Bonus energia alla francese. Dal 1° luglio 2015 i lavori di risparmio energetico che generano certificati bianchi solo per le aziende RGE-Riconosciute Garanti dell’Ambiente. Dal 1° settembre 2014 stesso principio per chi vuole un prestito a tasso zero e dal 1° gennaio 2015 per chi desidera il Credito d’Imposta Transizione Energetica.
Da qualche mese i privati francesi che vogliono effettuare lavori di risparmio energetico, tra cui la sostituzione delle finestre, per i quali richiedono agevolazioni fiscali e finanziarie allo Stato transalpino, potranno rivolgersi solo ad aziende certificate RGE, acronimo di Reconnu Garant de l’Environnement, cioè Garante riconosciuto dell’Ambiente.
L’ultimo tassello di un sistema, che di fatto protegge in maniera intelligente e un po’ arcigna le industrie e gli artigiani dell’edilizia francese, è entrato in vigore qualche giorno fa. Dal 1° luglio 2015 infatti i lavori di risparmio energetico che danno adito ai certificati bianchi* potranno essere affidati, sia per le forniture che per la posa, solamente ad aziende certificate RGE.
Il principio è stato introdotto con apposite leggi a partire dal 1° settembre 2014 per l’applicazione del prestito eco a tasso zero (detto anche eco-PTZ, éco-Prêt à taux Zéro) ai clienti finali per i lavori di risparmio energetico. Dal 1° gennaio 2015 è stato esteso, per gli stessi lavori, al credito di imposta denominato CITE (Crédit d’Impôt Transition Energétique), sempre a favore dei consumatori.
Dietro tutto vi è un concetto, in apparenza filosofico, detto eco-condizionalità, che consiste nel subordinare gli aiuti di Stato al rispetto di principi e criteri ambientali e socio-economici. Da tempo in Europa è applicato all’agricoltura.
Nel nostro caso il via libera all’eco-condizionalità è stato dato il 16 luglio 2014 da un decreto firmato dalle ministre Ségolène Royal (ambiente) e Sylvia Pinel (abitazioni e territorio) che lo applica al settore del rinnovo energetico. Con il provvedimento gli aiuti pubblici alle famiglie che intraprendono lavori di risparmio energetico vengono concessi solo rispettando determinate condizioni. La prima condizione è che facciano ricorso solamente a imprese e artigiani certificati RGE. Si tratta di un vincolo ma anche una garanzia per le famiglie e la collettività che i lavori vengano eseguiti da operatori capaci di agire da consiglieri energetici e di realizzare lavori di rinnovo di qualità che portano a una diminuzione dei consumi di energia.
A fine dicembre scorso erano 45 000 le imprese e gli artigiani qualificati RGE, una cifra che offre la dimensione del fenomeno.
Che cosa occorre fare per ottenere l’RGE?
Premessa numero 1 è essere membri di un organismo chiamato Qualibat che raggruppa decine di migliaia di aziende dell’edilizia che vantano criteri di serietà tecnica e amministrativa e opportune coperture assicurative.
Lo scherma RGE è rivolto ad aziende di posa e aziende che emettono la fattura finale di fornitura e posa che devono sottoporsi a un percorso formativo e burocratico che consiste in: esame dei criteri di qualificazione, corsi di formazione e controllo in cantiere che deve essere realizzato entro 24 mesi dopo l’ottenimento dell’RGE. Il controllo in situ proseguirà poi ogni 4 anni.
Sotto l’aspetto formativo, come gli altri operatori dell’edilizia, anche i serramentisti e i posatori devono:
-comprendere il funzionamento energetico dell’edificio nel contesto di un piano di riqualificazione energetica dell’habitat;
-conoscere le principali dispersioni termiche, i rischi principali e i singoli punti nel caso di rinnovo;
-conoscere le principali tecnologie e le differenti soluzioni di miglioramento delle prestazioni energetiche di un edificio;
-saper affrontare e spiegare il progetto di rinnovo energetico;
-saper illustrare i lavori di risparmio energetico al cliente e accompagnarlo per rendere permanenti le prestazioni e il buon uso.
La qualifica RGE è stata anche oggetto di numerosi decreti fiscali che fissano le condizioni amministrative per l’ottenimento dell’RGE e indicano i valori limite tecnici per gli aiuti pubblici.
Nel caso delle finestre, ad esempio, occorre installare infissi esterni con trasmittanza termica Uw inferiore o eguale a 1,3 W/m2K e fattore solare superiore o uguale a 0,3 oppure con Uw inferiore o eguale a 1,7 W/m2K e fattore solare superiore o uguale a 0,36. Schermi esterni ammessi sono quelli con resistenza termica addizionale schermo+intercapedine d’aria superiore a 0,22 m2K/W. Nel caso delle porte di ingresso il valore limite di Ud è 1,7 W/m2K.
Tra le qualifiche richieste a imprese e artigiani per ottenere il label RGE vi sono criteri di regolarità amministrativa, criteri finanziari, di competenza, di mezzi tecnici e di mezzi umani per ogni specifica categoria di lavori. Nel caso di subappalto l’impresa qualificata RGE può ricorrere solo ad aziende altrettanto qualificate RGE.
Tra i criteri amministrativi, le aziende devono:
-essere iscritte alla Camera di Commercio;
-non essere in stato di liquidazione giudiziaria o di cessata attività;
-i loro dirigenti non sono sottoposti a divieti o non devono esser stati dichiarati falliti;
-essere in regola con i versamenti contributivi e le tasse;
-produrre l’attestato di assicurazione che copre le responsabilità legate alle attività oggetto di certificazione RGE;
-non appartenere a una società situata in un paese con cui è fatto divieto di relazioni commerciali.
Anche le aziende straniere possono ottenere il label RGE ma devono produrre i documenti equivalenti emessi dalle autorità competenti del loro paese (che immaginiamo dover essere tradotti in francese). Questo per l’aspetto amministrativo. Poi, come le aziende locali, devono sottoporsi a corsi di formazione o ricorrere a posatori locali qualificati RGE e alle verifiche di cantiere.
Da notare che le imprese e gli artigiani qualificati sono inseriti in un elenco pubblico, disponibile online e molto efficace dal punto di vista dell’informazione al consumatore.
Infine una nota sul bonus energia alla francese. La legge finanziaria del 2015 prevede un Credito di imposta per la transizione energetica del 30% per lavori compresi tra 1°settembre 2014 e il 31 dicembre 2015. Il plafond massimo di spesa ammissibile è di 8 000 euro per persona (16 mila per una coppia + 400 euro per ogni persona a carico) con una detrazione fiscale del 30% suddivisa su 5 anni.
Solo quattro considerazioni:
-chapeau! , è proprio il caso di dire, al sistema francese che all’apparenza può sembrare molto vincolante e faticoso ma che di fatto protegge imprese e artigiani francese dalle incursioni di opere e manodopera di bassa qualità e protegge i consumatori e la collettività. In fondo, quando si parla di aiuti di Stato per il risparmio energetico si tratta sempre di denaro pubblico il che non significa che è denaro di tutti e per tutti. Oggettivamente, viste le difficoltà per un’azienda straniera di accedere a Qualibat e RGE, siamo di fronte a un nuovo tipo di protezionismo del mercato edilizio interno;
-il bonus energia alla francese non è un regalo ai singoli come succede largamente da noi ma è una parte di un sistema, condiviso da Stato e parti sociali, per agevolare la transizione energetica in cui la qualificazione e la formazione di tutti gli operatori dell’edilizia sono condizioni essenziali;
-i limiti di spesa massima ammissibili e i valori delle detrazioni fiscali sono molto più bassi che in Italia (e quindi non lamentiamoci troppo);
-il robusto sistema di qualificazione alla francese comincia a limitare, in maniera assolutamente legale, l’operatività dei nostri serramentisti liguri e piemontesi, specie quelli che operano in Costa Azzurra, e che sono parecchi.
(eb)
Nell’immagine qui sotto lo schema di qualificazione RGE (fonte UFME)
*I certificati bianchi, detti anche Titoli di Efficienza Energetica (TEE), sono titoli che certificano i risparmi energetici conseguiti da vari soggetti realizzando specifici interventi (es. efficientamento energetico). E’ un incentivo a ridurre i consumi energetici implicando un contributo economico.
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