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Il Building Future Lab, laboratorio prove facciate e serramenti. Perché sostenerlo?

Ecco le tante ragioni che ci spingono a sostenere un’iniziativa che si può rivelare estremamente utile per le aziende del settore facciate e serramenti, grandi e piccole, del Nord e del Sud.

“La fortuna non esiste. Esiste il talento che incontra l’opportunità”, Seneca

Il dott. Antonio Rechichi è titolare di una falegnameria calabrese ed è un esperto qualificato Passiv Haus. Quando sviluppa un nuovo tipo di serramento va su in Emilia-Romagna a farlo testare. La distanza, i tempi, i soldi e l’energia richiesti sono enormi. Quando ha saputo dell’esistenza del Building Future Lab, è venuto all’inaugurazione del BFL  e ha pregato i professori dell’Università Mediterranea che lo gestiscono di fare presto e di essere operativi il prima possibile. Ne sono testimone oculare.

Il carpentiere metallico Luigi Lia lavora da qualche anno negli Stati Uniti con la sua Glasbilt USA. Per le facciate e i serramenti utilizza sistemi europei. I committenti e i loro progettisti gli chiedono di eseguire prove di resistenza all’uragano, all’impatto del missile e al sisma. Visto quanto è in grado di effettuare il Building Future Lab (BFL) dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria ha deciso di avvalersi dei suoi servizi per i rapporti di prova e le certificazioni. Testare oltreoceano è complicato. Fare i test a Reggio gli è molto più semplice e meno costoso. Così ha detto  al Convegno inaugurale del BFL.

Il produttore di sistemi per facciate e serramenti Aluk, che oramai ha assunto una dimensione internazionale – operando dalla Cina agli Usa – ha deciso di collaborare con il BFL per le certificazioni ma anche per verificare il punto di resistenza e i limiti dei propri prodotti. Lo hanno dichiarato pubblicamente, in occasione dell’inaugurazione del BFL, l’ad Marco Pedrocchi, l’ing. Pietro Cacciatori, responsabile certificazioni e qualità e la d.ssa Elisa Farioli, responsabile di processi e metodi.

Tre storie di aziende diverse che abbiamo incontrato in occasione dell’inaugurazione del BFL e che mostrano l’utilità dell’opera.

Come dimenticare, al Convegno, le parole di genuina ammirazione dell’ing. Giampiero Manara di Permasteelisa, protagonista mondiale dell’involucro, verso il laboratorio e le sue potenzialità? Le prove al sisma e all’uragano sono sempre più richieste in tutto il mondo. E, poi, come non accennare al doppio intervento dell’ing. Paolo Rigone, professore al Politecnico di Milano e direttore tecnico di Unicmi. Un appoggio di peso in nome del mondo dell’involucro e del serramento moderno.

Non possiamo non accennare agli interventi dei professori Mario Losasso della Federico II di Napoli, Massimo Rossetti dello IUAV di Venezia e Maria Teresa Lucarelli, presidente di SITdA, l’associazione che raccoglie i tecnologi dell’architettura. E la presenza del prof. Giuseppe Maddaloni di Uni Sannio. A testimoniare che esiste un mondo dell’università proattivo, pronto a parlare con l’industria.

A parlare c’erano anche gli esponenti di due importanti laboratori: il prof. Antonio Occhiuzzi, direttore di ITC-CNR, e l’ing. Vincenzo Iommi dell’Istituto Giordano. Ed era presente anche un rappresentante del CSI di Bollate (MI).

Ed erano presenti i tanti uomini delle aziende del settore facciate e serramenti del Nord e del Sud come ALsistem, Italbacolor, Master, Metalsigma, Principe, Schüco, SPI e tanti altri rimasti anonimi, ahinoi, nel mezzo della folla.

E poi c’eravamo anche noi di Nuova Finestra ad a esprimere attivamente simpatia, vicinanza e sostegno ai due professori e ad una Università così audace.

Tutti impazziti? No, per niente. Ma come mai un laboratorio così lontano dalle industrie del nord attive in tutto il mondo? L’italiano normale sta già fantasticando in dietrologie: appoggi politici, burocratici, amicizie ecc.

Nel mio percorso ho trovato due spiegazioni. La prima me l’ha data un alto funzionario di Stato che conosce molto bene l’ambiente della ricerca e dell’università. “È una questione di finestre di opportunità – mi dice-. Nel mondo dei bandi per la ricerca applicata devi arrivare al momento giusto, con un sogno, con l’idea giusta, con un bel progetto. Però devi essere molto, molto bravo perché la concorrenza è feroce. E, pure gli aspetti amministrativi sono essenziali. I professori Corrado Trombetta e Martino Milardi avevano queste doti e avevano il sostegno dell’Università e del loro Dipartimento. Sono arrivati al momento giusto con il progetto giusto. Al Ministero sicuramente hanno controllato che non vi fossero altre Università impegnate su quello stesso terreno e probabilmente hanno controllato se il settore delle facciate e dei serramenti fosse un settore di eccellenza internazionale, meritevole di un simile impegno finanziario. Certo, c’è da domandarsi come mai altre Università geograficamente più vicine all’industria non abbiano mai presentato un progetto simile o similare.”

L’investimento, ricordo, è unico: 8 milioni e 600 mila euro, tratti dai Fondi del Bando P.O.N. del Ministero dell’Istruzione “Ricerca & Competitività 2007-2013” con l’“Obiettivo operativo: Potenziamento strutture, dotazioni scientifiche e tecnologiche”.

La seconda spiegazione sta nell’entusiasmo passionale e coinvolgente dei professori Trombetta e Milardi. Che con fervore ricorda, a vent’anni di distanza, una visita a Permasteelisa compiuta assieme all’allora borsista Massimo Rossetti e ora professore allo IUAV di Venezia. Ne rimase folgorato.

Che cosa può nascere dal BFL? Un’altra cattedrale nel deserto? Il dubbio c’è. Il rischio esiste.

Se un gran passo è stato fatto, tanto resta da fare per fare decollare un’opera che rappresenta il maggior laboratorio italiano e europeo per i test sull’involucro, le facciate e i serramenti. Una grande responsabilità di cui i due professori sono ben consci.  L’Università Mediterranea di Reggio è l’unico Ateneo italiano e europeo (ho verificato) in grado di offrire al mondo dell’industria e dell’artigianato la combinazione di prove ambientali, test all’uragano compreso, e test di resistenza al sisma. E molto altro ancora.

Certamente per i tecnologi dell’architettura l’involucro moderno degli edifici rappresenta la componente più dinamica e innovativa del mondo delle costruzioni. Dal punto di vista tecnologico, estetico e compositivo. E’ una sfida continua perché l’involucro è una componente complessa, soggetta a tante sollecitazioni diverse, e quindi foriera di rischi. Ivi compreso quello sismico. Un fattore che fino a poco tempo fa non era preso in considerazione dagli stessi sviluppatori di facciate fino a che non hanno scoperto i test al sisma spesso richiesti negli Usa, anche là dove rischio sismico non c’è.

Test richiesti anche in America Latina piuttosto che in Medio Oriente. E ben presto verranno richiesti anche in Italia dove il 90% del territorio è a rischio sismico. E qui il Building Future Lab  con le sue attrezzature può essere utilissimo per i nostri produttori di facciate, dai grandi ai piccoli, del Nord e del Sud. Perché anche al Sud esistono produttori di serramenti e facciate che in silenzio lavorano oltreoceano, a Miami e a New York, grazie magari a legami parentali di antica origine. E lavorano nel Nord Africa e in Medio Oriente. Per loro il laboratorio BFL di Reggio, una volta a regime, sarà un potente strumento di ricerca, sviluppo e innovazione. E sarà un poderoso aiuto al nostro export.

Il Building Future Lab può essere anche straordinaria occasione di creazione di posti di lavoro qualificati. Tutti noi sappiamo quanto il nostro Sud ha bisogno di creare posti di lavoro utili. E naturalmente il BFL sarà utile anche alle imprese, agli studi di progettazione, alle stazioni appaltanti e a tante altre figure professionali.

Insomma, una bella storia italiana laddove si è lavorato in sincronismo, in team, in gruppo (sia interno che esterno all’Università). In una nazione di solipsisti questo lavoro collettivo ha creato la magia.

Tutte queste ragioni ci hanno spinto a essere a fianco dei professori del Laboratorio di Reggio Calabria (che seguivamo nella loro iniziativa da anni) e a sollecitare il sostegno del settore, un sostegno che finora non è mancato. Avanti, siamogli vicini!

Ennio Braicovich