Gioia 22, denominata la Scheggia, per la sua geometria particolare, è un edificio all'avanguardia sotto il profilo energetico e per il rispetto ambientale. Sostituisce l'ex sede dell'Inps, nell'area di porta Nuova
La città di Milano cambia e diventa più sostenibile. Vengono demoliti e ricostruiti o fatti oggetto di ristrutturazioni pesante gli edifici energivori che avevano popolato il territorio urbano nel ventennio Sessanta- Ottanta. Si ridisegnano i distretti in una logica inversa a quella della zonizzazione, favorendo la mixitè funzionale. Tutti gli interventi vengono iscritti in un progetto complessivo di salvaguardia ambientale. In Porta Nuova, una porzione di Milano in cui sono state sperimentate con ottimi risultati, tutte le tecniche di rivitalizzazioni e di sostenibilità dell’architettura, è work in progress un edificio alto – Gioia 22 – che reca molte promesse: di bastare a se stesso, sotto il profilo energetico, attraverso il fotovoltaico, di usare materiali e componenti cradle to cradle, cioè completamente riciclabili; l’impianto di raffrescamento e di riscaldamento pescherà dall’acqua di falda e la luce, a ridotto consumo di energia grazie all’uso di LED, verrà modulata in base alla variazione di luce diurna, rilevata dai sensori distribuiti sull’involucro trasparente (sistema a facciata continua – modulo tipo da 1.500 mm x 4.100 mm – con vetrata a tutta altezza da pavimento a soffitto nella zona uffici, con serramenti in alluminio a taglio termico.Trasmittanza termica della facciata <1,0 W/metri quadrati K come dichiara la brochure di presentazione) e in copertura.
Rispetto all’edificio di cui prende il posto, realizzato nel 1961 e fino al 2012 ex sede dell’Inps, la differenza di emissioni di anidride carbonica e di consumo energetico è enorme. La riduzione di emissioni è pari a 2.260 tonnellate. Il cantiere è stato aperto nel 2018. Gioia 22 si svilupperà in 26 piani fuori terra e 4 seminterrati. Destinato a uso terziario/uffici, la distribuzione interna è organizzata secondo i più recenti criteri di ottimizzazione degli spazi di lavoro e servita da 12 ascensori. Firma il progetto Gregg Jones dello studio Pelli Clarke Pelli (autore della torre Unicredit) e Coima coordina il progetto nel ruolo di investment e asset manager, per conto dell’investitore, una controllata di Abu Dhabi Investment Autorithy.
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