Con la Risposta ad interpello n. 352/2022 l’Agenzia delle Entrate considera detraibili le spese di restauro e risanamento conservativo in quanto in un portale di chiesa è prevalente la funzione decorativa e ornamentale
Anche le spese per il restauro e il risanamento conservativo di un portale di chiesa possono essere detraibili sotto il Bonus Facciate. È questo il senso della Risposta ad interpello n. 352/2022 dell’Agenzia delle Entrate. Una risposta che di primo acchito può stupire parecchio perché l’Agenzia ha sempre negato la detraibilità di serramenti, infissi, chiusure, porte, portoni e portali presenti in facciata, come abbiamo spesso riportato su questo sito.
Lavori ammissibili al Bonus Facciate
La ratio della legge, spiega l’Agenzia, è incentivare gli interventi edilizi, finalizzati al decoro urbano, rivolti a conservare l’organismo edilizio, nel rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali dell’organismo stesso, in conformità allo strumento urbanistico generale e ai relativi piani attuativi, favorendo altresì interventi di miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici.
Esempi di ammissibilità
A titolo esemplificativo, continua AdE, devono considerarsi ammissibili nell’ambito della norma agevolativa:
– il consolidamento, il ripristino, inclusa la mera pulitura e tinteggiatura della superficie, o il rinnovo degli elementi costitutivi dei balconi, degli ornamenti e dei fregi;
– lavori riconducibili al decoro urbano quali quelli riferiti alle grondaie, ai pluviali, ai parapetti, ai cornicioni e alla sistemazione di tutte le parti impiantistiche che insistono sulla parte opaca della facciata.
Serramenti, portoni e portali esclusi
Devono, invece, considerarsi escluse le spese sostenute per gli interventi sulle superfici confinanti con chiostrine, cavedi, cortili e spazi interni, fatte salve quelle visibili dalla strada o da suolo ad uso pubblico, nonché le spese sostenute per la sostituzione di vetrate, infissi, grate, portoni e cancelli.
Il portale decorato di Chiesa sì
Fatte queste premesse, l’Agenzia ritiene che la funzione del portale della Chiesa non è soltanto quella di consentire l’ingresso ai fedeli. Essa è anche decorativa e ornamentale. E quindi le spese per i lavori di restauro e risanamento del portale possono essere ammesse al bonus facciate.
Nel caso specifico il portale dell’edificio religioso è destinato a svolgere la funzione di porta di ingresso alla chiesa solo per una piccola parte. Questa corrisponde ad una superficie di 11, 97 mq. La superficie complessiva del portale invece è di mq 48,41 cui si deve aggiungere la superficie della cornice sovrastante il portone e quella della lunetta. Davvero una costruzione particolare che esula dalle funzioni tipiche di un portone o portale normale e assume una dimensione artistica, decorativa e ornamentale.
Oltre gli edifici religiosi
Il caso coperto dall’interpello va, a nostro avviso, allargato oltre la dimensione religiosa che esso potrebbe assumere. Infatti esistono molti edifici civili storici dotati di portoni e portali che fanno parte del decoro urbano e che assumono funzioni decorative e ornamentali. Nel caso di rifacimento delle facciate, sotto il Bonus Facciate, anche le spese per il loro restauro e risanamento conservativo sarebbero agevolate dalla misura.
Nell’immagine la Chiesa di Sant’Andrea al Quirinale del Bernini a Roma
a cura di Ennio Braicovich
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