Mentre quasi tutte le altre materie plastiche si sono tranquillizzate, il PVC continua a crescere verso i 2€/kg
Il PVC e la poliammide rimangono sotto tensione come pure l’alluminio, l’acciaio e il legno. In primavera (qui) si pensava che l’intero arco delle materie plastiche si sarebbe tranquillizzato con il volger dell’autunno. Non è stato proprio così. O meglio, già a giugno il polietilene e il polipropilene, materiali di grandissimo impiego, si sono calmati. Ci si attendeva che anche le altre materie pastiche seguissero lo stesso andamento. Invece il PVC veleggia per conto suo verso quotazioni elevate.
PVC verso l’alto
Che cosa stia succedendo ce lo spiega il dott. Paolo Arcelli di Plastic Consult: “ In effetti, dopo l’estate ci si attendeva che anche il PVC atterrasse verso posizioni più tranquille. Non è stato così. Anzi, ora continua a crescere verso i 2 euro. E pure la poliammide è introvabile”. Insomma, parlando terra terra, verrebbe da dire che i più “fregati”, in questo momento, sarebbero i serramentisti dell’alluminio bastonati da prezzi altissimi del metallo (vedi l’alluminio a quota 3000) e mazziati dalla carenza di poliammide per gli infissi a taglio termico.
Noli alle stelle e carenza di materie plastiche
Ma a rendere incandescente il mondo delle materie prime non c’è solo questo. “Ci sono i noli da Shanghai ad Anversa che hanno raggiunto quotazioni stellari: 15 mila dollari a container. A fine luglio/inizio agosto erano a quota 13 500. Così parecchi operatori stanno utilizzano il trasporto via treno dalla Cina. Richiede 25-30 giorni contro i 60 (più ritardo) delle vie marittime”.
All’estero non va meglio. L’altro giorno l’ifo Institut, istituto di ricerche economiche di Monaco di Baviera, ha rilanciato il grido di dolore dei trasformatori tedeschi di materie plastiche che possiamo sintetizzare così: carenza di materiale, rischio fermo impianti, prezzi in crescita.
Portafogli ordini mai visto
“E’ una situazione globale europea, riflette Arcelli, che non ci consola affatto. Se analizziamo che cosa ci sia dietro scopriamo che in tante industrie c’è un portafoglio ordini esagerato. Faccio l’esempio di una multinazionale che produce tubi in pvc, prodotti che hanno un largo impiego in edilizia. Ora le consegne sono per gennaio, il che vuol dire essere pieni di ordini. Le aziende, in generale, hanno un portafoglio ordini che non si è mai visto. Anche nella serramentistica. Ma ci vorrà tempo prima che si torni alla normalità. Ora, diciamocelo pure, tutto questo fervore è positivo anche se si lavora in maniera… non lineare”.
Foto in alto: doc. Internorm
a cura di Ennio Braicovich
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