La riqualificazione ha unito efficienza energetica, funzionalità ed estetica, creando un ambiente che rappresenta l’identità dell'azienda e la sua visione.
Situato in una zona industriale di Bergamo, l’edificio che ospita il nuovo HQ di Santini è frutto di un elegante equilibrio tra memoria storica e cultura aziendale, risalente a un progetto costruttivo degli anni Sessanta.
La riqualificazione architettonica di un edificio esistente destinato a diventare una sede aziendale è un processo che coinvolge aspetti diversi: efficienza energetica, funzionalità, estetica, ma anche l’identità che l’edificio deve rappresentare. L’architetto ha il compito di trasmettere i valori, le visioni e le idee dell’azienda, traducendo la sua filosofia in un progetto concreto.
Come in ogni progetto di ristrutturazione, il punto di partenza è l’analisi approfondita dell’edificio esistente, verificando le condizioni strutturali, gli impianti e le caratteristiche architettoniche. Questo studio è cruciale per una progettazione consapevole. Le criticità possono riguardare lo stato di conservazione dell’immobile, ma anche l’accessibilità, l’organizzazione degli spazi interni e l’adeguatezza dei sistemi di distribuzione. È essenziale trovare un equilibrio tra l’esistente e il nuovo, armonizzando funzionalità ed estetica, nel pieno rispetto delle normative. L’intervento sull’involucro, fondamentale per raggiungere gli standard contemporanei, non solo migliora l’efficienza energetica, ma ridisegna anche l’immagine dell’edificio. Le facciate, in particolare, sono un biglietto da visita per l’azienda, raccontando la sua cultura e forza. Lavori su coibentazione, isolamento acustico e gestione dell’illuminazione naturale sono essenziali per creare spazi di lavoro efficienti. Inoltre, l’utilizzo di materiali durevoli e innovativi è cruciale per garantire una manutenzione semplice nel tempo. Infine, la riorganizzazione degli spazi interni è necessaria per soddisfare le esigenze dell’azienda. La ristrutturazione dell’edificio che oggi ospita l’HQ di Santini, uno dei marchi più importanti nel mondo del ciclismo, ne è un esempio: oltre a riqualificare il patrimonio esistente, ha migliorato il benessere dei lavoratori, restituendo all’edificio e all’azienda un’immagine positiva.
La filosofia dell’opera: forza e dinamismo, si sposano con la memoria storica del luogo
Nel 2021, Santini decide di investire in un’area industriale di Bergamo, strategicamente vicina al centro e ben collegata a infrastrutture come autostrade, stazione ferroviaria e aeroporto. L’area, che risale agli anni Sessanta, era stata sviluppata come zona destinata al lavoro, perfettamente integrata con l’ambiente urbano. Il progetto di ristrutturazione, curato dallo studio di Marco Acerbis Architetto, si fonda sul concetto di dialogo tra il nuovo e l’esistente, cercando armonia con il contesto storico e creando un ambiente aziendale contemporaneo. L’HQ di Santini nasce da una tradizione familiare giunta alla seconda generazione, e insediarsi in un edificio storico è stato visto come un valore aggiunto, che ha permesso di riportare nuova vita all’immobile, trasferendo al suo interno l’intera produzione. Dopo aver rimosso alcune costruzioni preesistenti non funzionali, l’intervento ha permesso di ampliare il piano terra per rispondere meglio alle esigenze dell’azienda, che è sponsor della Maglia Gialla del Tour de France. Il progetto ha inoltre introdotto un negozio aperto al pubblico all’interno dell’edificio, creando una connessione diretta tra il cliente e il cuore operativo dell’azienda, separato solo da una parete vetrata.
Cemento armato e divisori in vetro alla base del progetto
La struttura in cemento armato dell’edificio, con travi e pilastri dalle sagome variabili, ha subito un intervento di valorizzazione, con la demolizione di alcune partizioni interne che nascondevano l’architettura originale. Le travi, che ricordano i telai delle biciclette moderne in carbonio, sono diventate protagoniste dell’interno, trasformando l’edificio in un open space. Le divisioni interne sono state realizzate in vetro trasparente, per mantenere un ambiente luminoso e flessibile. Questa scelta non solo favorisce la diffusione della luce naturale, ma permette anche di percepire la forza e la bellezza della struttura in cemento. La luce solare cambia durante il giorno, modificando le ombre e conferendo alla struttura un aspetto scultoreo. La progettazione della scala, elemento distintivo dell’edificio, è stata pensata per migliorarne la funzionalità, mantenendo al contempo l’estetica originale. I parapetti sono realizzati con un elemento in metallo curvato che contribuisce alla definizione del volume della scala. Gli spazi del piano terra sono caratterizzati dalla reception, dallo showroom e dalla zona ristorante, che si affacciano su un giardino privato. Al primo piano, gli uffici sono progettati in open plan, con attenzione agli aspetti acustici, grazie all’uso di moquette e pannelli fonoassorbenti.
Illuminazione naturale e nuove superfici vetrate
La relazione con l’esterno è stata altrettanto importante: l’architetto ha voluto migliorare l’illuminazione naturale, creando una nuova vetrata centrale sopra le scale, che collega il piano terra con il primo piano. Questo intervento ha permesso di aprire l’edificio alla luce esterna, creando un forte legame visivo con l’ambiente circostante e migliorando il benessere dei dipendenti. L’illuminazione naturale, che varia durante il giorno, porta un continuo mutamento nella percezione degli spazi. La permeabilità della luce favorisce il benessere, aumenta la produttività e contribuisce a un’atmosfera più dinamica e “pubblica”. L’apertura degli spazi migliora la relazione tra l’interno e l’esterno, dando al nuovo HQ di Santini un senso di continuità con il contesto urbano.
Marco Acerbis
Marco Acerbis nasce nel 1973 e completa gli studi in architettura presso il Politecnico di Milano. Dal 1997 al 2004 vive e lavora a Londra, dove collabora come architetto con lo studio Foster+Partners. Tornato in Italia, dopo una breve esperienza presso lo studio di Mario Bellini, si mette in proprio, lavorando sia nel mondo dell’architettura che del design. Affascinato dalla progettazione senza limiti di scala, esplora in modo continuo numerosi temi con un costante intreccio di competenze, intuizioni e tecnologie, con l’obiettivo di creare uno spazio a progetto globale.
Riceve numerosi riconoscimenti, tra cui il Compasso d’Oro, insieme a diversi Red Dot Design Award, Good Design Award e selezioni al Design Index. La lampada Vertigo è inclusa nella collezione permanente del Vitra Design Museum, e l’edificio Polins è selezionato per il premio della Fondazione Renzo Piano per i giovani architetti.
Il partner
Tecnomont Service è una società che negli anni ha costruito un solido background tecnico e commerciale, che oggi le consente di essere un partner affidabile, riconosciuto dal mercato. Le attività e gli ambiti che costituiscono il core business dell’azienda includono: General Contract, involucro edilizio, ingegnerizzazione dell’involucro e manutenzioni. L’esperienza e l’integrazione tra ufficio tecnico, officina e cantiere sono i punti di forza di Tecnomont Service, che si occupa di pianificare, progettare, gestire e controllare tutte le fasi operative, con l’obiettivo di ottimizzare costi e tempi di realizzazione. L’azienda, inoltre, gestisce i rapporti con fornitori, partner e committenti, sia in ambito pubblico che privato.
Identikit
Realizzazione: HQ Santini
Progettazione architettonica: Marco Acerbis Architetto
Località: Bergamo
Anno di realizzazione: 2021-2023
Anno di costruzione dell’edificio: 1960
Realizzazione facciate continue, serramenti e pareti interne Vetrate: Tecnomont Service
Vetrate interne divisorie: Gecopar
Superficie totale sito: 24.000 m²
Superficie coperta: 14.300 m²
a cura di Gaia Mussi
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