Il decreto legge è stato pubblicato quasi a mezzanotte dalla Gazzetta Ufficiale. Ed è entrato subito in vigore. Dal 15 ottobre è obbligatorio per i dipendenti pubblici e quelli privati, autonomi e collaboratori familiari. Riguarda anche chi opera a casa dei clienti. Sono toccati 24 milioni di lavoratori
Il decreto legge che introduce il Green Pass è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale poco prima di mezzanotte. E pochi minuti dopo è entrato in vigore. Formalmente è il DECRETO-LEGGE 21 settembre 2021, n. 127 Misure urgenti per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l’estensione dell’ambito applicativo della certificazione verde COVID-19 e il rafforzamento del sistema di screening. (GU Serie Generale n.226 del 21-09-2021). Esso integra il precedente provvedimento governativo che aveva introdotto il passaporto vaccinale a partire dal 6 agosto nella vita sociale.
Il provvedimento, che era stato firmato in mattinata dal presidente Mattarelli, porta in sequenza le firme del presidente del Consiglio Draghi e dei ministri Speranza, Brunetta, Orlando, Giorgetti, Cartabia e Franco. In pratica, lo stato maggiore di Draghi a significare la coesione raggiunta nel Governo, l’importanza data al Green Pass sotto tutti gli aspetti che diventa a questo punto una scelta politico-strategica.
Una curiosità, se così si può chiamare. In Vaticano il passporto vaccinale sarà obbligatorio a partire dal 1° ottobre. Insomma, Papa Francesco gioca d’anticipo.
Chi non tocca il Green Pass
“Le disposizioni … non si applicano ai soggetti esenti dalla campagna vaccinale sulla base di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con circolare del Ministero della salute”.
Chi riguarda il Green Pass
Dal 15 ottobre fino al 31 dicembre è obbligatorio per i lavoratori pubblici e privati, gli autonomi e i collaboratori familiari. Vale anche per chi deve entrare in cantiere o in casa dei clienti ad eseguire lavori. Così pure per i consulenti di vario tipo che entrano in azienda. Sono toccati 24 milioni di lavoratori. Per accedere al posto di lavoro occorre possedere il Green Pass. E senza Green Pass non si può lavorare. A controllare il possesso della certificazione vaccinale sono chiamati i datori di lavoro che stabiliscono le regole dei controlli.
Sanzioni
Chi non è in possesso del documento viene considerato assente ingiustificato e la retribuzione viene sospesa. Per i lavoratori pubblici la sospensione dal lavoro scatta al quinto giorno. Per quelli privati immediatamente. Le imprese con meno di 15 dipendenti possono sostituire i lavoratori sospesi per complessivi 20 giorni suddivisi in due tranche.
Per i datori di lavoro che non controllano sono previste sanzioni da 400 a 1000 euro. Per i lavoratori scoperti senza Green Pass sul luogo di lavoro si va da 600 a 1500.
CNA e Confartigianato protestano ma non troppo…
CNA esprime forte preoccupazione sul funzionamento del Green Pass nei luoghi di lavoro con riferimento alle imprese con meno di 15 dipendenti. La formulazione del provvedimento appare confusa e di incerta applicazione per una platea di circa 9 milioni di lavoratori tra dipendenti e autonomi, oltre il 60% degli occupati del settore privato. Tuttavia, alla fine conviene che il Green Pass è una soluzione equilibrata.
Confartigianato invece giudica positivamente l’estensione dell’obbligo del Green Pass per tutti i lavoratori. Per il presidente Marco Granelli: “Si tratta di una misura che tutela la salute e la sicurezza in azienda. Pur apprezzando l’attenzione alle piccole imprese, desta tuttavia perplessità e appare problematica l’attuazione delle disposizioni riguardanti le aziende con meno di 15 dipendenti“.
Vedremo che cosa cambierà in fase di conversione in legge. In ogni caso il provvedimento sta ottenendo un consenso quasi referendario tra le forze sociali che lo vedono come straordinaria occasione per l’Italia per uscire da una tragedia che ha causato più di 130 mila decessi e per poter riprendere vita e lavoro in maniera quasi normale.
Immagine: credits Ufficio Stampa Trentino
a cura di Ennio Braicovich
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