Attualità

Forum Serramenti 2019. Il sen. Girotto risponde alle domande

Impossibilitato alla diretta via Skype il senatore pentastellato risponde alle domande di alcuni partecipanti alla Tavola rotonda.

Al Forum Serramenti, nel pomeriggio, era attesissimo l’intervento via Skype del sen. Gianni Girotto, soprattutto dopo la presentazione di alcuni emendamenti che riguardano l’articolo 10, tra cui uno in cui se ne richiede l’abrogazione. Poi, lo stesso senatore, che peraltro è anche presidente della 10.a Commissione Bilancio, del Senato quindi particolarmente…occupato in questo momento ci informa via mail che “nel pomeriggio sarò al Ministero proprio per discutere dell’art.10 e degli ecobonus, quindi non mi sarà possibile videointervenire”.

Fortuna vuole che alcune domande le avevamo già inoltrate in mattinata alla segreteria. Cortesemente Girotto ci risponde, sempre via mail, e lo ringraziamo. Alcune risposte sono state ritenute molto soddisfacenti, altre un po’ meno, vedi la risposta alla domanda, leggermente perfida ma tutto sommato accettabile, di Laura Michelini. Ecco la corrispondenza intercorsa.


Laura Michelini

Michelini, presidente Anfit, Associazione Nazionale Tutela della Finestra Made in Italy:

-Che cosa l’ha spinta a proporre l’abrogazione con il suo emendamento?

Gianni Girotto: io ho presentato due emendamenti, uno abrogativo e uno modificativo, con il tetto


 


Mauro Sellari

Mauro Sellari, artigiano, presidente Produzione CNA Toscana e membro del direttivo nazionale Produzione CNA:

1-Sarà possibile rendere strutturale l’ecobonus? Sarà possibile riportarlo al 65% per i serramenti?

Gianni Girotto: Da anni lavoro per rendere strutturale l’ecobonus. Circa 4 anni fa fu approvata all’unanimità una mia mozione in tal senso. L’importo della detrazione a mio avviso deve essere proporzionale all’efficacia dell’intervento.

2- In Francia l’ecobonus è concesso solo se i lavori sono eseguiti da aziende risiedenti nel paese, pagano le tasse, seguono corsi di formazioni, ricevono visite ispettive sui cantieri eseguiti ecc. Sarà possibile trovare una qualche forma di controllo che tuteli le imprese che hanno sede legale in Italia, affinché solo ai lavori eseguiti da queste siano riconosciute le agevolazioni fiscali?

Gianni Girotto: Come sapete tutte le leggi nazionali devono rispettare le regole europee, quindi va verificato se quelle francesi non hanno sollevato una qualche procedura di infrazione. Se sono ammissibili, certo si può iniziare un percorso in tal senso, che ovviamente va concertato con tutte le forze di maggioranza.

3- Posa in opera certificata. Senza posa in opera qualificata si vanifica la bontà del serramento, questo è ben noto. Rilancio la mia sfida: bisognerebbe concedere il 50% di ecobonus per i prodotti su risparmio energetico ed alzare la detrazione al 65% se questi vengono posati da installatori qualificati secondo le vigente normative UNI.

Gianni Girotto: Anche su questo si può senz’altro discutere


Ennio Braicovich

Ennio Braicovich, direttore editoriale DBInformation:

1-Nel suo video su FB, postato il 18 novembre, lei parla di tetto minimo al di sotto del quale non è concesso lo sconto immediato in fattura per salvaguardare i piccoli operatori dell’edilizia, artigiani, rivenditori ecc: Di questo tetto minimo non trovo traccia nei suoi emendamenti. Sbaglio?

Gianni Girotto: Sì, si sbaglia. Come detto sopra ho presentato due emendamenti, uno dei due è quello del tetto.

Nota Braicovich: abbiamo richiesto al senatore e alla sua segreteria copia dell’emendamento citato, che finora non siamo riusciti a reperire, ahinoi.

2- Nel suo video su FB, postato il 18 novembre, lei afferma: Stiamo dialogando con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e la Ragioneria dello Stato per individuare un soggetto pubblico obbligato ad assorbire dalle imprese i crediti da ecobonus girati dai clienti. E’ possibile saperne di più?

Gianni Girotto: I video li faccio proprio per informare, quindi le cose stanno come ho detto. Ci stiamo lavorando, ma vorrei che vi rendeste conto che ci sono letteralmente decine di migliaia di questioni aperte su cui i Ministeri stanno lavorando, e questo è uno dei motivi oggettivi per cui le cose sembrano andare lente, al netto di tutti i difetti umani e strutturali che si possono imputare alla politica.


Angelo Artale

Angelo Artale, direttore generale Finco:

Bonus facciate: è possibile avere in sintesi dettagli sulla sua proposta?

Gianni Girotto: ho presentato il seguente emendamento, ve lo copio qui sotto con la nota esplicativa:

 

 

 

EMENDAMENTO

A.S. 1586

Art. 25

GIROTTO

Al comma 1, capoverso «comma 1.1.», aggiungere

in fine, i seguenti periodi:

«Al fine di garantire migliori livelli di coibentazione ed il raggiungimento degli obbiettivi di risparmio energetico previsti dal PNIEC 2030, l’accesso alla detrazione viene riconosciuto solo se un tecnico abilitato attesta, per i singoli elementi edilizi oggetto di intervento, il rispetto dei requisiti di coibentazione contenuti nel decreto 26 gennaio 2010, recante: “Aggiornamento del decreto 11 marzo 2008 in materia di riqualificazione energetica degli edifici”. Tale asseverazione non è richiesta in caso di interventi su edifici ricadenti nell’ambito della disciplina della parte seconda e dell’articolo 136, comma 1, lettere b) e c), del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42.».

Nota

La proposta emendativa ha lo scopo di migliorare il “Bonus Facciate”. E’ sicuramente importante mantenere il decoro architettonico delle facciate degli edifici, ma è altrettanto importante rendere questi ultimi energeticamente efficienti. Infatti, gli edifici sono responsabili di circa il 40% delle emissioni inquinanti (sia climalteranti, sia locali).

I rapporti ENEA sulle detrazioni fiscali (ad esempio si consideri il rapporto 2019 http://www.enea.it/it/seguici/pubblicazioni/edizioni-enea/2019/report-detrazioni-fiscali-65-per-cento) mostrano che le facciate sono l’elemento edilizio col maggior potenziale di risparmio energetico; un immobile non può essere energeticamente efficiente se non lo è la sua facciata. Per raggiungere questo risultato, nel corso degli anni sono stati introdotti incentivi specifici (ecobonus prima ed ecobonus condomini successivamente) che hanno previsto condizioni incentivanti via via più generose, aventi lo scopo di orientare il mercato a realizzare proprio questi interventi (e non altri, che avrebbero conseguito un minor risparmio energetico).

Il c.d. “Bonus facciate” percorre invece la strada opposta poiché prevede incentivi ancor più generosi, completamente slegati dal risparmio energetico conseguito. Si presenta pertanto come incentivo alternativo all’ecobonus (in qualunque sua forma, inclusa l’abbinata col sismabonus).  L’intervento sulla facciata è una di quelle manutenzioni che, mediamente, vengono realizzate ogni 30 o 40 anni: è dunque una ‘finestra di opportunità’ in cui quello che si realizza ha buone probabilità di non venir più toccato per i decenni a venire. Se si migliora una facciata per inseguire l’incentivo più generoso senza occuparsi degli aspetti di sicurezza sismica e di risparmio energetico, ci sono buone probabilità che la facciata (e con essa l’immobile) rimarrà energivora ed inquinante fino alla metà del presente secolo.

Confrontando i dati ufficiali di ENEA con le previsioni governative (cfr. Figura n. 32 del PNIEC 2030) emerge che siamo in drammatico ritardo per vincere la sfida del cambiamento climatico. Non è pertanto possibile non rendere energeticamente efficienti gli edifici.

Si evidenzia che gli edifici sottoposti a tutela, ai sensi del codice dei beni culturali, sono esclusi da questa modifica normativa.

Inoltre, concedere gli incentivi più generosi agli interventi con finalità solo estetica, sembra in conflitto con l’art. 7 della Direttiva sull’Efficienza energetica degli edifici, secondo il quale “gli Stati membri adottano le misure necessarie per garantire che la prestazione energetica degli elementi edilizi che fanno parte dell’involucro dell’edificio e hanno un impatto significativo sulla prestazione energetica dell’involucro dell’edificio destinati ad essere sostituiti o rinnovati, soddisfi i requisiti minimi di prestazione energetica per quanto tecnicamente, funzionalmente ed economicamente fattibile”.

Il requisito aggiuntivo richiesto da questa proposta è pertanto che gli interventi che richiedono il Bonus facciate (a meno che si tratti di interventi su edifici tutelati) devono dotarsi di asseverazione, redatta da tecnico abilitato, che l’intervento ha consentito di raggiungere i livelli di coibentazione previsti per l’ecobonus. Tale modifica non comporta nuovi o maggiori oneri a carico dello Stato.


Il Report dal Forum Serramenti 2019:

Forum Serramenti. L’indagine sulla soddisfazione dei clienti. Parte Quinta

Forum Serramenti. Il sen. Girotto risponde. Parte Quarta

Forum Serramenti, L’Oscar del Serramento,  Parte Terza

Forum Serramenti, I Grandi Temi, Parte Seconda

Forum Serramenti, L’evento, Parte Prima

a cura di Ennio Braicovich