Economia

Frodi sui crediti. Il ministro Franco dà le cifre alla Camera

Sono probabilmente 5,4 i miliardi di euro dietro la più grande truffa di cui mai è stata vittima la Repubblica. Sono le cifre dichiarate alla Camera dal numero uno del ministero dell’ Economia e Finanze. Quasi metà delle frodi derivano dal bonus facciate, seguito a ruota dall’ecobonus

Le cifre delle frodi sui crediti derivanti da bonus edilizi crescono di mese in mese. Meno di mese fa erano 4,4 miliardi le somme sottratte allo Stato e derivanti da crediti inesistenti. Lo aveva dichiarato tre settimane fa Ernesto Maria Ruffini, il direttore dell’Agenzia delle Entrate, nel corso di un’audizione alla 6.a Commissione Bilancio del Senato.

Frodi da 5,5 miliardi

L’altro ieri, il buco nelle finanze pubbliche è aumentato di un altro miliardo secondo il ministro dell’Economia e Finanze Daniele Franco nel corso di una informativa urgente sui bonus edilizi alla Camera. Quindi da 4,4 si passerebbe a 5,4 miliardi di frodi da crediti inesistenti. L’intervento è stato trasmesso in diretta webTV (clicca qui)  ed è vedibile “dalle 19.10 alle 19.29”. Con tono monocorde Franco ha parlato per quasi 20 minuti raccontando la cronistoria dei bonus edilizi per approdare agli elementi critici, agli abusi da crediti inesistenti e alle misure di contrasto. Ed è quindi venuto alle cifre.

Le cifre di cessioni e sconti in fattura

Alla fine dello scorso dicembre tra prima cessione e sconto in fattura l’Agenzia delle Entrate aveva registrato 4,8 milioni di operazioni compiute nel 2020 e nel 2021. L’anno scorso le operazioni erano state 4,7 milioni. Prima cessione e sconti hanno mosso tra il 2020 e il 2021 38,4 miliardi di euro. Quasi tutti movimentati (37,8 miliardi) lo scorso anno.

Venendo alle cosiddette “irregolarità e frodi”, esse sono frutto sostanzialmente di “creazioni da crediti di imposta inesistenti”, ha sottolineato il ministro Franco che ha citato anche qualche esempio di frodi. Ed è quindi giunto alle cifre: sono 4,4 i miliardi, metà dei quali già ceduti o incassati, derivati da crediti inesistenti. A questi occorre aggiungere un altro miliardo di euro.

Le “origini” delle truffe

Quanto alla ‘origine’ dei crediti inesistenti, essi derivano per il 46% da operazioni sul bonus facciate, un’agevolazione, ha rimarcato Franco, per la quale non esisteva massimale di spesa. Aggiungiamo noi, non comprendeva neanche massimale unitario (costo massimo al metro quadro), come più volte abbiamo segnalato. Il 34% dei crediti inesistenti deriva da interventi da ecobonus. E qui ci piacerebbe saperne di più perché di ecobonus ce ne sono tanti ognuno distinto da sei differenti aliquote di detrazione: 50%, 65%, 70%, 75%, 80% e 85%.

Quanto ai crediti inesistenti da superbonus 110%, essi sono abbastanza ‘limitati’ visto che i controlli sotto forma di visto di conformità e asseverazioni sono stati introdotti fin dall’inizio del provvedimento.

a cura di Ennio Braicovich