Economia

Finestre in pvc-ambiente. F.lli Moretti scrive a Klimahaus/CasaClima

Il produttore di serramenti in pvc di Udine: “Non credo che questo tipo di articoli (anche se a pagamento) siano utili alla vostra rivista…” e comunque “apriamo un dibattito”.

E’ una lettera molto garbata e tutta da leggere quella che la F.lli Moretti, produttrice di finestre in pvc, serramentista qualificato artigiano CasaClima FVG e socio Anfit, ha scritto qualche giorno al Dott. Franz Wimmer della rivista Klimahaus/CasaClima della Agenzia CasaClima di Bolzano. La lettera riguarda l’articolo della ditta Südtirol Fenster srl apparso sul numero 04/2014 (vedi news). In quest’articolo, sostanzialmente, si attaccavano pesantemente i serramenti in pvc in quanto pericolosi per l’ambiente. L’articolo aveva suscitato le proteste della Federazione europee delle finestre in Pvc, del PVC Forum/SiPVC (vedi news) e di Anfit (vedi news).
Ma l’azienda friulana, che nasce nel mondo del legno e dagli anni sessanta produce finestre in pvc, evita la rissa in quanto “si vince la concorrenza e si dimostra la propria bravura migliorando ogni giorno il proprio lavoro senza abbassarsi a denigrare l’opera della concorrenza. In questo caso con bugie palesi e false verità”.

Tuttavia la F.lli Moretti puntualizza che “il PVC ormai è assodato essere un prodotto stabile e si presta ottimamente all’esterno per le sue caratteristiche tipiche che ormai tutti conoscono” e che il riciclo degli scarti di lavorazione e delle vecchie finestre in PVC è una pratica quotidiana al 100%. In quanto ai prezzi del prodotto non è vero che le finestre in PVC siano le più economiche.

E infine l’invito: “Se avesse la cortesia di pubblicare questa lettera al fine di correggere l’articolo in oggetto le saremmo grati. Se ciò dovesse aprire un dibattito costruttivo tra le imprese sulla sua rivista, ben venga”.
Ecco la lettera integrale della F.lli Moretti


Al Dott. Franz Wimmer
[email protected]

Nespoledo, 09 ottobre 2014
Rivista : Klimahaus/CasaClima n.4 settembre 2014 a pagina 34

Caro Direttore,
ha letto l’articolo della ditta Südtirol Fenster srl di Gais?

Non credo che questo tipo di articoli (anche se a pagamento) siano utili alla vostra rivista, in quanto, come facciamo anche noi nel nostro lavoro, si vince la concorrenza e si dimostra la propria bravura migliorando ogni giorno il proprio lavoro senza abbassarsi a denigrare l’opera della concorrenza. In questo caso con bugie palesi e false verità.

Quindi, non ci abbasseremo né a denigrare la ditta Südtirol Fenster né i tantissimi e bravi lavoratori del settore Legno o di qualsiasi altro materiale “naturale” o prodotto dall’intelligenza umana, che operano correttamente. Riteniamo che tutti i materiali, sia quelli “naturali” sia quelli che l’uomo ha ricavato con la sua intelligenza da prodotti naturali e lavorati correttamente, come la storia ci insegna, sopravvivono ed hanno successo e per loro merito anche sui prodotti “naturali”. Per quanto riguarda il PVC ormai è assodato essere un prodotto stabile e si presta ottimamente all’esterno per le sue caratteristiche tipiche che ormai tutti conoscono.

La nostra ditta, nata nel settore legno nel 1945 e che continua a lavorare, ha cominciato a produrre i serramenti in PVC nel 1968 e tutti gli addetti dopo 46 anni di duro lavoro godono di ottima salute.

Consegniamo gli scarti in PVC, anche quelli delle finestre in PVC di prima generazione, montate 40 anni fa, ad una ditta austriaca che ricicla il PVC a freddo per il suo riuso al 100% . Queste finestre, ancora in ottime condizioni vengono sostituite dai figli dei nostri vecchi clienti, dopo la loro morte, e lo fanno esclusivamente per questioni estetiche (infatti la qualità delle finestre in PVC in 40 anni ha avuto un progresso estetico enorme). E, soprattutto, le finestre in PVC non sono le più economiche (a parte alcuni produttori polacchi e rumeni i cui prodotti sconsigliamo di acquistare). Sono di alta qualità prestazionale e hanno un prezzo adequato.

L’articolo parte con l’affermazione “le materie prime naturali (il legno) divengono sempre più scarse” e conclude “l’impresa con sede a Gais pianta un nuovo albero per ogni finestra prodotta” non rendendosi conto che denigra se stessa. Infatti, se gli alberi sono sempre più scarsi non si dovrebbe incrementarne l’uso in prodotti che, sottoposti alle intemperie, hanno una durabilità molto limitata. In passato il legno stagionato e lavorato da esperti artigiani forse durava 40 anni. Oggi con i metodi moderni di lavorazione e di trattamento la vita media è di circa 20 anni. Inoltre, chi ha piantato degli alberi nel proprio giardino sa che, avendone cura, se ne devono piantare almeno 10 affinché uno di essi arrivi a 50 anni sano per poter essere usato in falegnameria.

Avremmo molte cose da dire sul legno avendolo respirato fin dalla culla (siamo figli di falegnami) e che apprezziamo e lavoriamo anche oggi. Ci dispiace che non venga usato all’interno delle abitazioni (al posto del truciolato) dove potrebbe sopravvivere per intere generazioni (come il trono dell’imperatore del Giappone scolpito nel legno che ha superato i 1000 anni di vita). Invitiamo tutti a lavorare correttamente. Tanto sono sforzi inutili: denigrare il progresso dei materiali e dell’intelligenza umana è una causa persa e non si dimostra la propria intelligenza.

Se avesse la cortesia di pubblicare questa lettera al fine di correggere l’articolo in oggetto le saremmo grati. Se ciò dovesse aprire un dibattito costruttivo tra le imprese sulla sua rivista, ben venga.

Cordiali saluti.
F.lli Moretti sas