Succede negli appalti pubblici per la costruzione degli alloggi per le centinaia di migliaia di rifugiati politici. Protesta dei serramentisti tedeschi
Centinaia di migliaia, forse un milione, di rifugiati politici dal Medio Oriente devono trovare urgentemente alloggio. Il Governo tedesco ha fatto partire un intenso programma di costruzioni abitative. Con un ma: molti dei prodotti da costruzione, infissi compresi, utilizzati in questo programma provengono da paesi europei “low cost”. Questa situazione ha fatto partire una lettera di protesta indirizzata alla cancelliera Merkel da parte dell’associazione dei serramentisti tedeschi VFF e firmata dal presidente Bernhard Helbing e dal direttore Ulrich Tschorn.
Come è possibile, afferma il VFF, che alle gare degli appalti pubblici possano partecipare società di paesi che godono ampiamente dei finanziamenti europei ma che rifiutano di partecipare al programma di accoglienza dei rifugiati deciso dall’Unione europea? Come noto, quasi tutti i paesi dell’Europa dell’Est non vogliono accogliere i rifugiati come invece deciso concordemente in sede comunitaria.
Per di più nel caso dei serramenti per le abitazioni dei profughi si assiste a una offerta media dei prodotti inferiore di più del 30% a quella fatta dai produttori tedeschi. Occorre introdurre dei sistemi correttivi. Certamente, afferma il VFF, è giusto che le gare d’appalto vadano al miglior offerente in linea di principio. Tuttavia non basta liberalizzare il mercato ma occorre anche armonizzare gli oneri a carico delle imprese. Insomma, le regole devono essere le stesse per tutti, tedeschi e non tedeschi. (eb)
Qui sotto la lettera, in tedesco, del VFF alla cancelliera Merkel
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