmo ritenuto più opportuno e conseguente ricomprendere nel testo le caratteristiche relative alle diverse tipologie di opere specialistiche e generali, al momento previste dall’art. 61 del Regolamento 207/2010, come peraltro autorevolmente sostenuto dal Consiglio di Stato piuttosto che rimandare ad una futura articolazione per tipologia ed importo dei lavori”. “A questo ultimo proposito la Federazione, nell’importante opera che sarà affidata ad ANAC ed al CSLLP nonché al MIT, ha già elaborato delle riflessioni circa possibili ipotesi di revisione delle categorie in base a nuove e immaginabili esigenze legate in particolare all’ambiente, all’efficienza energetica ed alla specialità delle lavorazioni”, fa sapere Carla Tomasi.
“Ai fini della trasparenza circa la reale qualificazione degli operatori, mi piace cogliere l’occasione persottolineare che ANAC è recentemente ed opportunatamente intervenuta con un comunicato del 9 marzo scorso circa l’annoso problema dei trasferimenti e cessioni di aziende e rami d’azienda prevedendo che le SOA debbano acquisire una perizia firmata per tutte le operazioni che si traducano nelle fattispecie anzidette”, afferma Carla Tomasi.
“Importante è anche l’enfasi che il Legislatore ha voluto porre sui due diversi nodi di assoluta rilevanza e cioè le capacità realizzative e le competenze tecniche e professionali dell’impresa ed il “favor” verso l’accesso da parte delle piccole e medie imprese attraverso l’obbligo di suddivisione in lotti (anche per specializzazioni) delle opere, coerentemente con quanto già previsto in linea di principio dalla legge 11 novembre 2011, n. 180 “Statuto delle Imprese”.
Venendo ad alcuni punti più specifici e di interesse strategico per la Federazione, la Presidente Tomasi sottolinea come nel testo del nuovo Codice vi siano previsioni molto importanti, positive ed auspicate per l’operatività delle imprese come:
-l’anticipazione del 20% del prezzo dell’appalto;
-l’eliminazione della possibilità del ribasso non solo per gli oneri della sicurezza ma anche con riferimento al costo della manodopera;
-l’indicazione in sede di offerta di una terna di subappaltatori per le gare superiori alla soglia comunitaria;
-l’esclusione automatica delle offerte anomale;
-la previsione di una soglia di 1milione di euro per l’applicazione del criterio di aggiudicazione del massimo ribasso;
-la possibilità di revisione prezzi;
-la limitazione al 30% del subappalto (valida non solo per la categoria prevalente, ma per tutto l’importo dell’appalto);
-l’obbligo di indicare nei contratti di subappalto – oltre al ribasso massimo del venti per cento – anche le specifiche prestazioni che verranno eseguite dal subappaltatore.
Ma ve ne sono di altrettanto importanti relativamente all’effettività della qualificazione che sola può garantire una corretta esecuzione degli appalti e la crescita di un tessuto imprenditoriale sano, come l’impossibilità di usare lavori subappaltati per qualificarsi e la previsione di tutele minime per le lavorazioni di notevole contenuto tecnologico o di rilevante complessità tecnica (c.d. superspecialistiche).
“Tra le ombre di un Codice, che è da valutarsi positivamente- conclude la Presidente Tomasi – vi è però anche la possibilità di non ricorrere a commissari esterni nel caso dell’OEPV per importi fino alla soglia comunitaria, la possibilità che un unico concorrente si aggiudichi tutti i lotti messi in gara, e, soprattutto, la timidezza con cui è stato rafforzato il pagamento diretto dei subappaltatori e dei fornitori di beni, lavori e servizi che – sebbene ora venga garantito da una disciplina migliore di quella finora vigente- avrebbe, viceversa meritato una previsione più forte e maggiormente in linea sia con la Direttiva Europea (2014/24/UE), con la stessa Legge Delega (L 11/2016) nonché con la legge 180/2011”.
“Resta il fatto incontrovertibile – conclude Tomasi – che è stato fatto un grosso passo in avanti, le cui applicazioni operative confidiamo vengano confermate dalle prossime Linee Guida ANAC. Non posso non sottolineare l’importanza del lavoro svolto dalle Istituzioni (Consiglio di Stato compreso) a cominciare dal Governo e dal Parlamento e dai Relatori del provvedimento (sen. Esposito e on. Mariani), che mi sento di voler pubblicamente ringraziare nell’interesse non solo e non soprattuttodegli Associati, ma del complessivo futuro andamento del settore degli appalti in Italia”
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