In una guida di 34 pagine: gli immobili destinatari, gli interventi agevolati, i beneficiari, le modalità di fruizione del beneficio fiscale
La Guida al Superbonus 110% , preannunciata dal direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, è arrivata ieri tardo pomeriggio. Pensata per grande pubblico (ma anche per gli operatori dell’edilizia, diciamocelo fra di noi), la Guida al Superbonus intende rispondere alle esigenze di prima informazione degli utenti finali. Il documento consta di 34 pagine che affrontano i punti nodali del provvedimento: a quali immobili il Superbonus 110% si applica, quali interventi di efficientamento energetico esso contempla, i possibili beneficiari dell’incentivo fiscale e le modalità di fruizione dell’agevolazione, tra detrazione diretta, cessione del credito e lo sconto diretto in fattura.
I contenuti della Guida al Superbonus 110%
Dopo il sommario viene illustrato il provvedimento nelle sue linee generali e completato da quattro tabelle riepilogative e sette interessanti esempi applicativi. Da pagina 26 inizia la parte finale consistente in una serie di FAQ, ovvero di un bel numero di Domande & Risposte, 27 per la precisione, che rispondono alle esigenze basiche di chiarimento sui tanti aspetti di questo intricato (non è una critica, è una constatazione= provvedimento.
Si tratta di un prodotto ben fatto dal punto di vista editoriale e bene articolato dal punto di vita dei contenuti che risponde alle prime delle tante domande che si pongono gli utenti finali e, nel caso dei condomini, gli amministratori degli immobili.
Tuttavia la Guida al Superbonus non risponde alla domanda che tutti gli operatori dell’edilizia, e della serramentistica in particolare, si stanno facendo in queste ore: come e quando avverranno le modalità di cessione del credito. Il che ha una rilevanza sulla liquidità delle aziende che eseguono gli interventi, come la sostituzione dei serramenti. Spesso su queste pagine (qui v’è un esempio, tra i tanti, a cura dell’ing. Sergio Botta, noto esperto di settore), si è sollecitata la necessità di far sì che il credito di imposta maturi nel cassettino fiscale di chi ha acquisito il credito di imposta ecobonus non più il 10 marzo dell’anno successivo ma il 10 del mese successivo. Si dovrebbe rendere il trasferimento dei crediti d’imposta su base mensile, come avveniva nel 2019. Questo agevolerebbe enormemente il meccanismo rendendolo sia più sicuro che più efficace e risolverebbe il problema della liquidità aziendale che già in tempi normali èun problema per le aziende dell’edilizia e della serramentistica.
Delusi, non ci resta allora che attendere la circolare esplicativa dell’Agenzia delle Entrate prevista a giorni.
a cura di Ennio Braicovich
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