Progetti

Genova: il padiglione dei Cetacei by Renzo Piano

Inevitabile attrazione all’Acquario di Genova: l’apertura del nuovo padiglione per i delfini firmato da Renzo Piano con quattro diverse vasche tutto vetro per entrare in contatto diretto con i mammiferi acquatici.

Il nuovo Padiglione dedicato ai delfini presso l’Acquario di Genova è come un complesso palazzo di 7 piani (26.000 t di peso e un pescaggio di circa 9 metri) costruito in galleggiamento, trasportato nel febbraio 2012 via mare dal bacino di carenaggio a La Spezia, dove è iniziata la costruzione, fino al cantiere di Voltri dove l’opera è stata ultimata e quindi, il 28 giugno 2013, trainata sempre via mare nella sede finale nel bacino del Porto Antico.

Dallo scorso luglio, il Padiglione Cetacei dell’Acquario di Genova (committente: Costa Edutainment) è l’attrazione più visitata sia per contenuto che contenitore. Renzo Piano Building Workshop ha progettato una struttura unica al mondo, che ospita in quattro diverse vasche a cielo aperto (vasca principale, nursery, vasca medica e vasca curatoriale) sei esemplari di tursiope e può arrivare ad ospitarne fino a dieci.

Propone un percorso di visita su due livelli per poter ammirare gli animali sia dall’alto, con la possibilità di sentirne direttamente i suoni grazie alla parete laterale vetrata che può essere aperta, sia da una prospettiva subacquea, osservandoli mentre nuotano attraverso il tunnel vetrato e gli acrilici disposti sugli altri due lati. La struttura, un parallelepipedo in cemento armato lungo 94 m, largo 28 e alto circa 23, si presenta dall’esterno come una grande vetrata, che parte da un’altezza di 3 metri sopra il livello del mare e chiude il corridoio di passaggio dei visitatori. Ai due lati della vetrata, sorgono le due torri di collegamento con la parte fissa dell’Acquario e la Nave Blu, alte rispettivamente 10 e 13 m, nelle quali si trovano alcuni spazi tecnici.

Impresa che ha operato è l’ATI CodelfaGianni Benvenuto Diesse Electra; con direttore tecnico l’ing. Sandro Raselli, direttore cantiere il geom. Francesco Nardulli. La facciata è stata realizzata da Stahlbau Pichler (project manager Giovanni Pigozzi; ingegneria Massimo Colombari). I profili sono Secco Sistemi e i vetri Interpane.
La facciata vetrata è costituita da porzioni fisse collegate alla struttura in cemento armato o in carpenteria metallica tramite staffe in acciaio ed è costituita da: montanti e traversi principali a taglio termico costruiti tramite l’unione di due profilati aperti in acciaio inox AISI 316 (55,5 x 12 mm) distanziati tra loro tramite un estruso in poliammide rinforzato con fibra di vetro e uniti tra loro mediante resina poliuretanica ad alta densità iniettata in pressione; traversi intermedi a taglio termico costituiti dall’unione di due profilati aperti in acciaio inox AISI 316 (55,5 x12 mm) di dimensione 32 x 12 mm distanziati tra loro tramite un estruso in poliammide rinforzato con fibra di vetro e uniti tra loro mediante resina poliuretanica ad alta densità iniettata in pressione; vetrocamera composto da lastra esterna 8.8.2 vetro extrachiaro, intercapedine di 20 mm con gas Argon, lastra interna 6.6.2 low-E vetro extrachiaro; fermavetri interni ed esterni costituiti da angolari in acciaio inox AISI 316 (45x20mm). Questi i valori di trasmittanza termica: vetro Ug=1,1 W/m²K, profili Uf=2,05W/m²K, facciata Ucw= 1,21 W/m²K.

Presso l’Istituto Giordano sono state eseguite le prove di tipo “AEV” su una porzione di facciata di 44,5 m2 (5,66 x 7,85m) secondo le seguenti condizioni: pressione di progetto 1200 Pa; pressione di sicurezza 1800 Pa. Data l’elevata snellezza del sistema di telai sono state effettuate numerose prove presso l’azienda 4-Emme di Bolzano. Prove che sono state eseguite per verificare da un lato l’instabilità flessionale dell’elemento soggetto a vincoli equivalenti e dall’altro per valutare il limite di rottura del taglio termico.

I test hanno dimostrato che gli elementi, per le particolari condizioni di vincolo in opera, risultano ampiamente compatibili con i carichi in gioco e come vi sia un ciclo di isteresi dopo il primo ciclo nel comportamento elastico di un profilo in acciaio inox accoppiato con barra a taglio termico.