Uno studio polacco analizza a suon di grafici il mercato europeo delle finestre e certifica la crescita dei produttori dell’Europa dell’Est
Il mercato delle finestre e porte in Europa è l’oggetto dello studio “European window and door market 2019” pubblicato da Centrum Analiz Branzowych (CAB), società polacca di ricerche di mercato del settore costruzioni, in particolare sui materiali da costruzione, finestre, porte, ceramiche. I mercati analizzati sono quello polacco e di altre nazioni europee. Non manca uno studio dl 2018 sul mercato USA delle finestre e delle porte.
Il Report sull’ Europa del serramento consta di 87 pagine che contengono 143 tabelle e grafici e costa 1200 euro nella versione inglese.
Lo studio di mercato fornisce, assicura il Centrum Analiz Branzowych, le informazioni essenziali sui volumi di finestre e porte prodotti in ogni singolo paese, sui materiali utilizzati, le attività di vendita sul mercato europeo di attori esterni, i fatturati generati dai produttori dominanti, le dinamiche di crescita delle diverse aree del continente.
I dati del mercato delle finestre e delle porte sono suddividi per area materica: fineste in legno, porte in legno, finestre e porte in pvc, serramenti in acciaio, serramenti in alluminio.
Sono 29 le nazioni oggetto dello studio suddivise in quattro grandi regioni:
-Europa del Nord: Danimarca, Finlandia, Norvegia, Svezia;
-Europa dell’Ovest: Austria, Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo, Olanda, Svizzera e UK
-Europa dell’Est: Bulgaria, Cechia, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania, Slovacchia, Ungheria;
-Europa del Sud: Cipro, Croazia, Grecia, Italia, Malta, Portogallo, Spagna.
Tra i dati raccolti la classifica dei primi 500 produttori di finestre in Europa. Dall’analisi dei dati dei primi 50 produttori europei per fatturato emerge la crescente presenza – 12 in numero – dei produttori di finestre e porte dell’Europa dell’Est di cui 8 polacchi. La presenza dei produttori orientali è coronata dal piazzamento della rumena Q-Fort al 50.mo posto.
Resta il fatto che nel settore serramenti è ancora dominante la presenza dei produttori occidentali. Infatti nella classifica delle prime 50 aziende emergono 11 produttori dalla Francia, 6 del Regno Unito, 6 della Germania. Seguono 3 società rispettivamente di Svezia e Belgio, 2 rispettivamente di Danimarca, Austria e Italia.
Presenti con una società la Finlandia, Norvegia, Svizzera, Ungheria, Cechia, Slovacchia e Romania.
In cima, nella top ten, vi sono 4 produttori dell’Est, tutti polacchi, uno dei quali è a ridosso del numero uno, la francese K.Line, produttore di finestre in alluminio con cui lo scorso anno ha fatturato 340 milioni di euro. A questo riguardo è da notare che molti dei produttori sono plurimateriali.
Chiave di lettura del successo dei produttori dell’Europa dell’Est è stata la pulsione verso le esportazioni che ha innescato uno sviluppo intensivo nelle produzioni dell’est che continua tuttora come dimostrato dal tasso di crescita delle produzioni orientali. Nel 2018 era pari al 9,3% rispetto all’anno precedente. Questo a fronte della crescita del 2,1% registrata nella regione occidentale dell’Europa e di tassi negativi evidenziati per il Nord e il Sud Europa, segnala il Report.
Tra i grafici, uno attirerà l’attenzione del lettore (vedi sopra). Riguarda il fatturato dei primi 15 produttori europei tra cui molti marchi noti e alcuni non noti agli operatori italiani.
I grandi gruppi produttori di finestre e porte
Fin qui il Report del Centrum Analiz Branzowych che mette sotto i riflettori un fenomeno ampiamente percepito ma non ancora del tutto messo nella giusta luce economica. E’ bene anche precisare, ma lo facciamo noi, che quanto riguarda le holding che controllano le produzioni di finestre e porte spicca al primo posto la danese VKR che controlla Velux e Dovista, con oltre 2,5 miliardi di euro di giro d’affari. Seguino ben distanziati il gruppo svedese Inwido con 600 milioni circa di fatturato e il gruppo francese Liebot (che controlla K.line) con 570 milioni di euro. Sempre all’area dei primissimi appartiene la poco conosciuta società conglomerata svizzera AFG (fatturato 2018: 1200 milioni di euro) che opera in diversi settori merceologici: climatizzazione, sanitario, finestre e porte, interne ed esterne, proposte sotto 8 marchi diversi. Fino a un paio d’anni controllava Forster, sistemista di finestre e facciate in acciaio, ceduto a Reynaers. Le due divisioni Finestre e Porte di AFG impiegano ben 5728 addetti. La Divisione Finestre nel 2018 ha fatturato 329 milioni di euro con 2859 addetti, quella Porte 321 milioni con 1869. Sommando le due cifre si sale come fatturato di Finestre e Porte a 650 milioni di euro, ovvero ci troviamo di fronte al secondo produttore europeo dietro l’irraggiungibile VKR.
a cura di Ennio Braicovich
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