Da oggi la ritenuta dei bonifici edilizi passa dall’8% all’11%, e si continua a parlare di sicurezza e controlli nei cantieri e di imprese edili che chiudono
Altra settimana intensa dal fronte edilizia, si parla ancora tanto di bonus e di cantieri sia per quanto riguarda la sicurezza sia i controlli; ma si è anche trattato il tema della chiusura di molte imprese edili così come del Piano Transizione 5.0. Da oggi la ritenuta dei bonifici edilizi sale all’11%.
Dal 1° marzo la ritenuta dei bonifici edilizi sale all’11%
Su tutti bonifici per i lavori agevolati con Superbonus e altri bonus edilizi (tutti senza esclusioni) dal 1° marzo scatta la maggiorazione dall’8% all’11%, come previsto dall’ultima Legge di Bilancio (Legge 213/2023). L’aumento di 3 punti percentuali della ritenuta d’acconto sarà applicato dalle banche e Poste Italiane all’atto dell’accredito dei pagamenti.
Arriva la patente a punti per i cantieri edili
Per aumentare la sicurezza nei cantieri per il settore delle costruzioni dal prossimo 1° ottobre arriva la patente a punti. Questa la proposta, inserita nella bozza del Decreto PNRR 2024 approvata dal Consiglio dei Ministri, per contrastare in particolare il fenomeno degli incidenti sul lavoro, oltre a rafforzare l’attività di vigilanza e favorire un importante processo di qualificazione delle imprese.
La patente sarà obbligatoria per le imprese e i lavoratori autonomi che operano nei cantieri temporanei o mobili (escluse le aziende in possesso dell’attestato Soa). Sarà dotata di 30 crediti iniziali, e consentirà di operare con almeno 15 crediti. Sulla falsa riga della patente di guida i crediti verranno decurtati (fino alla sospensione) in seguito a determinati accertamenti di violazioni e provvedimenti sanzionatori, e potranno essere reintegrati (5 crediti alla volta) a seguito della frequenza di corsi. Le informazioni relative ai punti confluiranno in un’apposita sezione del portale nazionale del sommerso.
La patente sarà rilasciata dalla competente sede territoriale dell’Ispettorato nazionale del lavoro dopo l’iscrizione alla Camera di commercio, verificati determinati requisiti.
Alcune imprese hanno già manifestato la loro contrarietà o perplessità all’introduzione della patente a punti considerandola un appesantimento burocratico, non utile per la prevenzione. Dello stesso parere alcune associazioni come Cna, Confartigianato e Confapi che hanno definito il nuovo sistema “farraginoso e pieno di lacune applicative”, “che non solo non garantisce il rafforzamento della sicurezza ma esonerando le imprese in possesso della certificazione Soa introduce anche una ingiustificata discriminazione sotto il profilo della concorrenza”.
Bonus 75%, ANFIT fa il punto
Con la conversione in legge e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del DL 212/2023 i serramenti sono stati esclusi dall’ambito di applicazione del Bonus Barriere Architettoniche 75%. ANFIT ricorda tre specifiche condizioni di salvaguardia legate alla non retroattività del DL 212/2023, che devono essere antecedenti all’entrata in vigore degli effetti del provvedimento: la presenza di un titolo edilizio depositato, di un bonifico effettuato, di una collaborazione tra azienda e cliente autocertificata e sottoscritta dalle parti.
ANFIT ha quindi rinnovato le convenzioni bancarie a disposizione degli associati per la cessione dei crediti da Bonus edilizi a tutto il 2024.
Per la sostituzione dei serramenti si può continuare a fruire, in detrazione, dell’Ecobonus, del Bonus Ristrutturazione, del Bonus Sicurezza e del Superbonus che però sono destinati ad essere ridotti fortemente o terminare. ANFIT con una lettera aperta (pubblicata sul Corriere della Sera il 27 febbraio) al Ministro Giorgetti sollecita l’attivazione di un tavolo di lavoro dedicato alla riprogettazione degli incentivi dedicati al settore serramenti.
Controlli sugli incentivi edilizi
Il 26 febbraio il Consigli dei Ministri ha approvato uno schema del Decreto PNRR 2024 al cui interno è stato inserito un articolo sulle “Disposizioni in materia di controlli sugli interventi di efficientamento energetico e di Sismabonus”.
Per il monitoraggio delle risorse messe a disposizione dal PNRR, la bozza del Decreto PNRR 2024 prevede ulteriori verifiche sugli interventi che beneficiano delle agevolazioni per l’efficientamento energetico, mentre sono ancora in corso di definizione quelle inerenti sugli interventi di riduzione del rischio sismico che beneficiano del Sismabonus. I cantieri che hanno avuto accesso a quest’ultima agevolazione sono infatti finalizzati a un altro obiettivo rispetto a quello della valorizzazione dell’efficienza energetica e del taglio del 40% dei consumi primari.
La norma del decreto nasce per semplificare e mettere insieme tutti i controlli per l’Ecobonus nazionali (Agenzia delle Entrate, Enea, Guardia di Finanza, Ministero dell’Ambiente e la Ragioneria generale dello Stato) e a livello europeo (Corte dei conti europea, Procura europea, Olaf, Commissione europea) ai quali sono sottoposti gli interventi inclusi nella rendicontazione PNRR.
L’elenco delle asseverazioni rendicontate verrà inoltre pubblicato sul sito del MASE e saranno intensificate le verifiche sui cantieri, oltre a quelle documentali.
L’obiettivo delle nuove disposizioni è anche quello di contrastare le frodi e tenere fede agli impegni presi con l’Unione europea.
Nuovo Piano Transizione 5.0
Il Decreto PNRR 2024, approvato dal Consigli dei Ministri, introduce il nuovo Piano Transizione 5.0. Il programma mira a sostenere gli investimenti in digitalizzazione e nella transizione green delle aziende. Sono previste risorse pari a 6,3 miliardi di euro, che si aggiungono ai 6,4 miliardi della Legge di Bilancio, per un totale di circa 13 miliardi nel biennio 2024-2025. Oltre agli investimenti in beni strumentali, la misura è orientata anche alla formazione dei lavoratori.
Alle aziende verrà concesso un credito d’imposta automatico, senza alcuna valutazione preliminare o discriminazioni legate alle dimensioni dell’impresa, al settore di attività o alla sua localizzazione.
11mila imprese edili hanno chiuso i battenti tra il 2022 e il 2023
Sull’onda del Superbonus molti soggetti si sono iscritti al Registro delle imprese per esercitare un’attività nel settore dell’edilizia, ma con il passare dei mesi 10.924 hanno chiuso i battenti. Questo il numero elaborato per Il Sole 24 Ore da InfoCamere su dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio, che prende in considerazione le aziende iscritte dopo settembre del 2020 (da quando ha preso piena attuazione il 110%).
La tendenza all’aumento di queste uscite si registra in tutti i settori: dalle costruzioni più pure (con i codici Ateco relativi a realizzazione di edifici, completamento e finitura, tinteggiatura, rivestimenti, intonacatura, posa di infissi, preparazione di cantieri, demolizioni), agli impianti (installazione di impianti elettrici, idraulici, di riscaldamento e condizionamento), passando per falegnameria e carpenteria in legno, fabbricazione di porte e finestre in metallo, attività di architettura e ingegneria.
Il motivo della cancellazione può essere attribuito, oltre a un fenomeno fisiologico, anche all’andamento del mercato del Superbonus, considerato che all’inizio non c’erano limiti particolari all’utilizzo delle agevolazioni. Limiti introdotti successivamente con il Decreto 21/2022 (in vigore da luglio 2023) che ha voluto contenere il fenomeno delle imprese improvvisate, consentendo solo ai titolari della qualificazione Soa la realizzazione di lavori di importo superiore a 516mila euro di accedere ai bonus edilizi. Un provvedimento che secondo il presidente Ance Federica Brancaccio è arrivato troppo tardi, quando i lavori erano stati già distribuiti sul mercato a soggetti poco qualificati.
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