Continua, dolcemente, il recupero del mercato francese della finestra mentre le importazioni diventano sempre più aggressive nonostante il marchio protezionista NF
Il mercato della finestra in Francia vale oltre 5 miliardi euro. Se però si include la posa (e i servizi connessi) il valore del mercato quasi raddoppia raggiungendo i 9,5 miliardi di euro. Per quantità vendute il mercato d’Oltralpe vale poco meno di 11 milioni di finestre, di cui ben l’88% destinate al mercato della sostituzione, del rinnovo e della riqualificazione e solamente il 22% al mercato del nuovo.
Quanto ai materiali, la dominanza indubbia è della finestra in pvc con il 57% del mercato (importazioni comprese) ma in costante discesa dal 2006 quando al picco del mercato francese (12 milioni e 875 mila pezzi) raggiunse una market share del 64%.
Sono questi i dati principali che cogliamo dallo studio di mercato rilasciato in versione sintetica da UFME, l’associazione dei produttori francesi di serramenti (in tutti i materiali) di cui abbiamo parlato più volte su queste pagine (vedi news).
Lo studio intitolato “Le Marché de la fenetre en France en 2017″ affronta il mercato locale sotto i diversi aspetti : ripartizione del mercato per materiale, l’evoluzione delle prestazioni termiche, ripartizioni del mercato per tipologia e il mercato del rinnovo e del nuovo.
L’indagine, realizzata da BatiEtude nel corso del primo semestre di quest’anno e rilasciata solo qualche giorno fa, ha visto intervistati i sistemisti dell’alluminio e del pvc, 85 produttori industriali di finestre (globalmente sviluppano 4,9 milioni di finestre, poco meno della metà del mercato d’Oltralpe), 300 punti di rivendita al dettaglio (quindi rivenditori di finestre) e 500 aziende artigianali che fabbricano e/o posano finestre. Escluse dall’indagine sono le finestre da tetto, le porte esterne, le verande e le facciate continue.
Il totale del mercato francese 2017 assomma in quantità a 10 875 000 finestre di cui 1145000 importate. La sola fornitura vale 5,215 miliardi di euro mentre la fornitura con posa vale 9, 594 miliardi, ovvero posa e servizi correlati valgono quasi tanto quanto i prodotti. Il che rappresenta un’indicazione di tendenza molto interessante. Ovvero la posa rappresenta un valore sempre più elevato.
La finestra tipo per il mercato francese, segnalano gli autori dello studio, è in pvc. Bianco, naturalmente. Così sono sei finestre su 10. Viene offerta a un prezzo medio, senza tasse, di 350€ a pezzo che diventano 580€ se si include la posa ma addirittura 885€ nel caso di fornitura e posa. Quanto alle prestazioni termiche, il 73% delle finestre in Francia possiede un Uw inferiore a 1,4 W/m2K. Infine, in un mondo dominato sempre più da Label e marchi ‘sovranisti’, quasi 6 finestre su 10 posseggono il marchio NF. Si tratta di un marchio collettivo sviluppato da Afnor Certification, CSTB e altri enti, per difendere meglio il consumatore e il mercato francese.
Per quest’anno lo studio prevede una crescita dolce attorno all’1% (quindi 11315000 unità) sempre dominato dal pvc che però è visto in discesa. Addirittura, sotto il 50%, affermano gli autori dell’indagine. Le importazioni in Francia invece salirebbero a 1200 000 pezzi in maniera più significativa del mercato (+4%).
La crescita del mercato è un fatto consolante per il settore visto che quest’anno il Governo francese ha tagliato a zero le detrazioni fiscali per il risparmio energetico e i lavori fatti in casa e il settore non sembra risentirne, al momento. Ma lo stato dell’edilizia e dell’economia in Francia è altra cosa rispetto a quello di casa nostra.
(eb)
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