Dallo scorso settembre lo spazio rivive tornando alla sua vocazione commerciale grazie al progetto di restauro architettonico di Rem Koolhaas e all’interior design curato dall’architetto inglese Jamie Fobert.
La storia è davvero nobile. Dalle origini del XIII secolo, fu costruito nel 1228, ai grandi fasti del Cinquecento veneziano con gli affreschi di Giorgione e Tiziano andati purtroppo perduti, dai grandi traffici commerciali della Serenissima con il nord Europa e la Germania in particolare alla Dogana Napoleonica per concludere con la destinazione a ufficio postale in epoca fascista. Anche la sua struttura ha seguito queste alterne vicende, con distruzioni dovute a incendi e relative ricostruzioni, rimaneggiamenti successivi e trasformazioni continue.
Rimane il fatto che il Fondaco dei Tedeschi, lo storico palazzo affacciato sul Canal Grande nei pressi del ponte di Rialto, ha sempre avuto un ruolo centrale nella vita di Venezia. Dallo scorso settembre lo spazio rivive tornando alla sua vocazione commerciale grazie al progetto di restauro architettonico di Rem Koolhaas e all’interior design curato dall’Architetto inglese Jamie Fobert.
Oggi il complesso ospita uno store del lusso, proprietà di Dfs società del gruppo Lvmh, con negozi, vetrine commerciali, spazi espositivi e una terrazza panoramica con una splendida vista sulla città. Complessivamente 7000 mq su quattro livelli dedicati allo shopping. Se l’opportunità della “nuova” destinazione è stata origine di dibattito anche acceso, l’intervento dell’archistar olandese porta in sé tutti i tratti tipici della sua firma artistica.
Dai materiali alle superfici, dai dettagli agli aspetti cromatici. L’intervento su un bene così prezioso e sottoposto a vincolo monumentale si è concentrato attorno alla corretta definizione dei sistemi di distribuzione verticale come le nuove scale mobili che determinano i percorsi all’interno dell’edificio e la sequenza di spazi sui vari livelli. Si aprono così nuove prospettive, si delineano nuovi scorci, si restituisce una gerarchia agli ambienti con la corte centrale che recupera la sua funzione di piazza coperta e fulcro della vita dell’edificio.
L’intervento ha interessato in maniera importante anche i livelli più alti con la realizzazione di un nuovo pavimento in acciaio e vetro da cui si alza il volume che ospita lo spazio espositivo e con il recupero della copertura sulla quale si poggia la nuova terrazza in legno dalla quale si può ammirare un magnifico panorama, che diventerà uno spazio pubblico per la città. Complessivamente una ristrutturazione ambiziosa, un progetto puntuale che ha l’obiettivo di restituire un polo di attrazione al tessuto urbano, che vuole dar vita a un mix funzionale che possa associare shopping, eventi culturali, dibattiti e momenti di condivisione, ma soprattutto che permetta al Fondaco dei Tedeschi di tornare a scrivere una nuova pagina dell’illustre storia della città.
Con OS2 75 Secco Sistemi riscrive la storia
Se all’interno massima attenzione è stata dedicata alla salvaguardia dell’esistente, all’esterno la tutela monumentale ha condizionato qualsiasi intervento su facciate e prospetti. Paramenti murari, decori e aperture erano ovviamente vincolati e quindi immodificabili nella loro forma e posizione. Oggi, i serramenti OS2 75 di Secco Sistemi in ottone naturale definiscono la “nuova immagine” del Fondaco dei Tedeschi, assecondando tutta la carica espressiva del progetto di restauro e integrandosi al meglio con materiali, finiture e superfici impiegati negli interni. L’ottone trova infatti spazio nella scala e nelle partizioni interne di alcuni ambienti e con i suoi tipici riflessi brillanti e i giochi di luce cangianti impreziosisce spazi e superfici.
Tornando all’esterno, l’ottone è stato scelto per i serramenti perché le sue prestazioni rimangono inalterabili anche in ambiente marino, mentre la scelta di lasciarlo nella sua versione naturale permetterà nel tempo all’ottone di ossidarsi e di assumere un caldo colore brunito.
I serramenti dell’edificio sono realizzati con il sistema a taglio termico OS2 75 di Secco sistemi, che ripropone l’immagine del ferro finestra, grazie alle ridotti dimensioni dei profili, ma è costituito da metalli pregiati come l’ottone, l’acciaio Corten, l’acciaio Inox e l’acciaio zincato verniciato.
Con i suoi 37 profili, a partire da soli 27mm di larghezza, OS2 75 permette di costruire porte, finestre con apertura a ribalta, bilico e libro, e di alloggiare vetri isolanti fino a 32 mm per un elevato isolamento termico, di avere solamente 62mm nel nodo centrale nelle finestre a due ante e 47 mm per i nodi laterali. Alle molteplici configurazioni possibili contribuisce anche la possibilità di scegliere nel prospetto del serramento tra vetri complanari e non complanari, aperture visibili o non visibili e quattro tipologie di fermavetri. Gli accessori, studiati appositamente per il sistema, quali maniglie, scarichi d’acqua e cerniere, sono realizzati nello stesso materiale scelto per i profili.
Un sistema particolarmente indicato per l’architettura contemporanea perché consente grande libertà compositiva e assicura la massima versatilità per interpretare al meglio l’essenza di edifici storici e monumentali ma anche per integrarsi con un linguaggio essenziale e moderno.
(cs)
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