“Purtroppo la norma che fissa ruoli, responsabilità e indicazioni contrattuali nel processo di posa in opera è largamente sconosciuta e disattesa!”
Samuele Broglio, esponente di Confartigianato, normatore europeo e italiano, contitolare di un’azienda produttrice di serramenti, perito di tribunale (come ben si sa, i casi non mancano mai in questo settore…). Nonché strenuo difensore delle piccole e medie imprese. A lui spetta il compito di aprire il Forum Serramenti di Bologna, 29 giugno, all’Hotel Regency Savoia, che verrà in buona parte dedicato alle novità in materia di norme sulla posa in opera dei serramenti, il grande argomento di questi tempi.
Il tema affrontato dall’esponente di Confartigianato è quello della norma UNI 10818:2015 “Finestre, portefinestre, porte e chiusure oscuranti – Ruoli, responsabilità e indicazioni contrattuali nel processo di posa in opera” (vedi news). La norma, come forse noto, è la revisione di una precedente edizione del 1999. Non è una norma di tipo tecnico ma è di tipo giuridico-contrattuale nel senso che fissa le regole del gioco tra le diverse parti. Ovvero diritti e doveri dei soggetti convolti.
Broglio che conosce bene le platee delle riunioni di serramentisti ma anche le aule di tribunale ha un’idea ben precisa: “Nonostante abbia quasi vent’anni, la UNI 10818 è sconosciuta ai più del mondo dell’edilizia: progettisti, imprese, direttori lavori. E fin qui forse ci potrebbe…stare. Ma il dramma è che essa sconosciuta anche a chi è del mestiere: produttori di serramenti, rivenditori, posatori. Così succede spesso che chi dovrebbe fare una certa cosa non la fa e viceversa. Il bello che è convinto di stare nel giusto”.
Il ruolo del progettista
Ma c’è di più: la norma prevede che il progettista progetti il nodo di posa. Broglio taglia corto: “Oggi le cose si sono fatte più complesse a causa delle leggi sull’efficienza energetica. Infatti la progettazione del nodo di posa presuppone i calcoli del livello di condensa interstiziale, del ponte termico dell’aggregato serramento-giunto secondario-controtelaio-giunto primario-muro, integrato con le presenze della soglia e del cassonetto. Per fare ciò occorre avere una visione d’assieme del problema che ha solo il progettista o il suo termotecnico, sotto la sua guida. In Italia tutte le attività di progettazione dell’edificio sono per legge, ripeto per legge, riservate ai progettisti: ingegneri, architetti, termotecnici, geometri, periti edili. Figure iscritte a un albo. La progettazione del nodo di posa non spetta di sicuro al serramentista o al rivenditore”.
E se manca il progettista…
Ma cosa succede nel caso di ristrutturazione o di riqualificazione energetica dove non v’è la figura del progettista? Il normatore non ha dubbi al proposito e suggerisce: “Il serramentista o il rivenditore può eseguire una progettazione informale ma si guardi bene dell’eseguire una progettazione vera e propria che spetta ad altre figure. Si fa una progettazione icto oculi, (ovvero a vista d’occhio). Si fanno analisi di tipo qualitativo e non quantitativo. Del tipo: c’è un controtelaio in ferro? Meglio toglierlo altrimenti si fanno danni. C’è un cassonetto? Cerchiamo di coibentarlo per bene. I produttori di componentistica per la posa hanno dato e danno ottime indicazioni da questo punto di vista”.
Muffe e condense
In edilizia le incognite sono sempre tante: dove è costruita la casa, come è stata costruita, le abitudini di vita degli abitanti. Esistono sempre alti rischi, se non si sta bene attenti, quando si installano serramenti modernissimi in case da anni sessanta/settanta. La condensa e le muffe sono dietro l’angolo. Broglio offre un buon consiglio: dotarsi di un termoigrometro istantaneo. Costa pochi euro e segnala subito i casi critici. Dice: ”Occorre stare attenti quando in una abitazione l’umidità relativa è già del 60% in presenza magari di un serramento degli anni sessanta, senza guarnizioni, vetro da 4 mm, e a ricambio d’aria gigante. Se ci metti un buon serramento d’oggi, l’umidità relativa cresce di almeno 10 punti percentuali salendo a 70-75%. Un affare rischiosissimo”. E in ogni caso, aggiungiamo, è bene educare i clienti alla ventilazione degli ambienti. Antica norma di igiene dimenticata dai più.
Progettare il nodo di posa
L’esponente di Confartigianato ritorna sulla progettazione del nodo di posa: “Certamente in una ristrutturazione nessuno può pretendere che un serramentista esegua delle misure di tipo quantitativo. Attenti anche ai software che promettono al serramentista di calcolare il fattore fRsi. Ovviamente non sono contro i software né contro i corsi sulla posa in opera. Ma, attenzione al punto, posso utilizzarne le indicazioni ma non ammetterò mai di aver calcolato ciò che invece spetta alle professioni regolamentate che citavo prima. Questo non lo dico io ma lo dice il Codice Civile. Posso fare una progettazione di massima, icto oculi come dicevo prima, ma non di più, e lo farò con il maggior numero di dubitativi possibili ovvero con tanti se e ma”.
Anche la nuova norma sulla progettazione del nodo di posa, la UNI 11673 (vedi news), offre queste stesse indicazioni essendo zeppa di citazioni di norme termotecniche. “Dalla UNI 11673-1 – sigla Broglio – si possono prendere per buoni la compatibilità dei materiali, gli esempi di nodi standard… ma quando si parla di calcolare il ponte termico del giunto, il fattore FRsi ecc attenzione a stare bene attenti perché non si faccia esercizio abusivo di professione regolamentata. Dirò di più per chi non avesse colto il punto: se leggete bene il Decreto Requisiti Minimi, vedrete che il ponte termico è stato attribuito al muro e non al serramento. Ergo il suo calcolo non è stato attribuito al serramentista”.
In grande sintesi: Conoscere la 10818 è un dovere per i serramentisti, rivenditori, installatori oltre che per i progettisti, le imprese, i direttori lavori.… Ma ad ognuno il suo. E per saperne di più, per difendere i propri diritti e per evitare errori il Forum Serramenti, edizione di primavera, è l'occasione perfetta per incontrare gli opinion leader, per sottoporre loro domande e per dibattere tra colleghi.
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(eb)
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